Capitolo 32) Isaac

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Ho perso il controllo molte volte durante la mia vita, ma poche ore prima avevo dato il meglio di me. Il cervello si era spento e le braccia si erano attivate per picchiare gli uomini che avevano infastidito Eve.

L'acqua corrente dava sollievo alle sbucciature sulle nocche, ma la mia attenzione era totalmente sulla rossa che restava immobile vicino alla finestra.

Finito al lavoro l'avevo portata a casa mia, e da allora non aveva aperto bocca , immersa nei suoi pensieri.

Aveva paura , quando quel tizio l'ha bloccata, e probabilmente centra sempre con la storia del suo ex.

Spengo l'acqua e finalmente si gira verso di me, ma il suo sguardo scivola sul panno macchiato di sangue.

Vado verso il mobile dove tengo gli alcolici e prendo la bottiglia di whiskey, prima di versarlo sulle sbucciature.
Brucia e gemo dal dolore , quando la sua mano si poggia sul mio braccio fermandomi.

"Esistono metodi migliori per curare una ferita."

"Manon efficaci come l'alcol."

"Credo che tu in fondo, sia anche un po' masochista, ora smettila di fare l'orso e lascia che ricambi il tuo salvataggio."

"Ti sbagli , non ti ho salvata."

Accenna ad un sorriso e mi tira verso il divano, facendomi accomodare, mentre va nel bagno in cerca di qualcosa di sterile per fasciare le mie mani, anche se credo che non troverà niente.

Poggio la testa contro la spalliera e guardo il soffitto, ripensando alle prima scazzottate che ho fatto, ero solo un moccioso irascibile che se la prendeva con i più grandi, eppure c'è la facevo ad uscirne vittorioso.

Chiudo gli occhi per un attimo,quando la sento tornare.

Tampona le gocce di alcol residue e ci passa sopra del disinfettante, a quanto pare mi sbagliavo, probabilmente quando è passata mia madre, ha pensato bene di rifornirmi.

Fascia le mani con delle garze e resta inginocchiata per terra, non mollando la presa.

"Mi dispiace ."

"Per cosa?"

"Per averti coinvolto."

"Gli unici per cui dovresti dispiacerti sono i tizi che ho pestato al locale."

"Non avresti dovuto farlo."

"Ah davvero ? Quindi avrei fatto meglio a farmi gli affari miei?"

Mi avvicino al suo viso, mentre resta in silenzio a fissarmi, per poi accarezzare la mia guancia.

Il tocco leggero, fa passare il mio accenno di rabbia, ma quando le blocco il polso si irrigidisce.

"Tu non puoi sempre proteggermi Isaac..."

Tento di ribattere a tono, ma mi batte sul tempo, continuando a parlare.

"Non ci sarai per sempre."

Si alza, per posare il disinfettante , quando in realtà so per certo che è solo un pretesto per prendere le distanze.

Passo una mano tra i capelli,prima di alzarmi per raggiungerla.
La spingo al muro, girandola verso di me. Le prendo il mento e la costringo a guardarmi.

Questa sua affermazione ha ferito qualcosa in me, come se avesse voluto sottolineare che tra noi prima o poi finirà. Le avevo detto di non aspettarsi niente da me,ma forse con i miei ultimi comportamenti si è creata un'idea sbagliata .

Il problema ora sta in quello che voglio io, perché per quanto cerchi di fare lo stronzio indifferente, lei togliendosi quella sua maschera di freddezza, è riuscita ad entrare sotto pelle, come ad una maledetta iniezione.

"Questo non vuole dire che ti lascerò indifesa rossa"

"Questo non significa che resterò qui. Credi davvero al nostro accordo? Sei Un controsenso continuo. Dici che non vuoi nulla di serio, poi però mi difendi, mi porti a conoscere la tua famiglia e tenti di consolarmi.
Non eri tu quello che voleva infilarsi nelle mie mutandine per prendersi la mia prima volta?"

Cerca di spingermi, e mi allontano leggermente mentre continua a colpirmi nel tentativo di farmi male, o più che altro, per svegliarmi dal mio stato.

"Rispondi per una stramaledetta volta! Perché temi così tanto in qualcos..."

Le tappo le labbra con una mano e torniamo nella posizione di prima.

Mi abbasso verso il suo orecchio, mentre tenta di mordermi per poter continuare a parlare.

"Hai il brutto vizio di parlare senza calcolare la reazione delle persone Eve, ma se vuoi posso finire il nostro gioco qui e subito."

Spero di trovarmi una ragazza impaurita, ma i suoi occhi sono solo più determinati.

Sposta la mia mano stringendo sulla fasciatura, per poi mordermela e prendere fiato.

"La parte del cattivo non fa per te soldato, ora parla o giuro che manderò in aria il tuo bel progetto con un calcio nelle palle."

Non cede nemmeno stavolta,dimostrando quanto possa essere testarda.

"Sarà meglio che te ne vada."

"Quindi è così che reagisci? Se le minacce non funzionano mi mandi via?"

"Potrebbe non piacerti la mia risposta rossa"

"Questo spetta a me deciderlo, tu sai qualcosa di me, ora tocca a te sciogliere la lingua."

Le do le spalle, ma la sento che fissa costantemente la mia schiena.
Parlare dopo così tanto tempo...Riesco ancora a sentire la cicatrice bruciare.

La spio con la coda dell'occhio e impreco mentalmente per avergliela data vinta.

"Sono stato tradito in passato, dalla donna che volevo far diventare mia moglie.
Le è bastato così poco prendere i miei sentimenti per schiacciarli sotto ai piedi...

Ero talmente deluso che anticipai la mia partenza per l'esercito, volevo stare lontano da tutti e evitare di sentire le solite frasi di circostanza, ma soprattutto non volevo vedere lei."

Mi siedo di nuovo sul divano,afferrando la bottiglia di whiskey per terra, per prenderne un lungo sorso .

"Stavo meglio, avevo trovato degli amici e il dolore fisico mi teneva la mente occupata, però sai com'è bastardo il destino, ti rende felice per poi ucciderti in un ciclo continuo, senza mai avere una fine."

Si siede vicino a me e prende la bottiglia tra le mie mani, per poter bere, a quanto pare ha capito che non si tratta della solita favola della buonanotte.

"Doveva essere un semplice giro di perlustrazione in una cittadina afgana,dove si erano riscontrati alcuni traffici di armi. Dovevamo solo accertarti che non fosse vero, quando mentre il mio superiore ci parlava dei suoi figli, siamo stati travolti da un'esplosione.
Tutto è stato molto rapido. I superstiti hanno tentato di battere in ritirata.
Ero tra loro, ma solo io ne sono uscito vivo."

Poggia la sua mano sulla mia spalla e mi volto verso di lei, mentre mi guarda come se capisse il mio dolore.

"Voler bene a qualcuno porta irrimediabilmente a soffrire, per questo non voglio più riprovare quel dolore."

Prende il mio viso tra le mani,per unire le nostre labbra.
Si sposta sugli occhi, sulla fronte, sulle guance, per poi baciarmi ancora.
Dimentico il fatto che non la devo amare, e sento il mio cuore battere mentre le sue mani lo avvolgono nel tentativo di proteggerlo.

Posso essere grande e grosso quanto voglia, ma quella parte di me resta sempre fragile.

Fatto, ci sono riuscita 😂😂😂
Anche gli uomini possono essere sensibili a volte 🤣
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Manu

Black Soul "Peccato d'amore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora