Capitolo 43

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Scrittrice: Chiara

Pov di Andy

*sogno *

Un immenso bosco si presenta davanti ai miei occhi. Tra quei alberi spogli giace un silenzio quasi tagliente.

Le vie sono tanti e la scelta si fa più difficile del previsto. Scelgo la prima che mi si presenta davanti.

Cammino a passo lento, ma insicuro.

Insicuro della mia scelta.

Mi giro per vedere, ma non vedo più l'entrata. Solo rami di alberi che si abbracciano impedendomi di vedere altrove.

Tra questo silenzio subentra una voce tenebrosa.

"Resta qui con noi. Non andare avanti."

Mi fermo e mi guardo avanti spaventato.

Sento un'altra voce, questa volta più dolce, piccola e femminile:

"Corri! Vieni da me!"

Mi giro intorno a me stesso per vedere chi è.

Niente.

"Resta qui." di nuovo quella orrenda voce.

"Corri via!"

Tra le tenebre vedo una specie di portale bianco. Mi avvicino, ma il vento mi allontana da questa.

"Resisti. Lotta come hai fatto nella tua vita. Fallo per me." quella voce piccola rimbomba nel vuoto di questo bosco.

Mi copro gli occhi e incomincio a lottare contro il vento. Devo arrivare a quella maniglia.

La prendo e la tiro verso di me.

La luce si possessa del bosco e la voce tenebrosa lancia un urlo di disperazione. Mi copro gli occhi.

Alcuni minuti dopo sento qualcosa di soffice sotto i piedi.

Apro gli occhi e vedo una distesa di erba e fiori.

"Hey... sono qua giù!" quella voce che mi ha salvato.

Abbasso il capo e vedo una bambina.

Indossa un abitino bianco e ha un fiocco bianco tra i suoi biondi e boccolosi capelli.

Tra le sue mani c'è un pupazzo che sembra... aspetta un attimo. Quel pupazzo è mio di quando ero piccolo.

Mi inginocchio e osservo i suoi occhi verdi. Si avvicina a me e mi abbraccia.

Questo gesto inaspettato mi ha creato un buco nello stomaco.

Circondo il suo esule corpo con le mie braccia e le accarezzo i capelli.

"Ti voglio bene papà." mi dice.

Non realizzo quello che mi appena detto, ma automaticamente le rispondo:

"Anch'io piccola mia."

In lontananza vedo una figura alta che si avvicina a noi.

Una lacrima mi sfugge appena riconosco chi è.

Mika si inginocchia e ci abbraccia.

*fine sogno*

Apro gli occhi sperando di trovarmi davanti il mio principe azzurro o magari mia figlia.

Sarebbe la gioia più grande che io abbia mai vissuto. Ovviamente a pari merito con il matrimonio.

Alzo il capo e noto che sono in auto. Mika è alla guida, ma non c'è traccia di quella meraviglia.

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