Dopo una settima lunghissima di febbre, Lorenzo mi ha proposto di uscire per un vero primo appuntamento. Solitamente gli appuntamenti si fanno prima di fidarzarci ma noi, noi siamo noi. Il problema è che io non so nulla di appuntamenti e ho piuttosto paura. Non voglio andare ad un appuntamento. Glielo devo dire? E per merito dei Barbapapà, spunta in camera mia 6 ore prima tutto sorridente.
Questa è logica.
Glielo dico.
"Lorenzo." Mi avvicino a lui e gli stampo un bacio. "Non pensare che non ti voglia, ma sai com'è, non so se voglio andare ad un appuntamento. Non che non voglia stare con te, ma boh ho paura." Sembra non lo voglio più e comincio ad agitarmi. È una delle cose più belle.
"Ehi ehi calma. Ho capito. Tranquilla. Se vuoi facciamo una cosa un po' a cazzo, tipo casa mia con pizza e beh, lo sai. " Mi lascia all'immaginazione.
"O sennò puoi restare tu qui, chiedo a mia madre di togliersi dal cazzo o di uscire con il presunto illuminato." Mi sento già più rilassata. Non che non ti voglia bene mamma, è solo che se a volte non ci sei non è che mi dia fastidio.
"Va bene avvertila." Mi dice. Scendendo mi ritrovo davanti una scena che mi fa restare pietrificata.
Mia mamma e un uomo che si baciano appassionatamente sul divano di casa mia. Mia mamma a cavalcioni sopra, strusciandosi e le mani di lui sui suoi fianchi sotto la maglietta. Mio dio.
Mi faccio notare? Mi dileguo?
Prima che la situazione degradi, risalgo le scale, faccio finta di cadere e vedo mia mamma alzarsi di scatto. Piano funzionato. Mi rialzo facendo finta di niente e sorrido schietta e un po' da finta sorpresa all'uomo.
"Piacere, sono Beatrice, sua figlia." Indico mia mamma.
"Piacere, sono Nicholas. Io e tua mamma ci vediamo a volte. " ci stringiamo la mano, freddi.
Accendi il termo.
Non in quel senso.
"Ah e da quanto?" Chiedo date che mia madre non me lo direbbe mai.
"Due mesi circa." Ho trovato la scusa per mandarli via ma facciamo in modo di essere interessati.
"E come vi siete incontrati?" Domando più tranquilla mettendolo meno in soggezione.
"Lavoriamo nello stesso ospedale." Questo mi sorprende. I dottori sono sempre sposati.
"Di cosa ti occupi?" Faccio conversazione.
"Sono un card-" Una voce che amo lo interrompe.
"Bea? Sei viva?" Si sporge dalle scale.
"No, vieni giù." Li faccio il segno con la mano di venire verso di me e in poco tempo me lo ritrovo affianco.
"Lui che ci fa qui?" Chiede mia mamma quasi inorridita.
"È piuttosto normale dato che è il mio ragazzo. Potrei comunque chiedere lo stesso a te di lui mamma." BOOM. SPLAT. IN FACCIA. T'ho spenta.
"Lasciateci sole." Li scaccia tenendo gli occhi sui miei. Vanno di sopra, penso un camera mia. "Il tuo ragazzo? Sai in quello che ti stai cacciando Beatrice?" Mi rimprovera subito.
"Senti mamma, sono consapevole di tutto. Ci conosciamo dall'asilo. Siamo stati amici alle elementari. Non è come dicono tutti." Riassumo mentre ci sediamo sul divano.
"Non so come abbia fatto e da quanto ci state assieme ma l'ho visto davvero male in questi anni. L'ho visto con tante ragazze tesoro." Mi appoggia una mano sulla coscia.
"Mamma lo so, ma sono abbastanza matura da non fidanzarmi con gente a caso. Per una volta, potresti fidarti di me?" Le chiedo quasi impotente. Saranno cavoli miei quello che faccio eh?
"Va bene tesoro. Ma non fare malanni." Mi fisponde dopo dei secondi passati a guardare il vuoto per poi aver sorriso. Pensavo questa cosa andasse molto peggio.
"E ora dimmi di lui." Mi faccio raccontare di quando lei gli ha macchiato la camicia di caffè nella pausa pranzo, di come lui le ha chiesto di prendere qualcosa assieme e di come gli vuole bene. Per ora si trova bene con lui, ma si vedrà più avanti, molto.
"Ehi, avete finito?" Scendono gli uomini, se così possiamo chiamarli. "Non abbiamo sentito urla, quindi abbiamo pensato di scendere." Simpatico il tizio, Nicholas.
"Si beh abbiamo diciamo finito." Dico io.
"Voi donne non finite mai." Dice Lorenzo quasi infastidito.
"Sai a cosa ho pensato di sopra?" Chiede Nicholas a mia mamma. "Che ora che lo sanno, potremmo andare fuori a cena. Ho un posto prenotato." Arriva una manna dal cielo. Cos'è quest'aiuto? Guardo Lorenzo e lui mi risponde con un ampio sorriso.
"Cosa hai fatto?" Chiedo sottovoce e lui mi fa il segno di stare zitta.
Intanto mia mamma è arrossiata ed entusiasta che va di sopra a prepararsi.
"Grazie ragazzo." Nicholas da una pacca sulla spalla al ragazzo. "Ora, mi potresti dire dov'è il bagno?" Gli indico la strada del bagno.
"Cos'hai fatto?" Mi giro verso Lorenzo.
"Ssh, smettila di parlare." Mi sorride, uno di quei sorrisi a cui non puoi resistere, così carini e coccolosi da farti sciogliere. Mi fa indietreggiare fino alla parete e mi bacia dolcemente, intrecciando le sue mani con le mie. Un bacio dolce, soltando dolce, dove c'è solo amore. Ci stacchiamo prima che mia mamma scenda dalle scale con dei jeans attillati, una maglietta bianca e una giacca di pelle. Ci guarda e sospira.
"Comportatevi bene e insomma non fatemi ritrovare senza casa solo questo." Intanto Nicholas l'ha raggiunta ed escono dalla porta mano nella mano, ma alla fine Lorenzo lo ferma.
"Sei un'illuminato per caso?" Domanda e io trattengo le risate. Intanto lui ci guarda straniti ma risponde più a mo' di domanda di no.
Poi quando chiude la porta, incominciamo a ridere.EHI.
NON HO NULLA DA RACCONTARE.
LA STORIA FINISCE IL PROSSIMO CAPITOLO.
HO APERTO L'UOVO DI SPONGEBOB.
HO SOGNATO DI NUOVO LA CLIFFACONDA.
HO THE SIMS 4.
HO SONNO.
E FAME.
CIAO.
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Hope || Lorenzo Ostuni
Fanfiction"Ma se io non ho il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, l'azzurro, l'indaco e il violetto, posso disegnare un arcobaleno?" [Dal capitolo 19] --- E se il nostro amato Favij si trasformasse in Lorenzo Ostuni? Che carattere avrebbe? Sarebbe il ra...