2. In collegio

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Il Saint John era un collegio scuro ed austero e la prima impressione che Niall ebbe, vedendolo, fu quella di un carcere, di un carcere dell'epoca vittoriana.

I muri esterni erano alti e grigi, percorsi qua e là da sparute foglie di edera che cercavano di sopravvivere al freddo e alla solitudine.

L'edificio era circondato da un ampio parco, con un prato all'inglese ben curato, ma guardandosi intorno non si vedeva l'ombra di un fiore.

Certo, adesso erano in inverno, ma Niall era sicuro che nemmeno in primavera avrebbe trovato alcuna macchia di colore in quella assurda monotonia di grigio e di verde.

Quando scese dalla macchina, si vide venire incontro un austero individuo di mezza età, che si presentò come il preside dell'istituto, signor Connor Slater.

A Niall fu subito antipatico e l'antipatia crebbe ancora di più quando il tizio iniziò a parlare, con una voce tediosa e monotona.

Gli elencò le varie attività concesse nel collegio, le lezioni a cui avrebbe dovuto partecipare e infine la lunghissima serie di divieti ai quali era assolutamente impossibile contravvenire.

Niall si perse dopo il quinto o sesto divieto e cominciò subito a rimpiangere la sua casa di Londra e la sua vita tranquilla e pacifica.

Il preside lo accompagnò verso l'ingresso del collegio e lo affidò nelle mani del prefetto dell'istituto, un ragazzone dai capelli rossi e dall'aspetto di chi preferisce una buona birra allo studio.

"Benvenuto Niall" bofonchiò il giovane "io sono Teodor Klim e sono il prefetto di questo posto. Se hai problemi, vieni da me, se crei problemi, verrai mandato comunque da me, insomma, qualsiasi cosa accada, io sono il tuo uomo"

Niall non capì se Teodor avesse tentato di fare una battuta, comunque annuì, sorrise e lo seguì lungo l'ampia scalinata che saliva al primo piano dell'edificio.

" A pianoterra ci sono le aule e il refettorio, mentre al primo piano si trovano le camere " spiegò il prefetto. " Non ci sono camere singole, quindi tu starai con Tomlinson e Styles, due studenti dell'ultimo anno".

" Va bene " borbottò Niall, desiderando trovarsi mille miglia lontano da lì.

" Loro ti aiuteranno e ti spiegheranno tutto " continuò Teodor " ma, in caso di bisogno, mi trovi nel mio ufficio, in fondo al corridoio centrale".

Detto questo, proseguì in silenzio e si fermò davanti ad una porta marrone chiusa.

" Eccoci arrivati. Le tue valigie sono già dentro" concluse in modo sbrigativo il prefetto prima di andarsene.

Niall annuì nuovamente e si trovò solo.

Prese un respiro profondo e bussò alla porta.

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