22- Solo io

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La musica mi riempie le orecchie, la folla attorno a me si muove confusionariamente, gli occhi di Kevin saettano sui presenti mentre le sue dita si muovono sulla chitarra. Kyle balla con me, cercando di starmi il più vicino possibile. Non so quanto sia evidente che siamo due perfetti estranei, ma spero che Kevin se la beva e la serata finisca velocemente.

Giro ancora su me stessa, sulle note di una canzone che non conosco neanche. La testa mi gira, il viso di Kyle è sfocato, i sensi di colpa continuano ad attanagliarmi la bocca dello stomaco.

Le ore passano ed io mi sento sempre peggio, mentre Kyle continua a portarmi da bere e a cercare di tirarmi su.

Nulla
Mi sento un palloncino sgonfio

Finalmente l'esibizione finisce e il palco viene lasciato ad un'altra band. Mi allontano dalla pista, mi appoggio al bancone e chiedo un bicchiere d'acqua. Essere qui è strano, soprattutto dopotutto gli anni che ho passato ad evitare questo posto.
Esattamente qui, tanti anni fa, mia madre e mio padre si sbronzavano fino alla nausea. E immaginarli seduti dove sono io, a mandare all'aria le nostre vite, appesantisce il mio senso di colpevolezza ancora di più.

Incontro gli occhi verdi di Kevin, il suo viso sudato e l'espressione soddisfatta.
Il fatto che mi abbia lasciata dopo il falso allarme di una gravidanza mi fa sentire inadatta, sporca.

Mi sorride. Un sorriso smagliante, soddisfatto, propio quello di una persona come lui.

Abbiamo capito che lo odio ancora mi pare

«Ehi» mi saluta, passandosi una mano nei capelli. Io sorseggio l'acqua, mentre lascio scorrere i miei occhi sul suo corpo.
«Ti va di prendere un po' d'aria?» mi chiede appoggiandosi al bancone.
Annuisco, in silenzio, anche perché ormai qui mi sento soffocare.
L'orologio al mio polso segna mezzanotte e mezza, tra poco sarò più che esausta e non mi reggerò più in piedi probabilmente.

Camminiamo fino al parcheggio. Ci sistemiamo sotto le luci dell'insegna, poco lontano dalla porta. Mi appoggio al muro, scrutando la figura di Kevin.
«Diane» mi chiama guardandomi «Mi manchi» sussurra infilando le mani in tasca. Sbatto le palpebre confusa, senza riuscire a muovermi.

No scusa
Credo di non avere capito bene

«Che cosa?»
«Hai sentito. Mi manchi, e non ci posso fare niente» mi ripete, incastrando i suoi occhi nei miei. «Mi sono accorto di quanto sono stato stupido a lasciarti per una cosa così...»
«Stupido? Sei stato uno stronzo, ecco cosa.» sbotto incrociando le braccia al petto. L'aria fresca della notte mi accarezza il viso, rinfrescandomi la mente.

«Lo so, ma io ti amo ancora. Diane ti prego, dammi un'altra possibilità.»
I suoi occhi adesso mi ricordano solo l'istante in cui mi ha lasciata, spezzandomi il cuore.
«Sto con Kyle adesso.» ribatto fredda.
«No»
«No cosa?»
«Non stai con lui. In un'intera serata non vi siete baciati neanche una volta. Non ci credo propio che state insieme»
«Ti sbagli» taglio corto io.

Cazzo
Lo sapevo che non avrebbe funzionato

«Ho visto come mi guardi» il suo corpo è sempre più vicino. Questa invasione del mio spazio mi mette ansia, mi inquieta parecchio.
Lancio uno sguardo alle sue spalle, dove il buttafuori non è più al suo posto.

Siamo completamente soli cazzo

«Lo so che mi vuoi Diane» mi dice lui, ancora più vicino. Le sue mani adesso sono sui miei fianchi.
Cerco di divincolarmi, spingendolo via senza risultati.

«Smettila Kevin, abbiamo chiuso» sbotto ad alta voce. Lui ride, come un pazzo, come un maniaco. Non lo riconosco più.
«Andiamo Diane, non fare la suora. Puoi permetterti uno sfizio» il sorriso sulle sue labbra mi mette i brividi.
«Kevin allontanati» gli pesto un piede senza ottenere esito, mentre lui mi intrappola contro il muro.
Il suo respiro è troppo vicino, il suo corpo lo è.

Dove stracazzo è finito Kyle?!

Nel parcheggio non sembra esserci anima viva, ed io comincio a sentire il panico impadronirsi di me.
«Kevin ti prego» lo supplico, cercando di spingerlo via.
Mi stringo contro il muro, evitando le sue labbra.

«Allontanati da lei, ora.»
Una voce che conosco fin troppo bene costringe il mio ex ragazzo a girarsi, trovandosi faccia a faccia con Aidan.

Ok
Questa situazione sta diventando surreale
Non so se essere estremamente felice che lui sia qui, o estremamente nel panico perché probabilmente verrò licenziata

Kevin, visibilmente più basso di Aidan, mi lascia finalmente stare, mentre io ricomincio a respirare.
«Mi spieghi che cazzo vuoi?» Kevin ringhia ad un palmo dal naso di Aidan, contro la sua espressione estremamente calma.
«Voglio che la lasci stare, coglione» Aidan risponde calmo, mentre le sue parole trasudano l'incazzatura più totale.
«Perché sennò che fai?» Kevin stringe i pugni, irritato come non mai.
Prima che io posso urlare, mettermi tra loro o semplicemente accorgermi di quello che sta per accadere, Aidan molla un pugno sul naso di Kevin, buttandolo a terra.

Spalanco la bocca incredula, mentre il mio capo si sgranchisce la mano.

Questo sta diventato un film

«Stai bene?» mi chiede avvicinandosi. Annuisco, senza parole, e fisso Kevin a terra.
«Si riprenderà, tra poco gli passa» borbotta Aidan, senza un briciolo di compassione.
Il mio ex intanto, a terra, mugola parolacce con entrambe le mani sul naso.

E poi la situazione decide di migliorare drasticamente e Kyle esce dal locale.
«Diane ma dove- oh cazzo»
Ci giriamo contemporaneamente. Scruto l'espressione di Aidan per cercare di carpirne le emozioni.

Nulla
Il vuoto
La mia espressione durante le verifiche di latino

«Che ci fai qui?» tuona Aidan, mentre Kyle si gratta la nuca, abbassando lo sguardo.
«Io...ehm, sono venuto per ascoltare la band di- è Kevin quello?» Kyle lancia un'occhiata a Kevin, ancora a terra.

«Si» annuisco io, mentre la tensione nell'aria diventa talmente consistente da poterla tagliare con il coltello.
I nostri occhi si concentrano sul ragazzo steso a terra, che tra una bestemmia e una parolaccia riesce a tirarsi in piedi.
Barcolla leggermente, prima di rivolgere un "vaffanculo" strascicato e dirigersi verso l'entrata del locale, dove Kyle lo fa passare, mollandogli una pacca sulla spalla.

«Aidan io-» lui incastra i suoi zaffiri contro i miei occhi, lasciandomi interdetta.
«Ne parliamo a casa Diane» dice a denti stretti.

Sei nei guai Diane
E al momento il piano migliore mi sembra quello di scappare in Tibet


Ehiiii
Scusate per l'orario, ma ho finito di scrivere propio ora
Che ve ne è parso di questo capitolo?
Quanto odiamo Kevin?
E Aidan Quanto lo amiamo?
Domani lo revisionerò, per ora mi sembra abbastanza buono da essere pubblicato
Spero vi sia piaciuto
Vi amo (da lontanissimo)
A presto
Andate in pace
Lily❤️❤️

Cruel in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora