18. L'altro inglese

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Tre settimane dopo

Louis fece qualche passo sulla sabbia e si fermò a respirare a pieni polmoni l'aria salmastra che veniva dal mare.

Non faceva caldo, tutt'altro, ma si stava bene o meglio lui stava bene.

Si era rimesso a fatica dalle ferite e dai traumi subiti nello scontro con i tedeschi, ma le cure di Anna e di suo padre l'avevano messo a nuovo.

Da qualche giorno riusciva anche a fare brevi passeggiate sulla spiaggia e tutto questo gli sembrava un sogno.

Gli abitanti dell'isola ormai lo conoscevano tutti e per ognuno di loro era " l'altro inglese".

Louis, la prima volta che aveva sentito questo soprannome, aveva chiesto spiegazione a Anna e la donna, vaga, gli aveva detto che sull'isola viveva un altro inglese che era arrivato tempo prima.

Di più non aveva saputo e non aveva nemmeno osato fare ulteriori domande.

Anna era buona, dolce, lo curava con dedizione, ma a Louis sembrava sempre di scorgere nei suoi occhi una punta di ostilità nei suoi confronti.

Poteva essere una sua impressione, ma il ragazzo era convinto di non sbagliarsi.

Per questo motivo il poter fare passeggiate era una benedizione per lui, perché gli permetteva di non rimanere sempre in casa, a contatto con lei.

Fece ancora qualche passo e si sedette sulla sabbia, in riva al mare.

Era mosso, le onde erano abbastanza alte e a volte, quando si infrangevano sulla spiaggia, gli arrivava sul viso un po' di schiuma fredda.

Gli tornarono in mente i suoi compagni d'armi, tutti giovani, tutti morti e sepolti in terra straniera.

Pensò alle loro famiglie, ignare di tutto e ancora speranzose di vederli tornare e pensò anche alla propria di famiglia, di cui non aveva più avuto notizie.

Aveva chiesto a Anna se fosse possibile e fattibile scrivere in Inghilterra, ma la donna gli aveva risposto che a causa della guerra non avevano più contatti con la terraferma.

Fortunatamente per il cibo erano autosufficienti, quanto al resto si arrangiavano, anche se le medicine cominciavano a scarseggiare.

Louis sapeva che le sorti della guerra erano ancora in bilico, ma si augurava che presto ci sarebbe stata una fine per tutto.

Si appoggiò all'indietro sulla sabbia puntellandosi con le mani e sollevò il viso contro il pallido sole che brillava in cielo.

Ad un certo punto sentì un movimento accanto a sè, si voltò e spalancò gli occhi scioccato.

Era Niall...

Era Niall in carne e ossa...e questa volta non era certo un'allucinazione.

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