Capitolo 1|| Ostuni.

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"Bianchi!" Sento chiamarmi da infondo il corridoio vuoto. Anche se la scuola era finita da ormai 10 minuti, volevo un momento di pace dove nessuno mi avrebbe disturbata per mettere un attimo apposto le mie idee. E quindi, quale migliore posto della scuola finite le lezioni? Ammettiamolo, non siamo in America e non c'è la detenzione, quindi non c'è possibilità che qualche studente sia qua. Ma evidentemente mi sbagliavo. Perciò mi alzo svogliatamente dal pavimento e realizzo chi mi sta chiamando.

E che due coglioni.

Vedo lui, il più stronzo, antipatico, menefreghista della mia scuola, che mi chiama. Una nullità che cammina a parer mio. Una volta eravamo  grandi amici ma poi è diventato un coglione per non so quale assurda ragione e mi ha preso di mira.

"Ostuni." Dico sospirando lentamente. Anche se sono più bassa di lui di una decina di centimetri riesco a guardarlo negli occhi color caffè. Non mi reputo bassa, è lui che è fin troppo alto.

"Da queste parti sola? Ti sei persa? Oh, povera bimba." Afferma mentre cammina verso di me con fare strafottente mentre mi fa un sorriso saccente. Ultimamente si è comportato da vero stronzo con me prendendomi in giro e facendomi degli 'scherzi' di mio poco gradimento.

"Da queste parti tipo scuola? Oh, povero coglione." Tengo i miei occhi pieni d'odio incastonati nei suoi mentre parlo. Ogni volta che lo vedo mi tratta come una bambina anche se di fatto sono più intelligente io. So che l'intelligenza non dipende dai numeri, ma so anche che lui ha un cervello grande quanto una noce.

"Cosa scusa? Come mi hai chiamato? Ripeti." Mi ordina, un po' arrabbiato da come l'ho chiamato.

Bipolare il ragazzo.

"Oddio Ostuni che mi dice 'scusa' miracolo." Faccio finta di essere sorpresa anche se so che la cosa lo infastidisce e lo vedo scaldarsi.

Hai freddo? Vuoi una copertina?

"Ripeti." Si vede lontano metri che si sta arrabbiando da come ha stretto la mascella. Si vede anche non gli fa piacere avermi attorno; ma allora potevi non venire a parlarmi eh genio?

" 'Oddio Ostuni che mi dice scusa miracolo.' " Dico con fare annoiato e alzando gli occhi al cielo. So che gli da fastidio. E la cosa buffa è che mi diverto a dargli fastidio, mi diverto a buttare benzina sul fuoco.

"RIPETI QUEL CAZZO CHE MI HAI DETTO PRIMA." Mi urla arrabbiato e di tratto mi sento impallidire. Non ho mai paura di rispondergli indietro ma quando si incazza mi sento come una forza che tiene la mia bocca chiusa per non combinare altri guai. Cosa che faccio spesso.

"Ehm, non ricordo..." Dico guardando le mie all star nere che in questo momento trovo davvero tanto interessanti, per non parlare della piccola scheggia sul pavimento che mi attira particolarmente, cercando di evitare il suo sguardo.

"Guardami." Mi ordina anche se sa che non gli darò mai retta. Quindi ovviamente non lo guardo. Un po' per paura e un po' per orgoglio.

Mi afferra il mento e cerco di respingerlo tirando indietro la testa, fallendo miseramente. Noto anche che ora, oltre alla mascella, tiene stretti i pugni lungo i suoi fianchi. E solo ora mi accorgo che dietro ci sono i suoi amici del cazzo, ovviamente antipatici come il loro 'leader' che mi tiene ancora per il mento. Li fisso con tanto disprezzo chiedendomi come facciano ad essere amici di Ostuni e quest'ultimo segue il mio sguardo.

"Ragazzi andate." Si rivolge ai suoi amici con un gesto della mano, non schiodando però i suoi occhi dai miei. Loro si dileguano tanto velocemente quanto Ostuni cambia umore. In entrambi i casi ci vuole un secondo, ecco come.

Bravi bimbi.

"Cosa ci fai ancora qui?" Dice più calmo di prima. Come non detto, come fa a cambiare umore così velocemente?

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora