Il giorno dopo arriva in fretta. La mattina passa velocemente e le 17 arrivano presto.
Puntualmente arrivo a casa di Teresa e lei mi apre con un sorriso a 32 denti.
Dopo esserci salutate cordialmente, mi fa entrare nella sua piccola ma accogliente casa. Ha un grande pianoforte in centro del salotto ed è decorata con colori tenui, come penso sia la personalità di Teresa.
Dopo un'ora e una tazza di tè, ho imparato, più che imparato ho ricordato, tutte le note sul pianoforte e varie cose, tipo come posizionare le mani sui tasti giusti. Me lo ricordavo più facile, però sono anche avvantaggiata per averlo provato da piccola.
Mi ha dato un piccolo brano da provare, dato che le ho detto di avere un pianoforte a casa. Chissà dov'è.
In culo hihihi.
Ma evapora.
E come faccio se sono dentro te?
Trova un sistema, non mi interessa.
Ma... mammaaa una bulla!
Oh Dio, come sono messa, adesso parlo pure con me stessa.
Che trasgry.
Lascio perdere la mia coscienza anche se vorrei risponderle, o rispondermi, e mi concetro sul pavimento. Esco dalla casa, dopo vari saluti, e diciamo che la mia stabilità mi tradisce ancora, come il mio equilibrio d'altra parte, inciampo perché sono una cogliona, mettiamola così.
Lo sappiamo, tranquilla.
"Bianchi, stai facendo compagnia al pavimento?" Ride un deficente. Quel deficente.
"Si, si sentiva solo, così beh, mi sono offerta per stargli vicino e confortarlo, sai com'è. Anzi forse no, non sono sicura tu sappia cosa vuol dire 'confortare'." Faccio le virgolette con le mani mentre mi rialzo e mi siedo a terra. Anche se mi ha confortato una volta, faccio finta di nulla. Come se nulla fosse mai accaduto.
Mi prendo un secondo per guardare Ostuni da quaggiù. Diciamo che è carino.
Carino? Mi prendi in giro?
Okay è stupendo. I suoi occhi neri mi guardano vivi mentre la sua bocca è leggermente aperta per poter respirare e ha il naso grande ma non sta male su di lui. Poi i suoi capelli. Sono stupendi. Sono soffici da quanto mi ricordo e sono così riccioli. Ma che sto facendo?
"Mi stavi sognando nudo?" Mi sgama alzando un sopracciglio e con un ghigno malizioso.
Pff, scherzi.
"Vorresti." Gli rispondo mentre mi alzo da terra, ho male al culo.
Alla mia risposta accenna di più quel ghigno poco rassicurante.
"No, vorresti tu." Risponde sfacciato.
"Convinto tu." Sbuffo e mi passo le mani sul sedere svariate volte per togliermi i rimasugli di sassolini, terra o quant'altro.
A quelle parole si ferma un secondo per poi fiondarsi sul mio collo. Ma cosa?
Mi bacia su tutto il collo, poi passa ad attaccare la mia mascella. Lascia baci qua e là sul collo e dire che mi piace è poco. Metto le mani sul suo petto e lo spingo indietro per fermarsi ma lui mi spinge dai fianchi contro un muro per tenermi ferma. Mi lamento un po' per sperare si fermi ma lui non comprende evidentemente.
Si, spera.
Mi bacia tutto il perimetro della mascella per poi arrivare alla mia bocca. Mi bacia gli angoli e il contorno; devo mordermi la lingua per non gemere. Poco dopo si butta sulle mie labbra per un bacio non molto casto. È diverso dagli altri, questo è forte, prepotente. Intreccio le braccia attorno al suo collo e gli prendo un ricciolo tra le dita. È soffice come ricordavo, forse pure meglio. Infila spudoratamente la sua lingua nella mia bocca e approfondisce il bacio. Le sue mani viaggiano per il mio corpo e io poggio le mie sopra per fermarle. Si ferma e intreccia le sue dita con le mie. Sussulto per questo gesto inaspettato. Poggia le sue mani intrecciate con le mie sul muro ai lati della mia testa e si stacca ansimante guardandomi negli occhi. Adoro la vista della sua bocca gonfia e rossa.
"Si, sono convinto." Sussurra. Ed ha ragione. Intanto recupero il pezzo di brano caduto ma Ostuni lo prende prima di me e lo guarda interrogativo. Mi chiede spiegazioni con gli occhi e io gli rispondo facendo spallucce.
"Ti accompagno a casa." Dice tutto ad un tratto.
"Non serve." Sbuffo.
Non mi ascolta e mi prende la mano per spingermi avanti vicino a lui. Stacca la mano dalla mia quando arriviamo a casa mia e prende il suo cellulare. Poco dopo ha il cellulare appoggiato all'orecchio mentre telefonava a qualcuno.
"Si Matt - vieni da Bianchi - si - okay - a tra poco." Sento i frammenti della conversazione. Vieni da Bianchi cosa voleva dire?
Lo chiedo direttamente a lui e non mi risponde rivolgendomi solo un'occhiata di fuggita ma entra soltanto in casa.
Si ma con comodo.
Si siede sul divano e tira fuori il cellulare giocando.
Controllo l'ora annoiata, sono le 6 e 55. Wow com'è passato in fretta il tempo.
Chissà cosa avrai mai fatto.
Stronzetta.
Dopo tre minuti e 28 secondi suonano al campanello.
WELLA.
Finalmente, il capitolo.
Sapete, quando mi scrivete tipo "continua che è bellissimo" "sei bravissima" o eccetera vi devo dire sinceramente: il mio cuore salta. Boom boom boom.
Non centra niente la canzone di Mika, ma la mia best è una Mikafraker? comunque, una fan di Mika.
GIOCHINO: Vi piace Mika? Quali sono i vostri idoli?
A me piace Mika e i miei idoli sono i 5SOS. Non che non mi piacciono gli oned, anzi mi piacciono abbastanza le loro canzoni.
Vabbe, cosa posso dire? Ah, HO FATTO LA LETTERINA A BABBO NATALE HIHIHI.
No okay, evaporo.
STAI LEGGENDO
Hope || Lorenzo Ostuni
Fanfiction"Ma se io non ho il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, l'azzurro, l'indaco e il violetto, posso disegnare un arcobaleno?" [Dal capitolo 19] --- E se il nostro amato Favij si trasformasse in Lorenzo Ostuni? Che carattere avrebbe? Sarebbe il ra...