13. Una decisione sofferta

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Louis impiegò molto tempo per riprendersi, poi, dopo aver preso un respiro profondo, si alzò dal letto e si mise a radunare le sue cose.

Non poteva portare tutto con sè, ma riempì uno zaino con un po' di vestiti e di generi di prima necessità.

Come ultima cosa infilò in tasca il biglietto di Harry e la sua collanina.

Attese che venisse la sera e non si preoccupò di aver saltato le lezioni.

Uscì dalla camera solo per scendere a cena perché aveva bisogno di mettersi in forze.

Non si sedette con i suoi amici, aveva voglia di restare da solo, da solo con se stesso e i suoi rimorsi.

Niall non c'era e non se ne stupì più di tanto.

Voleva bene a Harry e non aveva avuto paura nel dimostrarglielo.

Mangiò senza neppure sentire il sapore dei cibi e, non appena ebbe terminato, si alzò ed uscì dalla mensa.

Raggiunse la camera che aveva diviso con Harry e con Niall e bussò.

Nessuno gli disse di entrare, ma Louis ne varcò la soglia ugualmente, perché doveva parlare assolutamente con il biondino.

Lo trovò rannicchiato sul letto di Harry, con gli occhi fissi sul muro di fronte a sè.

Louis si sedette su una delle sedie della scrivania e, dopo aver preso un respiro profondo, disse:

" Stanotte me ne vado, volevo che tu lo sapessi..."

Dato che Niall non disse nulla, Louis proseguì:

" Alla radio dicono sempre che cercano giovani per l'esercito, da mandare in guerra...mi unirò a loro.."

" Non servirà a riportarlo in vita o a farti passare il rimorso" sussurrò Niall.

" Lo so " confessò Louis " ma...ma devo farlo...io non ce la faccio a stare qui, dove...dove Harry è morto"

Niall si mise a sedere, lo guardò negli occhi ed esclamò:

" Ti auguro di morire in guerra e di soffrire, di soffrire come hai fatto soffrire Harry, che ha commesso un solo peccato, quello di amare un bastardo come te.
E ora vattene.."

Louis deglutì a vuoto un paio di volte e, senza aggiungere nulla, lasciò la stanza.

Si recò nella propria camera, attese la notte e, dopo aver preso con sè il suo zaino, se ne andò.

Come prevedibile, non trovò nessuno sul suo cammino.

Raggiunse il cancello laterale, lo scavalcò senza fatica e, dopo aver rivolto un'ultima occhiata al collegio, si mise in cammino.

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