36. Romeo e Giulietta

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Una settimana dopo

" Non devi aspettarti molto " disse Des. " Il geometra con cui ho parlato mi ha confermato che il collegio è stato parzialmente distrutto da un bombardamento durante la guerra e le ali che sono rimaste in piedi sono ormai disabitate".

Harry osservò suo padre che guidava e spiegò:

" Lo so, ma io voglio andarci ugualmente. Sono convinto che, rivedendo quei luoghi, io possa ricordare qualcosa. Grazie per aver accettato di accompagnarmi!"

" Di nulla " sussurrò Des. " Da un lato sarei felicissimo che ti ricordassi tutto, dall'altro spero che tu non ci riesca, per non rivivere tutte le brutte cose che hai dovuto sopportare!"

" Papà, io devo ricordare " spiegò Harry " perché non posso vivere continuamente in questa specie di limbo di frammenti di cose vissute che non si incastrano fra loro!"

" Hai ragione " disse Des a malincuore e si augurò che Harry non avrebbe sofferto troppo.

Come prevedibile, il collegio Saint John si rivelò un cumulo di macerie e, ad eccezione di alcuni muri ancora in piedi, tutto era crollato.

Harry e Des vi si aggirarono con cautela, rovistando fra i mucchi di libri ingialliti abbandonati alle intemperie, ma il ragazzo riccio non trovò nulla che accendesse una lampadina nel suo cervello.

Nonostante le proteste di suo padre, Harry volle andare anche a vedere il luogo in cui aveva tentato di suicidarsi e trovò la terrazza ancora miracolosamente in piedi, nonostante le tante crepe che si vedevano nella struttura portante.

Osservò minuziosamente tutto il terreno, cercando qualche traccia di ciò che gli era accaduto, ma gli anni passati e le piante infestanti presenti non lo aiutavano di certo.

Ad un certo punto si sedette sconfitto su un sasso e si prese la testa fra le mani.

Come era possibile che niente gli ricordasse qualcosa?

Dopo alcuni istanti si alzò, deciso ad andarsene e lo vide...

Era un piccolo libro malconcio infilato fra le foglie di un ramo.

Harry lo prese, lo rigirò fra le mani e una strana sensazione lo colpì.

Si trattava di un'opera di Shakespeare, Romeo e Giulietta...

Lo aprì e notò che sulla prima pagina c'era il suo nome, dunque quel libro doveva essere suo!

Forse gli era caduto quando si era gettato nel vuoto?

Iniziò a sfogliarlo e il libro si aprì su una pagina sottolineata.

Harry lesse....

Ama, ama follemente, ama più che puoi...

Un senso di deja vu lo investì così forte che svenne fra le braccia di Des accorso al suo fianco.

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