30- Un sogno

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«Sembri una principessa», la voce di Alicia mi riscuote dai miei pensieri, costringendomi ad abbandonare l'idea di scappare in Messico.

Allo specchio, vestita di un'abito di seta che accarezza il mio corpo, osservo i miei capelli acconciati in morbidi boccoli, prima di infilare un'orecchino luccicante.
Mi sento davvero una principessa Disney
E per fortuna il vestito mi va a pennello

«Grazie Ali. Secondo te sono meglio gli orecchini con le perle o quelli brillanti?» le chiedo mostrandole le mie orecchie.
«Brillanti» replica lei, saltellando dall'eccitazione.
E lei è pure calma rispetto a me
Io penso che il mio cuore stia per scoppiare
Adesso svengo

Infilo l'orecchino giusto e continuo a guardarmi allo specchio. Ashton arriva di corsa, con un sorriso buffo stampato in faccia.
«Papà è nell'ingresso» mi avvisa trafelato. «E sono le otto e ventotto»
Non è un'appuntamento Diane
Non è un'appuntamento
Ricordatelo
Tienilo a mente

«Perfetta puntualità Ash» replico con un sorriso, infilando i tacchi a spillo di fretta. Afferro la mia pochette e dopo un'ultima occhiata al mio riflesso esco dalla stanza, seguita dai bambini.
Tutto questo sembra un sogno
Tranne per i tacchi

Scendo le scale lentamente, tenendo per mano Alicia e poi lascio un bacio sulle loro guance, prima di raggiungere Aidan nell'ingresso.
Quando lo vedo, mi si mozza il fiato.
È sempre bello, ma stasera ha esagerato
Io non reggo venti minuti così
Non può farmi questo
La mia sanità mentale ne risentirà

Schiudo le labbra, incantata, mentre le mie mani cominciano a sudare freddo.
Lo vedo deglutire, schiudere le labbra esattamente come me mentre i suoi occhi di ghiaccio mi percorrono da capo a piedi.
Mi sento nuda sotto il suo sguardo
Si sofferma sul viso, sullo scollo di seta lucida, le gambe in risalto dallo spacco e poi torna a guardarmi negli occhi. Mi sorride, come il più bello dei sogni

Mi avvicino lentamente, sotto il suo sguardo di fuoco. I suoi occhi lasciano intendere tutto.
Ad un palmo da lui sorrido ancora, con il cuore che minaccia di sfondarmi il petto. Poi, presa da un moto di coraggio gli sistemo la cravatta, raddrizzandola, con il sorriso più dolce del mio repertorio.
La mia cotta si sta leggermente allargando
Ho paura che si sottragga a questo gesto troppo intimo, ma invece accenna un sorriso e lascia che gli lisci il colletto della camicia.
Porca miseria
Il suo profumo mi dà alla testa

«Andiamo?» mi chiede poi.
Di questo passo mi prende un'infarto
Mi sento su una nuvola
Sto volando

Annuisco e insieme usciamo di casa, raggiungendo poi la macchina.
Inspiro profondamente, cercando di calmarmi.
Mi sento in giostra
Me ne sto andando di testa

Una miriade di pensieri mi affollano la testa, da cose del tipo "stasera mi fa fuori" a "gli salto addosso prima o poi".
Aidan accende il motore ed esce dalla villa, con gli occhi fissi sulla strada.
Si chiarisce la voce mentre gira a una rotonda.
«È una serata celebrativa per una facoltosa donazione che un mio caro amico ha fatto all'ospedale del paese.» mi dice continuando a guardare la strada. Deglutisco in silenzio, cercando di ragionare.
«Quanto ha donato?» balbetto combattendo con una ciocca di capelli.
«Un milione» replica lui con nonchalance. Bah
«Un milione?» la mia voce si incrina mentre io spalanco gli occhi.
Lui mi dedica un'occhiata veloce, quasi divertito, e continua a guidare in silenzio. Lo vedo deglutire qualche volta, durante il tragitto in macchina.
Intanto nella mia testa le grida di assalto si fanno sempre più forti.
Smettila Diane
Non posso toccarlo
È il mio capo
Non si tocca

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