«Vuoi bene a Kyle?» gli chiedo all'improvviso.
Non so quanto tempo sia passato, ma so che l'ho fissato così intensamente che potrei dire con sicurezza, nonostante qui non ci sia molta luce, che ha un paio di piccole lentiggini sullo zigomo.E vi assicuro che sono perfette anche quelle.
Sto cominciando ad odiarlo
No scherzo«È mio fratello.» risponde semplicemente lui, scrollando le spalle.
Ah beh
Facile così«Questo lo avevo capito anche io. Ma non sembra starti simpatico.»
«Non credo tu lo sappia, ma essere il fratello maggiore a volte è la cosa peggiore che ti possa capitare.»
«Quindi tu sei più grande di Kyle.» constato abbassando lo sguardo.
Certo, non che non lo avessi intuito.
A dirla tutta, Kyle non ha l'autorità, l'aria di potere e non intimidisce poi così tanto, mentre Aidan invece sembra avere almeno quarant'anni, anche se gliene darei dieci di meno guardandolo.In realtà non saprei dire quanti anni abbia. L'aria austera, il portamento elegante, l'atteggiamento sicuro, lo fanno sembrare più vecchio di quanto sia.
«Quanti anni hai?» gli chiedo studiandomi le unghie.
«Perché ti interessa?»
«Non so. Sei il mio capo, e sembri piuttosto giovane per esserti già sposato e avere un figlio.» replico con finta disinvoltura, osservando attentamente la pellicina del mignolo destro.Sto male, lo so
«Non reputo l'età importante, ma se è così necessario sappi che ne ho quasi trenta.» spalanco gli occhi portandoli sulla sua figura, seduta in modo rilassato sull'erba.
Abbiamo ben sette anni di differenza
No, forse otto...«Va meglio ora?» mi chiede quasi divertito.
«Era per curiosità.» mi giustifico io. Mi stendo completamente accanto a lui, e fisso le stelle che illuminano il cielo scuro sopra di noi.
«Hai svincolato la domanda comunque.» constatato mettendo un braccio dietro la testa per sorreggerla.
«Che domanda?» chiede lui stendendosi accanto a me.
«Se vuoi bene a Kyle.»
«Non mi sembra conveniente parlare della mia vita privata con te. Mi sembri una che tende a rigirare le cose a sue favore.» ridacchia lui.Tutta simpatia quest'uomo qua
«Ah ma andiamo. Viviamo insieme! Mi occupo di tuo figlio e di tua nipote, dovresti fidarti di me.»
«Non mi fido quasi mai Diane. Fidarmi non mi ha mai portato nulla di buono.» mi sussurra lui. Dopo attimi di vuoto silenzio lui continua a parlare.
«Ti va di fare un bagno?»
«A quest'ora?» chiedo di scatto.Ecco mi ha fregata. Ha svincolato ancora una volta la domanda.
Quanto sei fessa Diane.«E allora? Sarà sì e no l'una.» risponde alzandosi in piedi.
«Non ho neanche un costume in valigia.»
«Come vuoi.» mormora lui lasciando cadere la camicia a terra.
«Aspetta, cosa fai?»
«Faccio il bagno Diane, e non rovino i vestiti.» mi risponde risoluto sfilandosi le scarpe e cominciando ad armeggiare con la cintura.Ok questa suona male, lo so.
«Ma non puoi spogliarti così!» protesto io, perché se lo vedo ancora un'altra volta mezzo nudo rischio di saltargli seriamente addosso.
«Non eri tu quella che vive con me? E poi non ti sei fatta problemi ad aprire porte a caso.» constata tirando giù la zip mentre io mi volto.
«Stavo cercando lo sgabuzzino!» mi giustifico di nuovo fissando l'erba.
Lo sento buttare anche i jeans a terra e camminare sull'erba.
«Diane?» mi richiama con voce divertita.
«Sì?» chiedo mantenendo la mia mano destra sui miei occhi.
«Puoi guardare.» replica con tono divertito.
«Tu tuffati ed io mi volto.» rispondo con voce tremante.
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Cruel in love
ChickLitDire bugie per Diane Jackson è come fulminare tutti con lo sguardo per Aidan Robinson: indispensabile. Cosa accade se si uniscono due bambini scalmanati, un bebé dal nome ridicolo, una ragazza con l'autorevolezza di un criceto, e un uomo con più se...