Capitolo 39

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Scrittrice: Giorgia

Pov di Mika

Vedo tutto nero.

Ma sono sveglio.

Le palpebre sono diventate saracinesche blindate, ma devo sforzarmi di aprire gli occhi.

Sento delle voci, due femminili e l'altra maschile, voglio, devo aprire gli occhi.

Alzo quelle lastre di cemento che mi ritrovo per avere davanti Hope, Harry, e mia madre che singhiozza.

Sono in una camera d'ospedale.

Appena notano che sono sveglio mi vengono vicino, Harry sorride e mi dà pacche sulla schiena, Hope ha gli occhi lucidi e mi prende la mano, mentre mia madre singhiozza ancora di più saltandomi al collo.

Ma Hope e Harry la staccano da me:

"Dai mamma, deve riposare."

Non capisco, voglio solo sapere una cosa:

"Dov'è Andy?" chiedo, quasi come se non volessi conoscere la risposta.

Mia madre fa singhiozzi ancora più forti, evidentemente non avrò la riposta da lei.

Hope si siede accanto a me e mi accarezza i capelli:

"Avevamo tanta paura per te..."

"Dov'è Andy?" scatto. É l'unica cosa che voglio sapere.

"Andy..." comincia Hope, ma scoppia a piangere.

Harry continua al posto suo:

"Andy...Andy é in coma."

Non posso evitare di alzarmi dal letto d'ospedale. La testa mi scoppia e mi rendo conto di avere una fascia alla testa.

Fa malissimo.

E ho anche un gesso alla gamba, evidentemente devo essermi fatto molto male.

Ma poi la mia mente torna su Andy, voglio vederlo.

"Portatemi da lui." dico solo, prima di scoppiare a piangere.

Il silenzio è calato, si sentono solo i singhiozzi di mia madre e un po'dei miei.

Voglio Andy, qui con me, vorrei non essere mai partito per quel viaggio di nozze...

Harry risponde alla mia domanda:

"Non puoi vederlo, non ora almeno..."

"Portatemi immediatamente da lui!" ringhio.

"Non possiamo portarti da lui, non nelle tue condizioni." dice Hope.

Mia madre piange e piange.

"Quando potrò vederlo?" riesco sola a dire piangendo.

"Non lo sappiamo, quando il dottore ti riterrà in grado di uscire da qui." Hope dice piano.

Rimango in silenzio, è inutile combattere quando devo solo aspettare.

Il dottore entrò in silenzio e sorrise caldamente. Fanculo.

"Ciao Michael."

Lo guardo e basta, nota le mie lacrime:

"Non faccia così, guarirà." mi rendo conto solo dopo che non sta parlando di Andy, ma di me.

"Spiegateglielo voi che non piango per me stesso." dico indicando Harry, che gli spiega il motivo.

"Ma anche il suo fidanzato guarirà..."

"Marito."

"Scusi?" dice perplesso.

"É mio marito, non fidanzato." voglio specificarlo. Ci tengo.

"Oh ma certo." almeno non è omofobo.

"Si riprenderà, non bisogna illudersi, si tratta sempre di un coma, ma sono quasi certo che si sveglierà."

"Quando?"

Il suo viso s'incupì:

"Non possiamo ancora dirlo."

Mi saluta e se ne va. Hope, Harry e mia madre, che per fortuna si è calmata e sa parlare.

"Pensavo fossi morto." mi disse accarezzandomi la guancia.

Dopo circa 3 ore se ne vanno, ed io per fortuna posso rimanere solo con i miei pensieri.

Fatico a dormire, anzi, passo letteralmente la notte in bianco.

Penso ad Andy, chissà come starà...

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