Aidan
Ho fatto una cazzata. Un'enorme cazzata. Come al solito non ho ascoltato nessuno. Batto l'ennesimo pugno sul muro, stringendo i denti.
Mi sento uno schifo. Mi sento perso.
Sono stato così stupido a lasciarla andare via, in piena notte, senza provare a chiarire. Mi sono comportato come un bambino. Mi sento fragile come un bambino.Quando ho sentito che sarebbe partita mi è andato in fumo il cervello. Non mi interessava se era vero, o se mancava un bel po' di tempo. Ho semplicemente perso la testa, cosa che mi capita fin troppo spesso da quando conosco Diane.
Lei poi, si è messa sulla difensiva, l'ha presa male ed è così che abbiamo finito per combinare l'ennesima cazzata.
In questa casa regna il drama.
Va detto.Non ho dormito, ovviamente, come se avessi anche preso in considerazione l'idea di arrendermi, e ho passato la notte come un'anima in pena. Sono rimasto a guardare il vuoto dopo aver distrutto il mio studio. Come un'idiota.
Il giorno che ho conosciuto Diane Jackson mi sono fottuto il cervello. Completamente.
Ho perso ogni tipo di inibizione, ogni dubbio, ogni prudenza.
La verità è che Diane mi fotte il cervello. I suoi occhi blu lo fanno, i capelli chiari, la pelle candida, il suo carattere.
E adesso non so cosa fare.
Ormai è mezzogiorno passato, Kyle continua a chiedermi di aprire la porta dello studio e io continuo a ignorarlo.
Non so dove sia finita, se stia bene, se mi odi davvero.
Ecco cosa mi ha attanagliato lo stomaco, il terrore che mi odi.
Mi si è formato un brutto nodo in gola quando lo ha detto, promemoria di una paura senza fine.Non ho davvero idea di cosa fare. Mi sembra tutto così difficile, così complicato. Ogni idea che si affaccia alla mia mente mi sembra così patetica, così stupida. Mi sento un ragazzino.
Perfino osservare le nuvole fuori dalla finestra mi sembra patetico.
«Aidan cazzo, mi spieghi cosa è successo?» Kyle cerca di aprire la porta, invano. Scuoto la testa, gettando a terra l'ennesimo vaso. Sono un coglione, e lei è testarda.
Mi passo una mano sul viso, sospirando. Non so come comportarmi, non è da me perdere il controllo.
Il campanello squilla, e io spalanco la porta fiondandomi in corridoio.
Forse è lei. Magari è tornata indietro.
«Aidan!» abbaia Kyle, correndomi dietro. Io arrivo nell'ingresso di fretta, spalancando la porta.
Non è Diane. É quel coglione del suo amico che l'ha chiamata bambola.Stringo i pugni, incontrando lo sguardo del ragazzo davanti a me.
«Cazzo, stai messo male pure tu» sbotta guardandomi. Tiene in mano il casco della moto, mentre mi osserva con sufficienza.
«Tu saresti?» ringhio a denti stretti. Probabilmente sembro appena uscito da un manicomio, ma non mi interessa granché. Non mi interessa niente, al momento.
«Jake» replica allungando una mano. Una breve stretta di mano placa leggermente la tensione che gli impedisce di parlare.
«Senti...Aidan» comincia passandosi nervosamente una mano nei capelli. «Ho visto Diane fare una marea di cazzate, ma questa supera tutti i limiti. Sono venuto qui per dirti che sta partendo perché è convinta di farti solo male mentendoti. Normalmente sarei dalla sua parte ma....volevo dirti che se la ami davvero la puoi fermare. Parte a l'una e un quarto, alla stazione centrale» scrolla le spalle, mentre io realizzo le sue parole.
«Davvero?» scatto io, incredulo, portandomi le mani nei capelli. Lui sorride e annuisce, facendomi un cenno con la mano.
«Veloce però, è già in stazione. Ah, ricordati, binario tre» mi dice prima di infilarsi il casco della moto e scendere le scale dell'ingresso.
«Grazie!» gli urlo dietro, euforico.
«Fammi sapere come va a finire, io ho un volo per l'Australia tra...mezz'ora» lo saluto con un sorriso, prima di chiudere la porta.
Kyle compare dietro di me, più incazzato di prima.
«Mi spieghi cosa-»
«Le chiavi!» urlo completamente fuori di testa, mollandogli una pacca sulla spalla. Sto impazzendo.
Corro fino al mio studio, recuperando le chiavi della macchina. Quando torno nell'ingresso faccio un cenno a Kyle, che boccheggia in cerca di spiegazioni.
Vorrei fermarmi a dirgli tutto il casino che è successo, ma non ho tempo adesso. Non credo che riuscirei neanche a parlare a questo punto.
Entro in macchina come un fulmine, mettendo in moto pochi secondi dopo.
Al diavolo la cintura e il codice stradale.
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Cruel in love
ChickLitDire bugie per Diane Jackson è come fulminare tutti con lo sguardo per Aidan Robinson: indispensabile. Cosa accade se si uniscono due bambini scalmanati, un bebé dal nome ridicolo, una ragazza con l'autorevolezza di un criceto, e un uomo con più se...