3. Harry e Louis

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Niall bussò alla porta e, dopo alcuni istanti, il battente si aprì.

Davanti a lui si trovavano due ragazzi, entrambi sorridenti.

Uno era alto, magro, riccio e con due grandi occhi verdi, l'altro era più basso, con i capelli lisci e due bellissimi occhi blu.

" Tu devi essere Niall, io sono Louis, Louis Tomlinson" si presentò il più basso.

" E io Harry Styles" completò il più alto.

Niall provò un'innata simpatia per i due ragazzi e, come sua abitudine, non strinse loro le mani, ma li abbracciò di slancio.

" Allora, come mai sei capitato in questo collegio?" gli chiese Louis più tardi.

Niall si bloccò nell'atto di appendere una giacca nell'armadio e sbuffò.

La infilò dentro in fretta, si lasciò ricadere sul letto e allargò le braccia.

" La mia storia è semplice" spiegò mesto " mia madre è morta, mio padre si è risposato e la mia matrigna non desiderava avermi intorno. Mio padre, quindi, ha pensato bene di mandarmi qui, accampando la scusa che era per il mio bene e che mi avrebbe protetto anche dalla guerra ormai alle porte".

" Tutte balle" sentenziò Louis, accendosi una sigaretta e fregandosene del divieto di fumare in camera " tuo padre non voleva averti intorno....i genitori sono tutti così."

" Anche tu sei qui per un motivo simile?" chiese allora Niall.

" Proprio simile no " rispose Louis " ma il concetto è uguale. Mio padre è alla sua sesta moglie e quest'ultima fa l'attrice e gira il mondo con la sua compagnia teatrale. Chiaramente lui l'ha voluta seguire e...eccomi qui, parcheggiato in questo posto di merda.
C'è anche mio fratello Ernest, ma è più piccolo di noi."

Niall annuì, volse lo sguardo e lo fissò su Harry, che era intento a scrivere una lettera alla scrivania.

" Scrive alla madre che non ha mai conosciuto " spiegò Louis " e che l'ha abbandonato quando era un neonato."

" Ma a chi le spedisce se non la conosce?" domandò Niall.

" Non le spedisco " intervenne Harry " ma le tengo con me, perché so che un giorno ritroverò mia madre e scoprirò che non ha mai voluto davvero abbandonarmi"

Niall annuì e sorrise, augurandosi in cuor suo che il desiderio del suo nuovo compagno di stanza si potesse avverare.

Quando ebbe sistemato tutti i suoi bagagli, lasciò la stanza con Harry e Louis e cominciò l'esplorazione della nuova scuola.

La sua prima opinione, purtroppo, non cambiò.

Come era cupa e grigia all'esterno, così anche gli ambienti interni erano anonimi e privi di colore.

Sembrava un carcere e Niall si sentì subito prigioniero.

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