Capitolo 24

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Scrittrice: Chiara

Pov di Hope

Specchi, specchi e solo ed unicamente specchi.

Sono in una stanza con luci eccessivamente forti e una vasta gamma di specchi.

Il problema? Non trovo l'uscita.

Ogni singolo angolo, c'è quel pezzo di vetro con la mia immagine.

Guardo un posto l'unico specchio della stanza in cui non c'è il mio riflesso. Man mano appare un Harry sfocato.

"Harry!" grido

"Hope, sono intrappolato." dice con un accenno di disperazione.

Corro verso di lui, ma il vetro ci separa. Metto le mani sulle sue.

"Amore, ce la faremo. Vedrai che trovo una soluzione." gli dico.

"Ti amo tanto." e si avvicina.

"Anch'io." ci stiamo avvicinando quando vengo spinta violentemente contro l'altro specchio.

Harry non c'è più, ma al suo posto c'è mia madre.

"Aiutami ad uscire."

"Ma neanche per sogno." mi dice con un grigno di divertimento.

"Tu e Harry non riuscirete ad andare avanti. La vostra storia è finita. Dimentica quel bel faccino angelico con i suoi occhi pieni di speranza per un vostro "voi" perché cara figlia, ricorda che gli infiniti si posso spezzare e che i 'per sempre' sono solo delle bugie amare." le lacrime stanno cadendo sulla superficie del pavimento.

"Ma come puoi dire questo? Io sono tua figlia!" grido.

"Io ti proteggo dal male e quel male è Harry."

"Stronzate." sputo.

"Allora guardami per un' ultima volta cara. Addio."

Il pavimento sotto di me, si crepa. Galleggio nel vuoto più totale dove ci sono solo le mie grida.

-

"Hope, svegliati."

Apro gli occhi e mi sento tutta sudata. Ho fatto un incubo orrendo.

Mi alzo con un dolore pazzesco alla testa.

Come ho fatto a buttarmi a terra?

"Harry, che cosa ho fatto? Perché sono a terra?"

"Hai fatto un incubo. Ti sei agitata e hai gridato il mio nome. Poi sei caduta a terra piangendo." mi abbraccia.

"Ne vuoi parlare?"

"No per favore." mi prende in braccio e scende le scale.

Mi appoggia sul tavolo e accende il gas per il caffè.

"Mika mi ha mandato un messaggio mentre cercavo di rianimarti."

"E che cosa dice?" chiedo.

"Di venire a casa sua per mezzogiorno." lo fisso negli occhi.

Oggi sono perfettamente azzurri con qualche chiazza di verde, il mio colore preferito.

"Ci andiamo?" chiedo

"Se cucini tu, vengo volentieri." e mi sorride.

Quelle fossette, quella faccia, quel corpo, lui, erano semplicemente sinonimi di perfezione.

Mi dà una tazza di caffè. Lo lascio da parte e lo guardo.

Metto il labbro inferiore tra i denti.

"Ma io voglio un bel buongiorno!" gli dico.

"Vuoi la Nutella?" mi chiede.

Scendo dal tavolo e bacio Harry con foga.

"Io voglio te." gli sussuro all'orecchio tirando un po' il lobo.

Brividi.

Mi prende in braccio e immergiamo nella nostra stanza da letto.

-

Stiamo andando a casa di Mika.

Ho deciso di indossare una gonna a vita alta di pelle con una camicia jeans e i tacchi. Un po' di eyeliner, mascara e lucidalabbra e sono apposto.

Arrivati alla destinazione, Harry mi fa scendere dall'auto con un suo aiuto.

"Grazie."

"Prego."

Entriamo nel viale di casa e ci avviciniamo alla porta. Suono e Mika apre dopo quattro secondi.

"Hey benvenuti. Entrate." ci guardiamo intorno e troviamo altre persone: mia madre, mio padre e due signori della loro età che non conosco.

Harry sorride e si avvicina ai signori.

"Mamma, papà che ci fate qui?" li abbraccia.

"Chi è questa ragazza?" dice la signora cambiando discorso.

"È la mia fidanzata. Hope, loro sono mia madre Anne e mio padre Des." mi avvicino per stringere le loro mani, ma Anne mi abbraccia.

"Sono felice di conoscerti."

"Anch'io."

Quando ci stacchiamo, Harry chiede:

"Ma perché siete venuti dall'Inghilterra fino a qui?"

"È venuto il momento di fare una lunga chiacchierata e Hope, Harry... vi dico subito mi dispiace per quello che scoprirete." dice mia madre.

Il sangue pompa alle vene con più forza.

Sento i polmoni gonfiarsi come dei palloncini.

Perché ho una netta idea che questa giornata svolgerà la mia vita?

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