Capitolo 16) Isaac

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Aveva accettato, quando credevo che mi avrebbe cacciato a calci nel sedere, anche se le sarebbe stato difficile data la mia mole.

Questa donna non faceva altro che sorprendermi. Inoltre, si era anche un po' aperta, e in lei sentivo lo stesso dolore che mi portavo dentro.

Se prima potevo paragonarla ad una conquista per divertimento, ora mi trovo in una posizione del tutto diversa.

La seguo dentro la sua camera e si precipita verso il letto, lasciandomi una buona porzione di letto. Deve temere davvero molto l'idea che le potrei saltare addosso, e fa bene.

Da quando è uscita dal bagno con quella tuta aderente, il mio sguardo si posava sempre sul suo didietro ed è stato difficile non farsi beccare.

Mi sdraio anch'io, mettendo una mano dietro al collo e iniziandomi ad osservare intorno. Nemmeno qui sono presenti foto.

La stanza è abbastanza grande, più della mia sicuramente, ma ha il minimo indispensabile per essere la sua camera.

"Soldato?"

"Mmh?"

"Prima,mentre urlavi hai detto un nome, Ronald"

La guardo, mi dà le spalle e i capelli le ricadono davanti, scoprendo il collo, dove si trova un piccolo tatuaggio di una rondine che spicca il volo.

"Era un tuo amico vero?"

"Si"

"Se ti chiedo cos'è successo farai una scenata come sul tetto giusto?"

"Probabile."

Restiamo in silenzio, mentre la pioggia continua a farsi sentire. Chiudo gli occhi e cerco di ritrovare il sonno perduto.

"Non insisterò, ma se vorrai parlare con un'amica, sai dove trovarmi.Buona notte"

Amica...io non mi porto a letto le amiche, e questa cosa mi sta facendo impazzire. Averla accanto senza poterla toccare, spero solo che volere la presenza di qualcuno calmi i miei demoni, ma di sicuro non calmerà la mia voglia di poterla assaggiare e sentirla urlare mentre si ostina a chiamarmi soldato.

Prima che me ne renda conto però, le palpebre si chiudono e il mio sonno per una notte è privo di incubi.

***

Ai primi raggi del sole, apro gli occhi, ma resto in un dormi veglia, sentendo caldo.

Abbasso lo sguardo e mi ritrovo una chioma rossa sparsa sul mio petto.

Sta dormendo e probabilmente si è mossa nel sonno, ma adesso, sentire la sua gamba vicino al mio cazzo già molto sveglio, è un pessimo risveglio, sapendo che dovrà restare dolorosamente duro.

Trattengo il fiato quando muove con la gamba su e giù e sono molto vicino ad infrangere la promessa di ieri notte.

Cerco di spostarla di lato, man on la allontano. Le guardo il viso rilassato e le labbra leggermente schiuse, questa donna si merita pienamente il suo nome.

Le accarezzo il viso, per poi sorprendermi del gesto appena fatto.

Io le donne non le accarezzo, me le scopo e poi me ne vado, ma con lei proprio non ci riesco.

Ha capito la mia paura e non ha fatto nulla per allontanarmi. Si è fatta usare come tranquillante e purtroppo credo che stia diventando la mia droga preferita.

La stringo a me e richiudo gli occhi, beandomi del suo profumo alla vaniglia e per quanto la tentazione di saltarle addosso è alta, per me Eve deve restare un frutto proibito.

Più tardi, quel senso di calore non c'è. Mi alzo guardando l'ora, rendendomi conto di non aver mai dormito così a lungo senza interrompere il sonno con i soliti incubi.

Lei però non c'è, né nella stanza, né fuori.

Sono solo io con il cane che continua a guardarmi diffidente, e credo che quando si dice che i cani assomiglino ai padroni non si sbagliano.

"La tua padrona ti ha lasciato a farmi la guardia?"

Vado in bagno per liberare la vescica e me lo ritrovo a fissarmi.

"Mi è vietato anche pisciare? Tu non devi fare i tuoi bisogni?"

Ringhia prima di scappare chissà dove , ma ci vuole un attimo prima che capisca.

"Cosa c'è Thor? Quel Yogi brontolone ti ha trattato male?"

Yogi brontolone? Così mi chiamava a mia insaputa?

"Sei affamato è? Aspetta solo un secondo devo..."

Apre la porta e si paralizza sul posto appena mi vede con il cazzo in mano, nel tentativo di urinare in pace.

La sua reazione è quasi scontata. Chiude la porta di scatto e inizia a scusarmi in tutti i modi possibili, mentre io sghignazzo perché sono sicuro che abbia visto il mio pene.

Esco trovandomela appoggiata al muro con ancora un colorito rosso sulle guance.

"Ti è piaciuto il buongiorno, rossa?"

"Idiota, potevi chiuderti la porta!"

"Sai non sono abituato a dormire a casa di una donna."

"Questo non ti giustifica, ammettilo che lo hai fatto apposta"

La intrappolo tra il muro e me, avvicinandomi al suo orecchio, mordendole il lobo.

Sussulta, e lo fa anche il mio cazzo che ha avuto una notte in bianco.

"Se volevo farti vedere il mio cazzo, avrei dormito nudo ieri notte."

Mi allontano lasciandola al muro, prima di notare delle buste della spesa sul tavolo della cucina e una confezione di un bar.

"N-non avevo niente per colazione e-e sono scesa a comprare qualcosa"

Nasconde il viso con i capelli e velocemente mi da le spalle, ma quei pantaloncini che le mettono in risalto il didietro, ancora una volta, non aiutano
Soprattutto quando per sistemare un pacco di brioche, deve allungarsi verso lo scaffale, dandomi l'ennesima scossa.

"Mangia pure ."

"E tu ?"

"Sono il tipo che beve il latte freddo per colazione"

Gioca con una ciocca di capelli,prima di dare da mangiare anche al cane, mentre nel frattempo addento il cornetto alla marmellata, leccandomi le dita sporche di zucchero a velo.
Evito di guardarla, per darmi una calmata, ma quando le scappa un gremito fermo il gesto.
Prima che possa prenderla in giro, noto il suo sguardo lucido di desiderio.

"D-devo portare Thor fuori, quando vuoi puoi andartene."

Afferra la giacca di jeans e il guinzaglio , e quando esce prendo un lungo respiro.

Il fatto che per me Eve sia off-limits, sta diventando snervante e se non la smetto di pensare a lei , mi trasformerò in un segaiolo sfigato.

Ehehehe si avverte una leggera tensione sessuale nell'aria😂
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Manu





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