La mia fortuna ha deciso di voltarmi le spalle, da quando la mia moto ha deciso di fare i capricci, e la situazione è andata peggiorando con la proposta di passaggio di Yogi.
Infatti poco dopo la nostra partenza il temporale ci ha presi in pieno, tanto che arrivati sotto casa, Isaac è stato costretto, dall'aumentare della tempesta, a parcheggiare nel mio garage.
"Ti avevo avvertito dell'allerta meteo, ma testone come sei non mi hai voluta ascoltare."
"Aspetterò finché non passa, un po' di pioggia non ha mai ucciso nessuno."
Bagnata dalla testa ai piedi,infilo le chiavi nel portone e una volta aperto esito sulla soglia.
Mi volto a guardare Yogi che nel frattempo fissa il cielo, nella speranza che smetta di piovere, ma per come sono le nuvole, non credo che finirà molto presto.
I capelli bagnati sembrano più lunghi, mentre le gocce d'acqua restano intrappolate nella sua folta barba. Il viso contratto e i muscoli intensione, e di nuovo quella sensazione di calore torna ad affliggermi. Di certo non posso dire che Isaac non sia un uomo con un certo fascino, ma di solito riesco a controllare meglio le mie emozioni .Si trova in questa situazione per colpa mia, e i sensi di colpa si fanno largo nella mia coscienza.
Sospiro, e mi avvicino al soldato che notandomi si volta a guardarmi serio, mentre tento di non balbettare nel parlargli.
"Puoi salire da me, finché la tempesta non si placa, se ti va."
I suoi occhi sorpresi continuano a fissarmi, facendomi sentire una stupida per averlo invitato in casa mia. Se accettasse sarebbe il primo uomo ad entrarci, e spero che capisca lo sforzo compiuto per dirglielo.
"Va bene"
Accenno ad un sorriso ed entro, seguita da Yogi, per poi salire fino al mio appartamento all'ultimo piano. Mentre cerco di aprire la porta, lo sento fin troppo vicino a me. Nessuno gli ha insegnato a rispettare determinati spazi quando ci si approccia con le persone?
Apro la porta con uno scatto, guadagnando terreno e una volta dentro, Thor mi corre incontro rifugiandosi tra le mie braccia, i fulmini devono averlo spaventato e quasi scoppio a ridere, dato il suo nome.
Però si riprende subito, appena nota la figura minacciosa dietro alle mie spalle.
Ringhia, pronto a scattare, e quasi mi commuove il suo senso di protezione nei miei confronti, nessuno, eccetto la nonna, mi aveva mai difeso così.
"Thor,è un amico, e non si mangiano gli amici, almeno per ora"
Faccio l'occhiolino a Yogi, prima di prendere il mio cane in braccio e dare spazio a Isaac per entrare.
"Tranquillo, non mordiamo."
Chiudo la porta e poso il cane per terra, mentre il soldato studia il perimetro.
"Qualcosa non va soldato?"
"No."
"Va bene, ho delle magliette da uomo e dei boxer se vuoi, di solito li uso come pigiama, spero solo che ti vadano. Lì trovi il bagno, metti i vestiti nell'asciugatrice e se vuoi fatti la doccia per primo."
"Sei sicura ?"
"L'unica cosa sicura soldato è la morte, ma spero di non sbagliarmi dandoti fiducia"
"Credevo che sarebbe stato più difficile farti fidare di me"
"In caso mi sbagliassi ricordati che sei a casa mia, e che i cani non possono testimoniare in tribunale per omicidio."
Cerca di nuovo di ridere, ma credo che per uno come lui sia impossibile, anzi, nel farlo diventa inquietante.
Gli prendo i vestiti più grandi che ho e glieli sistemo in bagno e quando esco, mi imbatto in lui. Riesco ad evitarlo e a chiudermi la porta dietro, tirando un sospiro di sollievo, prima di guardare Thor.
"Se fa qualcosa di sconveniente, mordilo, okay?"
Abbaia e lo bacio, lui si che è il mio cavaliere impavido.
Guardo l'orologio e sono le tre passate, non vedo l'ora di buttarmi sotto le coperte, ma dato che Yogi se la prende comoda, mi accendo una sigaretta, aprendo di poco la porta finestra del salotto.
Il vento freddo della pioggia e il rumore di quest'ultima che cade, mi rilassano, facendomi perdere la tensione per avere un uomo in casa, e non uno qualunque, ma quell'ex soldato scontroso e lunatico del mio collega/amico.
Amici...non che io ci creda molto. Ho detto che gli sto dando la mia fiducia, ma per me è molto difficilmente affidarmi a qualcun altro.
"Ti prenderai un raffreddore se resti alla finestra?"
"Cos'è,ti preoccupi per me soldato?"
Chiudo la finestra e spengo la sigaretta nel porta cenere. Quando mi volto, lo trovo appoggiato al muro, con i vestiti che gli ho dato, ma se su di me stanno larghi,per lui sono al limite della taglia.
"Ho notato che non hai foto appese di te"
"Vuoi giocare a fare il detective? Odio farmi le foto"
"Come mai ?"
"Questa domanda supera il mio limite di privacy. Mettiti comodo, e accenditi la televisione se vuoi, torno subito."
Entro nel bagno seguita da Thor,e giuro che amo sempre di più questo cane. Con dei semplici gesti mi infonde sicurezza e averlo vicino mi aiuta molto.
L'acqua calda mi riscalda, e il freddo che provavo prima ora non c'è più. Passo il sapone sulla mia pelle, soffermandomi sempre sulla cicatrice del polso. Se fossi morta all'epoca qualcuno avrebbe pianto la mia morte?
Poco probabile, dato che dopo qualche mese di ricerca da parte dei miei genitori in televisione mi hanno fatto passare per morta in un incidente in barca.
Nessun cadavere, niente prove, e in quel momento ricordo solo che il filo che mi legava a loro era stato spezzato per sempre. Persone del genere non possono essere considerate umane.
Mi ridesto dai miei pensieri e chiudo la manopola dell'acqua, per poi asciugarmi e vestirmi con una tuta lunga aderente e una canotta nera.
Ho dimenticato il reggiseno, per abitudine di dormire senza e me ne pento, in quanto adesso per il contrasto con l'aria calda e fredda,i capezzoli diventano duri ,evidenziandosi sotto il tessuto.
Quando esco però, lo trovo a fissare la pioggia e mentre un fulmine cade poco distante, stringe i pugni, come se in quel momento, al posto di guardare il maltempo, i suoi occhi fossero rimasti in un luogo, ben più lontano da qui.
Ehehehe sono soli soletti in casa, anche se abbiamo un cane invadente 😂😂😂
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Manu
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Black Soul "Peccato d'amore"
RomanceEve Turner, così si faceva chiamare adesso. Dopo una vita passata ad ascoltare il volere di altri e a soffrire per questo. Scappa da quella realtà per rifugiarsi a New York dall'unico persona che non l'abbia mai trattata come ad un oggetto, la su...