35. Provare a ricordare

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Londra, otto mesi dopo

Harry osservò la sua tazza di tè, guardò suo padre Des negli occhi e finalmente si decise a bere il liquido ambrato.

Fece una faccia schifata, ma si impose di bere tutto fino all'ultima goccia.

" Guarda che, anche se ora vivi in Inghilterra, non sei obbligato a farti piacere il tè come tutti gli inglesi!" ridacchiò Des, chiudendo il quotidiano che stava leggendo.

Harry sorrise a suo padre e, dopo averlo salutato mentre saliva in auto per andare al lavoro, rivisse i mesi che aveva appena trascorso a Londra.

Era partito da Kos con le lacrime agli occhi e una discreta padronanza dell'inglese, dovuta alle tante ore di lezione che Niall gli aveva offerto.

Non era stato facile lasciare la sicurezza dell'isola e dei suoi abitanti e il conforto affettuoso di sua madre e di suo nonno.

Doveva farlo, però, doveva farlo, se voleva provare a ritrovare la memoria e quella che era stata la sua vita prima del tentativo di suicidio.

Era arrivato a Londra in un giorno di pioggia e di nebbia e subito si era sentito un pesce fuor d'acqua...

Gli mancavano il sole, il caldo e il mare della sua isola...

Poi, però, giorno dopo giorno, si era abituato al clima uggioso di Londra e la consapevolezza di essere nato proprio in quel clima si era fatta strada in lui.

Non si era ricordato molte cose, solo dei frammenti sparsi in una confusione totale, ma si era convinto che alla fine avrebbe ricordato tutto.

L'incontro con suo padre era stato strano, molto strano.

Per Harry era quasi uno sconosciuto, una persona che aveva visto poco, ma, dopo i primi giorni trascorsi insieme, era nata subito una certa complicità.

Desmond lo aveva portato in tutti i luoghi della sua infanzia e Harry aveva riscoperto profumi e sapori.

Aveva riconosciuto delle vie, si era accorto di saper giocare a golf senza averci mai provato e aveva assaporato il pudding, rendendosi conto che ne conosceva il sapore.

Nei primi mesi non aveva cercato Louis, perché aveva dedicato tutto se stesso a ritrovare la sua passata esistenza, ma poi aveva iniziato.

Desmond, in un primo momento, non aveva voluto sentire ragione, si era categoricamente rifiutato di aiutarlo, anche se alla fine aveva dovuto cedere, perché aveva capito che Harry aveva bisogno di risposte.

Nonostante tutti i loro sforzi, però, non erano arrivati a nessun dato concreto e Louis sembrava sparito nel nulla.

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