Maledirò chiunque mi abbia portata in questo posto dimenticato da Dio.
Si improvvisano amici e poi mi lasciano da sola in questa merda.
Corpi fradici e maleodoranti vagano per questa stanza grande quanto la cucina di un appartamento di periferia, mi provocano ribrezzo:questa è l'ultima volta che partecipo a feste del genere.
Andando avanti a forza di scossoni, mi faccio spazio per raggiungere il bagno e godermi un attimo di pace: cosa sono venuta a fare qui? Volevo solamente una serata divertente, invece mi trovo sempre in mezzo alla solita merda. Dovrei cambiare le mie amicizie, forse. Colpa mia che ci sono cascata e mi sono fatta convincere, di nuovo.
Prendo una boccata d'aria mente e osservo il mio rifletto allo specchio che mostra una me stanca, oserei dire sfinita da sole due ore in questo ambiente. Più che divertente era una vera e propria lezione di autodifesa: evita gli ubriaconi, colpisci i drogati, evita i malintenzionati.
Assurdo.
Sentii un rumore alla porta e decisi che era arrivato il momento di togliere il disturbo. Aprii la porta, adocchiando velocemente colei che aveva bussato, una ragazza direi che di sobrio aveva solo l'immaginazione, e scesi le scale per tornare al frastuono, assicurarmi che i miei amici fossero al sicuro e dopo di che tagliare la corda: non avrei resistito un secondo di più in quello squallore.
Gente che giocava a poker, ragazze che si baciavano, tizi che giocavano a obbligo o verità solo nella vana speranza di ottenere qualche obbligo sessuale,altri sniffano cocaina e alcuni si attaccavano alla bottiglia come se fosse aria, erano in pochi a ballare davvero. La verità è che mi facevano tutti pena: si deve essere davvero soli se ci si vuole costringere costantemente a scordare se stessi e i propri problemi per avere un attimo di felicità, se così può essere definita.
Una volta avvistati i miei amici insieme a un altro gruppetto di visi sconosciuti mentre giocavano a chi regge più alcool, li salutai con un cenno prima di uscire da quell'inferno e ricominciare a respirare davvero.
Cercai di ricomporre la mia mente prima di chiamare un qualunque taxi, per cui non avevo soldi ad ogni modo. Misi le mani tra i capelli e mi appoggiai al Muretto una volta uscita, mentre la brezza gelida dell'inverno mi schiaffeggiava con quanta più violenza poteva.
Non credo ci fosse nessuno di minimamente sobrio dentro quella stanza, non che la cosa avrebbe cambiato nulla; non ero un tipo molto sociale, ma se vogliamo dirla tutta neanche poi così asociale, ma se dovevo stare in compagnia volevi avere a che fare con esseri consci e profumati che sono in grado di reggere almeno una conversazione, non con dei cazzoni.
Sospirai, Dio... Che strazio.
"Allora non sono il solo, huh? "
"Scusami? " Sputai acida. Un altro deficente era l'ultima cosa che mi serviva.
"Woo bimba abbassa le armi, non voglio fare nessuna guerra. " Alzò le mani in segno di arresa e si sedette vicino a me.
Mi protese la mano amichevolmente che stentai a stringere, dubbiosa su cosa fare. "Sono Liam"
"Piacere, L I A M. " Scandii bene le lettere per sottintendere il mio menefreghismo al riguardo.
"Miaow, non sembri molto amichevole. Ci credo che sei scappata. Sai è questo che si fa alle feste interagire. Cercalo sul dizionario, magari impari qualcosa di nuovo, non fa mai male, sai? "
"Chi ti da il permesso anche solo di rivolgerti a me in questo modo? "
"Sei la regina? "
"No."
"Allora non sei nessuno. "
"Scusami?! " Adirata sempre di più mi alzai al muretto mettendomi di fronte a lui per puntargli il dito contro:"senti ubriacone di merda vedi di tornartene dentro con i tuoi amici tossici come te e di lavarti dai coglioni, non ho bisogno di altri casini."
"A chi hai osato dare dell'ubriacone, ragazzina? "
"Allo stesso ubriacone che mi ha dato del nessuno e della ragazzina, coglione. "
Potevo vedere le sue vene pulsare dal collo mentre un'altra piccola faceva sforzo per mostrarsi sulla fronte. Il suo sguardo aguzzo e torvo mi scrutava rabbiosamente cercando di mantenere l'implosione che stava per arrivare, meglio: avevo qualcuno da prendere a botte, finalmente mi diverto anch'io stasera.
Sospirò pesantemente col suo sguardo ancora su di me, si alzò anche lui accendendosi una sigaretta e guardando altrove con fare nervoso.
"Oho! Cosa c'è Rambo? Hai bisogno che sia la sigaretta a risolvere i tuoi problemi? Congratulazioni. "
Si Girò di scatto verso di me e assottigliò gli occhi, anche più di prima se possibile.
"Senti maestrina sotuttoio, perché ancora non alzi i tacchi e te ne vai a fanculo? "
"Perché altrimenti dovrei seguirti. " Dissi con un sorriso beffardo e mi guardò in cagnesco per un po' buttando a terra la cicca e poi si mise a ridere. Che cazzo si rideva?
"Sei forte, solitamente le ragazzine come te non sanno neanche il significato di tutte queste parolacce, allora devi essere grande, bimba. "
Non mi diede tempo di rispondere e s'incamminò per la sua strada lontano da me, prima di fermarsi sul posto e girarsi verso la mia direzione.
"Tu non vieni bambi? "
"Venire dove?! " Urla sbigottita e al quanto innervosita.
"Ti porto a mangiare. Sono le undici passate, non hai uno straccio di borsa con te e dubito che quei jeans cine tasche finte possano contenere del possibile denaro per un eventuale taxi. Sei sola e incazzata, probabilmente i tuoi amici ti hanno lasciato qui sola mentre sono dentro a divertirsi e il fatto che tu non te ne sia ancora andata mi fa intendere che tu sia povera e senza un passaggio, e che probabilmente lo sarai fino a domattina se intendi aspettare i tuoi amici. Allora vieni? "
Rimasi a bocca aperta ma cercai di non farlo notare, la sua saccenza e arroganza mi stavano dando seriamente ai nervi.
"Sei uno sconosciuto! Io non vado in macchina con gli sconosciuti! "
"Non sono uno sconosciuto, sono Liam. Ti ricordi? Oltre che a isterica sei anche vecchia. "
"IO NON SONO VECCHIA. "
"Ma ammetti di essere isterica. Dai bambi non ho tutto il giorno da perdere, o forse dovrei dire la notte. Vieni o no?"
"Smettila di dirmi che sono isterica!Non ci vengo in macchina con te, potresti essere uno stupratore!"
Mi scrutò attentamente da capo a coda come se fosse la prima volta che mi guardasse, dopo di che scosse il capo e rispose:"Nah, non sei il mio tipo. Sei troppo pelleossa, a me piacciono quelle con un po' di carne sopra" Ridacchiò riaccendendosi un'altra sigaretta e si avviò verso la macchina.
"A CHI HAI DATO DELLA PELLEOSSA SCUSA?
Lo sentii ridere ancora più forte.
" Allora che fai bambi, vieni? "
"Fanculo." Borbottai.
Effettivamente... Che alternative avevo? Potevo rimanere qui a morire di freddo sola fino domattina ad attendere i miei amici o seguire un possibile serial killer e forse ottenere un pasto caldo e decente...
E serial killer sia.
"Su bambi, non voglio perdere la nottata a causa tua" Urlò da lontano.
"Arrivo! " Urla di rimango correndo con le mie sneakers, se lo state pensando no... I tacchi non sono compresi nel mio essere.
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Arrivammo poco dopo, verso la Mezzanotte, in un locale abbastanza vicino alla casa in cui si era svolta la festa. Era un locale molto accogliente e caldo, mi riparava dal gelo che mi aveva avvolta fino a poco fa.
"Sei un porco. Non ho mai visto una ragazza ingurgitare tanto cibo in così poco tempo. " Affermò esaminandomi attentamente divertito. Imbarazzata possibile la forchetta e mi rimisi composta dalla posizione da camionista in cui mi ritrovavo a mangiare.
"Scherzavo, non fare complimenti. Mangia ciò che vuoi. "
"Tu non hai mangiato ancora nulla... " Risposi flebilmentr guardando il suo piatto vuoto davanti a me, lui mi sorrise teneramente.
"Non farti problemi, non tocchi cibi da ore, starai morendo di fame. Sei libera di mangiare e bere tutto ciò che vuoi, tanto non pago io. "
Sbarrai gli occhi lanciandogli un'occhiataccia mentre lui se la cantava e la suonava, lo stronzo.
"SEI IMPAZZITO PER CASO? NON HO UNA LIRA PER PAGARE TUTTO QUESTO! " Dissi indicando il mio pasto, o dovrei dire i miei pasti.
"Calma tigre, scherzavo. Pago io. Altrimenti che gentiluomo sarei. " Ironizzò continuando a fissarmi intensamente.Sospirai , espirando tutta l'aria che stava cominciando a mancarmi per una minima possibilità che fosse vero: a quel punto saremmo scappati e sarebbe stato davvero un criminale.
I suoi occhi erano così scuri, non avevano una forma particolare, un colore particolare o delle ciglia particolarmente lunghe; erano semplicemente dei normali occhi marroni ma in quel momento vi trovai dentro pensieri che non riuscii a decifrare.
"Ti ringrazio... " Risposi semplicemente, ero così imbarazzata e mi sentivo tremendamente in colpa. Lui non aveva fatto altro che essere gentile ed amichevole con me ed io non avevo fatto altro che trattarlo male di continuo, mi sorprendo che non mi abbia ancora schiaffeggiata, lo farei da sola in questo momento.
"Senti Liam.. "
"Dimmi... Oh aspetta, non mi hai ancora detto il tuo nome. "
"Mi chiamo... "
"No aspetta, non voglio saperlo. "
"Come?! " Fece spallucce "Mi limiterò a chiamarti bambi, o forse ragazzina. " Si avvicinò a me con il busto con nonchalance , poggiando il suo mento sulla sua mano.
Andai in tilt.
"BAMBI? Non puoi chiamarmi così per sempre, ho un nome! "
"Che non hai voluto dirmi quando ti sei presentata, quindi ora ti chiami bambi. "
"Smettila." Lo ammonii.
"Dio Liam sto cercando di essere gentile, perché me lo rendi così difficile? "
"Non fare sforzi inutili per me, sappiamo entrambi che non ne sei capace bambi. "
"Bambi? E perché proprio bambi poi? "
"Non c'è un motivo preciso in realtà, però eri lì tutta sola e indifesa... E poi è una geniale alternativa a bimba. Così saprai che quando ti chiamo bambi in realtà ti sto chiamando bimba. "
"Non hai nessun diritto di chiamarmi così, neanche ti conosco. "
"Ma sei a cena con me"
"Non è un appuntamento... "
"Ma siamo insieme e... "
"Cristo Liam! Ti ringrazio, okay? Stai rendendo della semplice riconoscenza impossibile! Sei stato carino e gentile con me per tutta la serata, anche se non me capisco il motivo... E non avevi motivo di farlo, quindi grazie, soprattutto per la cena... Stavo morendo di fame... " Dissi imbarazzata, sentendo borbottare ancora il mio stomaco dopo tutto quel cibo. Scivolai lentamente lungo la sedia per nascondermi dal mio imbarazzo, facendomi sempre più piccola.
Ed eccolo di nuovo, quello sguardo così curioso e scrutatore: ma cosa aveva da guardare tanto?
Distolse lo sguardo diventando improvvisamente impassibile.
"Non ringraziarmi, non serve. Allora, andiamo bambi? " Chiese alzandosi
"Tu sei sicuro di non voler mangiare nulla..? "
"Sicuro. Non sei mia madre, smettila di preoccuparti. " Roteò gli occhi al cielo.
"Ah si, scusami tanto, nessuna pietà per i stupratori, dimenticavo. " Ironizzai mentre camminavo al suo fianco per accompagnarlo a pagare e lo vidi abbozzare un sorriso.
Usciti dal locale in realtà, non si diresse in macchina. Accese di nuovo una sigaretta, guardò al trove come avevo notato essere solito, si appoggiò al muretto e rimase così, in silenzio, senza proliferare una parola, senza ricordarsi nemmeno che fossi li con lui.
"Il tuo nome. " Lo guardai confusa cercando di metabolizzare le sue parole. Il mio nome?
"Il mio nome? "
Sospirò lievemente emandando piccole nubi di fumo.
"Dimmi il tuo nome. "
"Oh... Be.. Ora ti interessa? "
"Dimmelo e basta." I suoi nervi erano tesi e il suo tono drasticamente duro. Che fosse bipolare? Probabile.
"Mi chiamo (y/n). Bello vero? "
"Bello, ma continuerò a chiamarti comunque bambi. "
Sbuffai rumorosamente alzando le mani per la disperazione.
"Perché ?! "
"Non lo so, mi da la sensazione di essere più.. Intimo.. "
Spalancai gli occhi. Intimo?
"Ti sembra un nome da film porno? "
Si Girò di scatto divertito prima di ridere a crepapelle. "
"Film porno? Come ti vengono in mente certe cose... " Disse tenendosi lo stomaco con una mano,mentre con l'altra teneva la sigaretta che era stato costretto a togliere dalla bocca a causa delle grasse risate.
"Hai detto che era intimo... "
"Intimo a livello personale, non a sfondo sessuale" Continuò a ridere ancora or un breve periodo di tempo, la sua risata era così sonora e melodiosa. Vederlo così contento contagiava anche me, forse era l'alcool, non ero poi così simpatica, ne tanto meno divertente.
"Andiamo bambi, ti riporto a casa... " Mi guardò sorridendo, prima di gettare la cicca a terra e sorpassarmi per dirigersi alla macchina e chiudere lo sportello dietro di se.Il tragitto fu lento, ma non silenzioso:Liam non correva, non aveva fretta, o forse era solo lento a guidare come un vecchio.
Il tempo trascorso con lui in macchina non lasciò neanche spazio al silenzio. Passammo tutto il tempo a lanciarci frecciatine, a ridere e a cantare qualche stupido tormentone alla radio, d'altronde Liam non mi aveva fatta sentire a disagio neanche un secondo, era bella la sua compagnia, mi metteva di buon umore.
Alla fine presi le miei chiavi quando lo vidi svoltare all'angolo di casa: condividevo la stanza con una ragazza che era venuta alla festa, servivano più a me che a lei.
Liam spense il motore e mi guardò, abbasso per un secondo lo sguardo prima di riportarlo sui miei occhi e di Morse il labbro inferiore.
"È ora di andare a dormire bambi... " Disse con un filo di voce
"Liam... " Scossi la testa "Vorrei che la notte durasse di più "
"Purtroppo non è così... "
"Grazie per.. "
"Ah, smettila. Scendi prima che ti prenda a bastonate."
"Fai il serio!" Gli diedi una gomitata
"Sono serio, è tardi, devi scendere... Perché altrimenti non sarò in grado di lasciarti andare... " I nostri respiri si fecero sempre più pesanti mentre continuavamo a guardarci pieni di tensione. Si sporse leggermente più vicino a me, ma quando fu pericolosamente vicino al mio viso, mi girai, aprii lo sportello e corsi verso la porta, guardandomi un secondo dietro per vederlo, prima di entrare in casa.Spazio autrice:
Dopo quelli che credono siano anni... Eccomi, a differenza di quanto qualcuno possa pensare, non riesco ancora a scrivere e sono ancora in blocco ma ho voluto provare a scrivere e sono consapevole degli errori grammaticali e di distrazione e che non è il massimo ma vorrei sapere davvero cosa ne pensiate perché ci ho messo davvero tanto impegno per scriverlo e non mi sono dimenticata di chi mi seguiva ne della mia passione di scrivere... Ma mi mancava davvero tanto farlo e ho provato, anche se magari non va bene.
Detto ciò so che è tardi, buonanotte a tutte le carote..
Un bacio,
Annalisa
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[Immagina1D] (#Wattys2016)
FanfictionImmagina sugli One Direction, ogni diritto è riservato.