5. Scoperti

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Niall sbattè gli occhi un paio di volte, li riaprì e tornò ad osservare i suoi due compagni di stanza.

Non stavano facendo assolutamente nulla, se non ridere e parlare fra loro fitto fitto, scambiandosi una sigaretta.

Devo aver avuto un abbaglio...pensò Niall fra sé.

Decise comunque di non disturbare i suoi amici e tornò sui suoi passi, dirigendosi verso i dormitori.

Meglio andare a letto e rifugiarsi sotto le coperte, anche perché il clima era diventato decisamente più freddo con l'avanzare della notte.

Nei giorni seguenti Niall si dimenticò completamente di quanto credeva di aver visto quella sera e non ci ripenso più, almeno fino al giorno della verifica di geometria del professore Tomps.

La mattina del giorno fatidico si alzò presto, all'alba praticamente, perché si era messo in testa di compiere un ripasso matto e disperatissimo.

Una volta in piedi si accorse però che non poteva accendere la luce, perché avrebbe svegliato i suoi compagni di stanza.

Decise così di accostarsi con la sedia al letto di Louis, il più vicino alla finestra e quello che riceveva i primi bagliori della luce dell'alba.

Si avvicinò senza far rumore e si accorse con grande stupore che il letto era vuoto.

Corrugò la fronte perplesso, ma poi la verifica di geometria e il fatto che non si sentiva pronto lo assorbirono totalmente e si immerse nello studio.

Ne riemerse verso le sette, quando il bussare frenetico alla porta lo fece sobbalzare sulla sedia.

" Ciao, Ernest " bofonchiò, quando aprì e si trovò davanti il fratello minore di Louis, carico di libri.

Il ragazzo lo salutò frettolosamente, entrò nella stanza e poi si udì un tonfo.

Niall si voltò di scatto e spalancò gli occhi.

Louis era nel letto di Harry.

Era abbracciato al riccio e i due erano inequivocabilmente nudi fino alla vita.

" Che cosa state facendo?" chiese Ernest con voce strozzata non appena tornò padrone di sè.

Harry e Louis balzarono sul letto spaventati e, non appena si accorsero dei due ragazzi davanti a loro, divennero bianchi come cadaveri.

" Noi..." tentò di parlare Louis.

" Louis ha avuto un terribile incubo " venne in suo soccorso Harry con notevole prontezza di spirito " e così è venuto nel mio letto"

Ernest fissò i due perplesso, aprì la bocca per parlare, ma poi la campanella che segnava l'ora di colazione lo distolse dal suo proposito.

Raccolse quindi i libri da terra e uscì dalla stanza, lasciando l'ambiente in un assordante silenzio.

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