42- Molto meglio

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«Sei uno sbruffone» scuoto la testa, trattenendo una risata. Aidan sorride, ancora sdraiato sul letto.
«Non capisco a cosa ti riferisci» mi prende in giro, osservandomi mentre cerco in giro per la stanza i miei pantaloni.
Dieci minuti che raccatto i miei vestiti sparsi per tutta la stanza.
«Eccoli» sbotto allungando un braccio sotto il letto. Li sbatto per qualche secondo, per poi infilarli velocemente.
«Mi riferisco a-a quelli» muovo la mano in un gesto strano, osservando gli addominali contrarsi nello sforzo di alzarsi.
«Quelli cosa?» continua lui tirandomi giù sul letto con sé. Ad un soffio dal suo viso deglutisco, mentre il mio respiro mi mozza.
Una settimana e nella mia testa organizzo già il matrimonio

«Q-quelli» concludo con una smorfia. Lui sorride, e mi bacia. Lascia giocare con delicatezza le nostre labbra, mi inebria con il suo profumo e poi diventa più bisognoso di contatto, spingendosi su di me.
Cosa mi fa, con un solo bacio.
Affondo le dita nei suoi capelli e mi godo le sue mani che mi accarezzano i fianchi. La sua lingua si spinge con naturalezza nella mia bocca, mentre a me sembra di toccare il cielo con un dito. Un'adorabile e basso gemito sfugge alle sue labbra, quando gliele mordo dolcemente.
A interrompere il mio paradiso che stava già per diventare un caldo inferno, c'è il mio cellulare, che comincia a emettere trilli senza sosta.
Qualcosa come trenta messaggi risuonano nelle mie orecchie mentre Aidan mi stringe a sè, torreggiando sul mio corpo. Ma che mi importa dei messaggi dai.
Ho davanti un'adone greco.

Lui però, al quarantesimo messaggio sbuffa, e si allontana dal mio corpo con una smorfia. Prende il mio cellulare, posato sul suo comodino e aggrotta le sopracciglia, leggendo il mittente.
«Tuo fratello sembra avere una cosa molto importate da dirti, e Kevin ha deciso che essere ucciso è il suo destino» mi porge il cellulare, con una smorfia.
«Sei geloso?» scherzo afferrando il mio telefono.
«Molto» mi sussurra con voce roca, sporgendosi verso di me. Morde la pelle del mio collo, mentre i brividi si moltiplicano a profusione sulla mia pelle chiara.
Cerco di mantenere la concentrazione, scorrendo le notifiche dei messaggi, ma le labbra di Aidan, propio sul mio collo, mi distraggono continuamente.
Un sospiro lo fa sorridere, mentre morde e succhia la pelle della mia spalla.
I miei occhi intanto guardano senza leggere minimamente lo schermo del cellulare.
Jamie decide di essere stufo di aspettare e mi chiama, mentre Aidan fa scivolare giù una spallina del mio reggiseno.
Zeus aiutami tu.

Sembra divertito, mentre io rispondo al cellulare con voce tremante e lui mi sfila l'unico indumento che avevo a coprirmi dalla vita in su.
«P-pronto?»
«Diane devi assolutamente venire a cena stasera! Non hai idea di quello che è successo»
«Che è successo?» soffio mentre Aidan si dedica al mio seno. Non ce la posso fare. Sto impazzendo.
«Stai bene sorellina?»
«C-certo»
«Beh, allora ci vediamo stasera eh. Non mancare. Ti voglio bene» Jamie attacca, mentre io getto il cellulare tra le lenzuola.
Kevin può aspettare, anche in eterno.


***

«Sei sicura di voler uscire così?» Aidan alza un sopracciglio, appoggiato allo stipite della mia porta.
«Certo. È solo una gonna» alzo le spalle, ritoccando la mia tinta labbra allo specchio. Aidan si avvicina, con un sorriso strano sulle labbra rosse e carnose, e avvicina la bocca il mio orecchio.
«Una gonna un po' corta, mi sembra» soffia accarezzandomi i fianchi. Scende fino al bordo della gonna, insinuando le mani al di sotto. No, aspetta. Cosa sta accadendo? Mi sono persa.
Stavamo parlando?
Io intanto, completamente rincoglionita, rimango con il pennellino a mezz'aria e un'espressione sognante impressa in viso. Le sue mani mi accarezzano vigorosamente, mentre lui mi bacia la pelle sotto l'orecchio.
«Chi hai detto che c'è a questa cena?» mi chiede attirandomi a sé.
Mi riprendo per un unico istante di lucidità, chiudendo il mio rossetto, e sorrido, voltandosi verso di lui.
«La mia famiglia» replico cingendogli il collo con le braccia. Il suo respiro calmo si infrange mia pelle, mentre il mio cuore riprende tentare di sfondarmi il petto. Mi bacia con tutta la calma del mondo, tentandomi come nulla e nessuno ha mai fatto. Si prende le mie labbra, mi stringe a sé e sorride sulla mia bocca, soddisfatto, quando mugolo di piacere incastrata contro lo specchio dell'armadio.
Insinua le mani sotto al mio maglioncino nell'esatto istante in cui il mio cellulare comincia a squillare.
Lo vedo alzare gli occhi al cielo.
«Lo devo bruciare, quel cellulare».
«Buona idea» ridacchio, sistemandomi la gomma sulle gambe. Aidan osserva interessato il mio gesto, e poi si scansa, lasciandomi passare.
«Devo venirti a prendere?» mi chiede passandomi la borsa abbandonata sul petto.
«Uhm...sì» annuisco lasciandogli un'ultimo bacio sulle labbra prima di lasciare la stanza. Esco da casa Robinson con un sorriso sognante sulle labbra e mi dirigo verso casa mia. Mi fermo perfino a salutare un paio di vecchi amici del liceo al bar, e poi proseguo per la via di asfalto scuro. Entro in casa con un colpo secco di chiavi, e ad aspettarmi trovo mia nonna, con un cappellino da festa e una bottiglia di vino in mano.
Comincio ad avere paura.

«Billie non è incinta di nuovo vero?» chiedo con una smorfia, mentre lei mi bacia le guance con affetto.
«Molto meglio» mi confessa raggiante. Kendall entra nell'ingresso, euforica.
«Sei arrivata! Non. Hai. Idea.» sillaba prendendomi per un braccio. Mi trascina in salotto, dove Billie riempie i bicchieri di Jamie e Loren con una bottiglia di spumante.
«Mi spiegate che succede?» abbandono la mia borsa sul divano, mentre Billie mi mette in mano un bicchiere e me lo riempie. Jamie butta giù un sorso di vino e Kendall brinda con Loren.
Io non vorrei dire.
Però Kendall è minorenne.
Non potrebbe bere "tecnicamente".

«Diane, quanto vuoi andare all'università da uno a dieci?» mi chiede Jamie, avvicinandosi. Incastro i miei occhi nei suoi, sollevando un sopracciglio.
«Dieci, perché
«Perché puoi andarci!» urla rovesciandosi addosso un po' di di vino.
Apro la bocca, sbattendo le palpebre un paio di volte.
«Cosa-»
«Ho ottenuto un posto importante in un'azienda! A tempo indeterminato!» strilla euforico saltellando. Kendall comincia a urlare, Bille abbraccia Loren che barcolla e finisce addosso a Jamie.
«Io non-cioè, davvero?»
«Sì cazzo!» urla lui allargando le braccia.
«Jamie! Niente parolacce» urla la nonna, venendo bellamente ignorata. Mi scappa una risata isterica, seguita da un'altra e un'altra ancora. Comincio a urlare, il bicchiere mi cade a terra, la mia testa sembra non ragionare più.
«Oh mio Dio!» strillo abbracciando mio fratello. Bagno con piccole lacrime di gioia la sua maglietta rossa, mentre lui mi stringe in un'abbraccio.
«Dove vuoi andare? New York? Roma? Dove vuoi, possiamo tutto» mi sussurra lasciandomi un'infinita di baci sulla testa.
«Sei fantastico J, grazie, grazie, grazie» prendo la sua testa tra le mani e bacio tre volte ogni guancia chiara, provocandogli una risata.
«Sarò laureata un giorno!» urlo abbracciando le mie sorelle. Resto euforica tutta la sera, ballando con la mia famiglia, bevendo e ridendo. Chiamo Robbie, Jake e perfino il ragazzo di Loren mi fa i complimenti.
Complimenti per cosa non lo so.
Ma è importante festeggiare ora.

Al terzo piatto di pasta al forno attacco anche la fetta di torta che mi porge mia nonna. Altra bottiglia di spumante aperta, altre urla e altre risate. Kendall rompe perfino un vaso, e Jamie le molla una banconota in mano con una risata euforica.
Un po' di soldi per noi sono una specie di miracolo.
È magia.

Ballo con Loren un lento, assaporando l'idea di poter finalmente mettere piede in un'università senza dover portare gli appunti a mia sorella.
Voglio laurearmi in Ingegneria Biomedica
È una vita che ci penso.
E adesso posso.

«Sta andando tutto bene» mi sussurra appoggiando la testa sulla mia spalla. «Saremo di nuovo felici e uniti» la sento sorridere, e la stringo sorridendo a mia volta. E poi nella mia mente si affaccia Aidan. Devo trovare il modo di dirglielo. Magari verso giugno, quando sarò sicura di dove voglio andare.
Sì, farò così.
Gliene parlerò più in là.

Mangio anche un po' di patatine, mentre Kendall e Loren scelgono un film da guardare. A mezzanotte e mezza, quando ormai ci siamo calmato tutti e stiamo assaporando Jack di Titanic in tutto il suo splendore, il campanello suona, e io mi levo dalle gambe la copertina di pile, alzandomi.
Ancora con il sorriso sulle labbra apro la porta, trovandomi davanti uno splendido Aidan alla luce della luna. Il mio sorriso si allarga ancora di più, se possibile, e mi sporgo per dargli un bacio.

«C'è un motivo per tutto questo buon umore?» mi chiede con un sorriso dubbioso.
Diglielo Diane, diglielo.
«Uhm...no» rispondo stringendomi nelle spalle. Saluto la mia famiglia e faccio l'occhiolino a Jamie, prima di dileguarmi in giardino con Aidan.
Quando ormai sono metà del vialetto d'ingresso mio fratello esce sul portico, richiamandomi.
«Fammi sapere per New York allora! Presto berrai cappuccini da Starbuks» ride, con un gesto della mano, prima di rientrare in casa. Sgrano gli occhi, mordendomi il labbro.
Fa' che non abbia sentit-
«New York?» mi chiede Aidan inumidendosi le labbra in un gesto irritato.
Sembra un tantino arrabbiato.
Cazzo, cazzo, cazzo.

Ehilà gente
Io ve l'avevo detto che non durava a lungo questa pace.
Chissà cosa accadrà adesso...😈😈😈
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Io amo Diane, però a volte ha delle pessime idee...
E non prendetevela con Jamie, dai
Come reagirà Aidan? Io ho paura😂
Ormai siamo in dirittura d'arrivo per gli ultimi tre capitoli, più epilogo.
A me mancheranno tanto Aidan e Diane, ma in compenso ci saranno Amanda e Adrien a illuminare le mie notti😉😉
Fatemi sapere se li amate anche voi.
Ci vediamo presto, vi amo
Andate in pace
Lily❤️❤️

Cruel in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora