Il calore che si è irradiato nel mio corpo, quando la sua mano mi ha toccata, non voleva saperne di andarsene, ma oltre a ciò, ho avuto paura che potesse capire qualcosa al contatto con la cicatrice.
Lo guardo intento a servire a dei clienti e quando si gira verso di me, tenta di accennare ad un sorriso.
Se l'ha notata, non lo dà a vedere e questo mi preoccupa ancora di più, in quanto potrebbe azzardare a qualche ipotesi che mi descrive, come ad una mocciosa incapace o peggio.
Credo che un soldato come lui, odi profondamente le persone che voglio porre fine alla propria vita.
Prendo un bel respiro e cerco di non fargli notare il mio turbamento, regalando falsi sorrisi ai clienti di passaggio nella speranza che se ne vadano alla svelta, dato il mio pessimo umore.
Preparo un vassoio con alcuni ordini e li porto al numero del tavolo che meli ha ordinato, quando noto tre ragazzi con dei pantaloni in pelle, che sinceramente eviterei di mettere anch'io con questo caldo, soprattutto in un locale affollato. Non è che abbiamo l'aria condizionata magica.
"Ecco a voi, se avete bisogno di altro, venite al banco"
Sto per andarmene, quando uno dei tre mi afferra il polso sinistro, e al contatto, non avverto alcun tipo di calore, ma tanto fastidio.
"Dolcezza,come mai sempre di fretta?"
"Forse perché lavoro, genio?"
Stacco la sua mano dalla mia, ma si alza e me lo ritrovo di fronte. Come ho già detto, odio i tipi insistenti , eppure ecco che mi cadono sempre davanti alle ovaie, è più forte di loro a quanto a pare.
"Aspetta, dimmi almeno come ti chiami dolcezza"
"Fidati, non vuoi conoscermi, tesoro."
Tento di passargli di fianco, ma a quanto pare, questo tipo è più testardo rispetto agli altri che si sono arresi al secondo no, gliene do merito, però deve sparire.
"Potremo farlo invece, avanti rossa, che ti costa?"
"Tempo e la dignità, fai il bravo adesso o sarò costretta a chiamare quel gentile omone che hai visto all'entrata."
"Le difficili sono quelle che preferisco"
"Dovrai trovarti qualcun'altra per stasera rocker."
Sentire la voce profonda di Yogi, calma quella parte di me che avrebbe voluto reagire con la violenza. E tutto questo continua a mandarmi in confusione.
Con il mio ex, che risale all'alba dei tempi, ho provato imbarazzo quando all'inizio indossava la maschera da ragazzo perfetto, ma nulla che potesse farmi sentire in questo modo.
"Calma amico, le stavo solo parlando"
"Abbiamo del lavoro da fare, non rompere più, o ti caccerò personalmente fuori di qui."
"Che c'è te la sbatti già tu?"
Ed ecco di nuovo quella scintilla omicida attraversagli gli occhi. Stringe i pugni lungo i fianchi e lotta con se stesso per non cedere all'istinto.
Mi metto in mezzo e con fare suadente mi avvicino all'orecchio del bulletto.
"Ti conviene andartene, sai hai fatto incazzare sia il mio amico, che me,e fidati se ti dico che se ti metterà le mani addosso non farò nulla per impedirglielo, e poi, è uno che ha già ucciso, l'hai visto no?"
Guarda dietro di me e lo vedo deglutire a vuoto, capendo che non sto affatto scherzando. Cerca di sorridere in modo spavaldo, ma si vede che è terrorizzato.
Fa un cenno agli amici e se ne vanno.
"Soldato, avevo tutto sotto controllo, non dovremo lasciare il banco vuoto, lo sai?"
"Roberta è rimasta a controllare, e quello io non lo definirei sotto controllo rossa"
Si piega verso di me e credo distar trattenendo il respiro, per paura che senta il mio cuore battere in modo irregolare.
"E poi siamo amici, giusto? Ci si aiuta a vicenda"
Evito di rispondergli, ma la tensione che si è creata da noi è talmente alta, che devo spingerlo lontano da me, per poi scappare di nuovo dietro al bancone.
Devo assolutamente lavorare per eliminare i pensieri poco casti che mi stanno venendo in mente, odio l'effetto che mi fa, e dovrei ancora odiarlo per come mi ha trattata,ma ogni suo gesto sembra mirare a stuzzicarmi, infatti quando mi raggiunge anche lui, noto un sorriso soddisfatto sul suo volto.
***
A chiusura, sono esausta più del solito, ultimamente da quando ho a che fare con Yogi, capita spesso.
Sistemo il magazzino e segno le bottiglie che mancano prima di tornare in sala, ma appena metto il piede fuori, scivolo, non avendo notato il pavimento bagnato.
Mi preparo all'impatto con il pavimento, quando due braccia forti mi stringo contro ad un petto scolpito.
"Dovresti stare più attenta rossa"
"E-e tu dovresti mettere il cartello che segnala il pavimento bagnato"
Cerco di allontanarmi da lui, ma me lo impedisce, stringendomi a sé, e questo contatto mi manda in tilt. Solo dopo, mi rendo conto che anche il suo cuore batte troppo velocemente.
Basta, non va bene. Prendo le distanze e scappo nello spogliatoio, poggio la testa contro l'armadietto e il freddo del metallo riesce a rendermi di nuovo lucida .
Quel dannato soldato, inizia a rendermi qualcosa che non sono, anzi che non voglio essere.
Lui è pericoloso, e si è sbattuto una cliente nel vicolo. Non voglio essere anch'io una da una botta e via.
Ma che vado a pensare, adesso ipotizzo anche di fare sesso con lui.
Maledizione.Siamo gli opposti, ma allo stesso tempo, sento che siamo simili e il non potere capire una persona mi sta mandando in bestia.
Eccomi qui! 😂 Beh che dire, l'indecisione in persona, ma sono amici no?
Commentate e votate
Baci baci
Manu
STAI LEGGENDO
Black Soul "Peccato d'amore"
RomanceEve Turner, così si faceva chiamare adesso. Dopo una vita passata ad ascoltare il volere di altri e a soffrire per questo. Scappa da quella realtà per rifugiarsi a New York dall'unico persona che non l'abbia mai trattata come ad un oggetto, la su...