Capitolo 18|| 20 Answers.

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Mel si precipita a casa mia sulle 5 potrando con lei arricciacapelli, piastra, spazzole, braccialetti, anelli,  orecchini, collane, 20 tipi di scarpe e roba simile. Potrebbe vestire un matrimonio e avanzerebbe comunque roba.

Mentre ci prepariamo mi racconta ancora e ancora di Matteo.

Se da innamorata sarò così, allora povera gente che starà attorno a me. Sarò davvero così? Magari cambia da persona a persona. Mi innamoreró mai? Penso proprio di si. Ma di chi è la vera domanda. Sarà carino con me? Gentile? Simpatico? Dolce? Romantico? Che mi tiene stretta a se?

Mi faccio troppe paranoie.

"Indossa quel vestito e muoviti che sennò li faremo aspettare fuori al freddo." Mi rimprovera quasi urlando la mia migliore amica qua di fianco già preparata. Guardo l'ora. 7:23.

Wow.

Indosso il mio vestito velocemente prima di uscire dalla stanza e trovare tutti li in un gruppetto mentre mi aspettano. Grandioso.

"Andiamo." Ostuni-

Sexi Lorostuni.

Si quel coso, mi spinge con una mano appoggiata nella parte bassa della schiena.

Bhe la definizione di piccola festa tra noi di Matt è estremamente diversa dalla mia.

Gente e alcool. Era tutto ciò che vedo.

Terrò questa cosa a mente.

Anche la mia amica sembrava un po' spiazzata da questo, ma avrà dimenticato tutto quando la lingua del suo ragazzo si è insinuata nella sua bocca.

Rimango sorpresa quando Ostuni mi porta un bicchiere rosso, spero non lo abbia raccolto dal pavimento.

O magari c'è della droga dentro mmh.

Ma non mi faccio problemi a buttare giù tutto il contenuto per sentire il familiare bruciore sul retro della gola. Riconosco il liquido come vodka alla pesca, e immediatamente ne vado a prendere un'altro.

E magari anche un'altro ancora.

"Calma Hulk." Mi prende il quarto bicchiere dalle mani quando lo stavo per ingoiare un ragazzo che standomi alle spalle non posso individuare. Ma dalle lunghe braccia ossute e magre e le dita affusolate, lo collego immediatamente ad una persona. Sempre la stessa.

Girandomi, il mio primo impulso sarebbe di baciarlo, ma decido che sarebbe meglio di no.

"No, se voglio ubriacarmi non sarai mica tu ad impedirmelo." Ringhio contro lui.

Da dove ho tirato fuori tutta questa audacia proprio non lo so.

Riporto il bicchiere tra le mie mani apponggiandolo successivamente sulla mia bocca per ingurgitare per dimostrare il mio punto.

Sinceramente non so dove ho trovato tutta questa voglia di sbronzarmi, ma una volta ogni tanto non farà mica male.

Sono indecisa se buttarne giù un altro, ma quando i miei piedi camminano verso il salotto senza il mio consenso, rinuncio all' idea.

Il mio corpo si muove a ritmo di musica, che riesco a tenere molto bene per il fatto che ho fatto per molti anni hip hop, quando due grandi mani trovano i miei fianchi. Non le sue. Rimanendo un po' delusa per il fatto che non siano le sue, mi schiaffeggio mentalmente per il pensiero e inizio a strusciarmi contro il corpo dietro di me.

Inziamo a baciarci con foga appena giro il busto e mi disgusta l'idea che uno strano sapore non sia il suo.

Prima che me ne accorga, mi sta trascinando per il corridoio del secondo piano della grande casa e io sto obiettando e riconoscendo che lui è Tommaso. 5C di scuola mia, si crede figo perché si dice abbia perso la verginità a 12 anni.

"Lascia il mio fottuto braccio." Urlo sopra la musica.

"Dai piccola, vieni."

"Non verrò mai con te ne per te." Lo prenderei a schiaffi. Aspetta, ma cosa mi trattiene?

Mi viene bloccata la mano in questione proprio quando è ad un centimetro dalla sua faccia.

"Senti amico, togli le mani dalla mia cazzo di ragazza." Rieccheggia una voce dietro di me, che associo alla persona che avrei tanto voluto baciare.

"Scusa amico." Dice quasi impaurito da Ostuni e corre via.

"Ti ha toccato?" Chiede toccando delicatamente i miei fianchi. Io mi avvento su di lui prima di poter rispondere e faccio scontrare i nostri bacini. Sembra per un secondo sorpreso ma si ricompone subito dandomi quello che voglio.

Lo trascino nella stanza vicino a noi che spero sia vuota.

Mi schiaccia sulla porta per poi camminare verso il letto senza mai interrompere il bacio buttandosi successivamente sul letto portandomi a cavalcioni su di lui. Perlustro con le mie mani tutto il suo petto per poi infilare le mani sotto la maglietta e toglierglierla lasciandomi il beneficio del suo petto nudo.

"Hei, calma." Mi sussurra all'orecchio.

"Si bhe e che, sai l'alcool, mi sento stanca ma contemporaneamente attiva." Dico quello che mi passa per la mente.

"Che ne dici di giocare al gioco delle 20 domande?" Chiede sorridendomi innocuo. Stasera è fin troppo carino.

E si, come carattere, e si, come bellezza.

"Vabbene. Comincio io." Annuisce. Ha un sorriso da cucciolo che mi fa impazzire.

Un trovatello bau.

"Allora, qual'è il tuo colore preferito?"

"Blu. Qual'è il tuo invece?"

"Bho non ne ho uno in particolare. Penso il verde o l'azzurro." Gesticolo.

"Forse il verdeacqua?"

"Si forse si. Hai animali?"

"No, avevo una volta dei pesci rossi, uno si chiamava Bob e l'altro Phil." Sorride al ricordo e io mi metto a ridere. Aria. Mi serve aria. Si unisce con la mia risata. Le nostre risate assieme sono una dolce melodia, sono fatte solo di sentimento, e non sono sicura di quale. Prima quando ha detto per finta che ero la sua ragazza, il mio cuore ha perso un colpo. Forse una piccola piccola piccola parte di me lo vuole.

Magari senza un 'piccola'.

Mh.

"Continuiamo. Hai animali tu?"

"Aspetta ma tu non avevi un labrador? Al parco? Il nostro parco sai..." Arrossisco.

"No, cioè non proprio."

"Non capisco." Lo guardo torva.

"Non so se voglio dirtelo." Si sposta leggermente a disagio con la testa bassa.

"Sono ubriaca, domani non me lo ricorderò più." Lo rassicuro.

"Vabbene. Allora, io vivo in quella casa che tu conosci ma solo con mio papà. I miei si sono separati quando ero piccolo e sono stato affidato a mio papà perché mia mamma era una drogata, invece mio papà mi picchiava e mi trattava male, ma nessuno lo sapeva, pensavano che io cadessi accidentalmente mentre giocavo e nessuno è mai venuto a saperlo." Una lacrima solca il suo viso.

Io non commento. Non posso. Allora lo abbraccio soltanto e mi rannichio nel suo petto ancora nudo. Lascio che sia lui ad essere la mia ancora.

L'ancora di tutti ma il mare di nessuno.

LAL.

Ho cambiato assolutamente il capitolo. Era davvero ugh l'altro.

Ah, per curiosità, la mia Love Unicorno Pongo ha una storia qui su watty.

Fear of all - Hollure.

E passate a leggere la mia storia nuova su Matt dei Crookids se ne avete voglia.

Bye♥♥

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora