Capitolo 28|| Probably yes.

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"Ciao. " Rispondo a Lorenzo. Sento una musichetta che penso proverrà dal suo computer.

"Come mai non eri a scuola?" Domanda subito.

"Febbre. Ho 39,4. Sto davvero male e mi sento 20 volte dentro di me." Starnutisco e mi soffio il naso con un altro fazzoletto. Ne sono sommersa. Sento che si muove intanto e mi domando pigramente che sta facendo.

"Povera piccola. C'è qualcuno lì a casa con te?" Ha il fiatone per aver fatto le scale, l'ho sentito.

"No ma tornerà stasera o forse non lo so, si vede con qualcuno penso." Racconto.

"Oh lo hai mai visto?" Chiede ora camminando.

"Non so neanche se è vero che esce con qualcuno. Magari è un fantasma oppure un illuminato." Penso alla piramide massonica verde, quella sulla banconota americana.

"ILLUMINATI. TAN TAN TAAAN." Grida facendomi ridere.

"Magari è solo una sua amica." Faccio un'ipotesi. Riuscirebbe a dimenticare papà così facilmente? Sono passati un po' di anni ormai.

"È diventata lesbica?" Si stupisce. Che deficente.

"Sisi. Ama me." Reggo il suo gioco.

"Sei una persona facilmente amabile." Dice con tenerezza e io arrossisco.

"Grazie." Rispondo felice. Mi ama?

"Ehi." Dice dopo un minuto.

"Dimmi." Rispondo sbadigliando.

"Scendi?" Domanda e io corrugo la fronte.

"Cosa?"

"Scendi." Ordina dolcemente.

Scendo per le scale, quasi inciampando nei miei pantaloni con i panda e la coperta sulle spalle, ma arrivo viva e, aprendo, mi avvolge subito in un abbraccio. Mi da un bacio a stampo per salutarmi e mi fa camminare all'indietro, sempre abbracciati, poi mi prende in braccio e mi porta in camera a mo' di principessa. Mi adagia su una parte del letto e si distende affianco a me.

"Cosa vuoi fare?" Mi chiede e mi bacia la mascella. Io gli metto una mano sulla guancia cercandi di allontanarlo ma non si sposta e mi bacia la mano. "Io avrei un'idea." Mi guarda malizioso. Che cazz?

"Ho la febbre!" Rimango sconvolta. È coglione o cosa?

"E quindi?" Mi avvolge il braccio attorno alla vita.

"No!" Gli schiaffeggio il braccio.

"Allora che vuoi fare?" Toglie il braccio stiracchiandosi. No. Rimetti il braccio. Su forza. Lo rimette. Yes.

"Stare qui con te." Rispondo dolcemente. Voglio solo parlare. "Ma ti attaccherò la febbre se stai qui."

"Almeno avrò una scusa per passare più tempo con te." Mi bacia con uno di quei baci più dolci.

"Che stavi facendo quando ti ho telefonato?" Domando appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Giocavo al computer." Dice tranquillo. "Ma volevo sapere perché stamattina non ti ho vista, quindi ti ho telefonato e quando ho saputo che eri ammalata, sono venuto da te." Mi bacia dolcemente i capelli.

"Sei cambiato tanto da quanto ricordavo. Sono passati solo sei mesi." Rifletto ad alta voce.

"Sono passati solo sei mesi e tu mi hai fatto innamorare di te." Dice sovrapensiero.

"Lorenzo, seriamente, sei innamorato di me? Innamorato? Nel senso che mi ami?" Cerco spiegazioni.

Assume una faccia pensierosa mentre si porta le braccia dietro la testa. Dopo dei minuti ad osservarlo pensare sospira e scuote la testa come per risvegliarsi da un sogno.
"Si. Molto probablmente si."

HEI.
ciao.
Beh.
Mi avevano ritirato il telefono perché ho tipo bestemmiato ma non in faccia dei miei, mi stavo semplicemente sfogando con una e mi è uscita. Non che lo faccia abitualmente capitemi, sono atea ma non bestemmio tanto frequentemente.
Comunque.
CIAO.

Tutto il giorno sopra i libri
Ora voglio stare easy
Cazzo mene della crisi
Faccio dolo la sei litri.

Sbocing like no tomorrow
And you can follow me
Finché non mollo
Tu mollami
La serata è pettine
La serata è pettine
La serata è pettine
La serata è pettine
La serata è pettine

PETTINERO LO SHAMPOO COL DONPERO.

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora