Capitolo 1) Eve

19.5K 485 47
                                    

Correvo,sempre più veloce, altrimenti la paura mi avrebbe bloccata e gli avrebbe dato il tempo per accorgersi della mia fuga.

No,questa volta non avrei fallito. Ho vissuto un'esistenza ad assecondarli, compiacerli, per cosa poi? Nulla, non ho ricevuto niente in cambio nemmeno un "Siamo orgogliosi di te"

Le gambe iniziavano a farmi male, ma non c'era tempo.

Trovo la mia moto e la accendo, prima di salire al piano di sopra per riempire un borsone con il minimo indispensabile: vestiti, soldi,acqua, snacks.

Levo la scheda sim dal telefono e osservo per l'ultima volta la stanza che fino ad ora è stata la mia prigione, al suo interno conservo solo ricordi dolorosi.

Scendo velocemente le scale e dopo aver indossato il giubbino e il casco parto.

Le strade sono deserte e dopo qualche isolato sento il mio più leggero tanto da liberarmi con un urlo che richiama l'attenzione di qualche animale all'esterno delle case.

Accelero sempre di più fino ad arrivare all'insegna che mi indica che sto per abbandonare Los Angeles e nel farlo non sentivo alcun senso di pentimento.

***
Quando mi sveglio ci metto qualche minuto per rendermi conto che non sono al confine, ma nel mio appartamento a New York.

Sospiro e mi giro a guardare l'ora , le due del pomeriggio. Mi alzo e chiudo gli occhi, da quel giorno è passato un anno e mezzo eppure, i demoni del passato tornano sempre a farmi visita.

L'abbaiare di un cane, però mi avverte che ora sono nel presente. Guardo il mio cucciolo di Husky e gli sorrido prima che salga sulle mie gambe per leccarmi la faccia.

"Adoro i tuoi buongiorno Thor, ma voglio evitare di pensare dove tu abbia messo quella lingua prima."

Lo bacio sulla punta del naso per poi andare in cucina, per riempirgli la ciotola di croccanti,mentre io bevo del latte freddo dal cartone, e credo che questa sarà la mia colazione.

Vado in bagno e osservo la mia immagine riflessa nello specchio.

I capelli rossi alla radice tendono a schiarirsi sul biondo verso le punte, gli occhi grandi e verdi ricordano quelli di un gatto ,il seno alto e sodo che spinge contro il pigiama, alta nella norma, gambe e sedere proporzionati al resto del corpo, i piercing sul sopracciglio e sul labbro superiore  sono perfettamente lucidi e i tatuaggi sul mio corpo segnano l'enorme cambiamento che ho affrontato, ma questo di certo non sarebbe stato possibile senza l'aiuto della persona più speciale della mia vita.

Poggio una mano contro il vetro e in quel momento mi sembra di vedere la vecchia me abbracciarmi da dietro con un sorriso sinistro.

Scuoto la testa e dopo aver chiuso gli occhi lei non c'è più.

Entro nel box doccia e spero che l'acqua come sempre sia in grado di portare con sé anche i ricordi,ma questo mio desiderio si rivela impossibile.

Strizzo i capelli e avvolgo il mio corpo con l'asciugamano prima di uscire e ritrovarmi Thor attendermi con il guinzaglio in bocca.

"Vorrei avere anch'io tutta questa energia appena sveglia tesoro, ma mi devi dare qualche attimo per riprendermi. Ora mi vesto e poi usciamo va bene ?"

Di risposta lascia per terra il guinzaglio e mi abbaia, a volte credo davvero che il cane mi capisca e temo che un giorno mi risponderà sorseggiando una fumante tazza di tè.

Accendo una sigaretta e apro la finestra per uscire sul terrazzo e guardare la città vivere come sempre. Il sapore della nicotina invade i miei sensi e sorrido,perché le persone che dovrebbero essere definite i miei genitori non me l'avrebbero mai permesso, né questo né bere o lavorare di notte in un bar.

Guardo il panorama che mi permette di vedere ogni giorno il mio piccolo appartamento, e forse è proprio per questo che appena l'ho visto non ho esitato a comprarlo,anche perché avevo bisogno di un tetto e per il prezzo che dovevo pagare è stata la soluzione migliore.

Rientro e indosso un paio di jeans a vita bassa e un top che lascia la pancia scoperta insieme ad alcuni tatuaggi, il graffio con una tigre dietro e la coda della fenice che ricopre la mia schiena.

Da sopra però decido di mettere una felpa larga, ma leggera e traspirante, sneakers e dopo essermi lavata i denti afferro il guinzaglio e subito Thor corre verso di me felice .

"Si, lo so che mi vuoi bene, andiamo adesso che ho altri impegni prima di andare a lavoro"

Passeggiamo nel Central Park e dopo averlo riportato indietro devo riuscire per comprare qualcosa da mangiare, più per il cane che per me, e come sempre quando cammino nei vari corridoi mi soffermo ad osservare le persone, una delle mie caratteristiche è quella di studiarle per indovinare cosa fanno nella vita e cosa provano, sono brava in questo, ma con me stessa invece sono una frana.

Alla cassa mi ritrovo il solito ragazzo che non fa altro che provarci con me, e infatti mi sorride,sistema gli alimenti nelle buste e stavolta ci infila anche un biglietto per poi farmi l'occhiolino.

Mi scappa un sorriso, a quanto pare si è deciso ad entrare in azione, ma purtroppo per lui io e l'amore percorriamo due binari diversi e odio le relazioni occasionali , sarà per questo che per quanto riesca ad attirare l'attenzione su di me io sia ancora vergine?

Esco e guardo l'ora, devo sbrigarmi , tra poco inizierà il mio turno e lavorare è l'unico metodo che conosco per non pensare al mio passato e questo è sempre possibile perché il proprietario è un suo "amico" e la prima volta che sono andata sono rimasta stupida nel vedere che il bar aveva il suo nome, poi ho capito perché, quei due non sono mai stati semplici amici, ma sempre per colpa delle scelte di altri le loro strade si sono divise, deve essere un vizio che si tramanda nella nostra famiglia a mio parere.

Poso la spesa e dopo essermi assicurata che Thor abbia cibo, acqua e l'angolo pupù apposto esco prendendo la mia moto, quella che mi ha portato fino a New York, una Kawasaki ninja, regalatami da mia nonna e usato solo di nascosto nel periodo in cui vivevo a Los Angeles, ora invece è tutt'altra storia.

Guido passando diversi isolati, arrivando ad Hell's Kitchen, il quartiere più trasgressivo di Manhattan, ma anche il più divertente secondo il mio punto di vista.

Parcheggio dietro al locale nel piccolo spazio riservato ai dipendenti e stranamente oggi oltre alla macchina di Luke vedo un'altra moto, che abbia trovato qualcuno per coprire il turno serale con me?

Ultimamente si sono verificate alcune aggressioni nei locali di questa zona, è il vecchio brontolone non si fidava di lasciare solo me dietro al bancone, anche se Kail, il butta fuori, è un buon avvertimento per chi tenta di fare baldoria.

Vado nello spogliatoio e indosso una delle camice nere con la scritta Rose's Bar, accompagnato da una rosa stilizzata rossa e giro le maniche sopra i gomiti prima di iniziare a pulire il bancone e fare il resoconto delle bottiglie da andare a prendere, ma in quell'istante Luke esce dalla porta del suo ufficio, seguito da un altro uomo, alto, spalle larghe, braccia segnate da numerose cicatrici e lo sguardo di chi si porta la morte dietro, tanto che anche lungo il suo occhio sinistro, dello stesso colore del cielo nuvoloso, è segnato da una lunga cicatrice.

"OH Eve sei arrivata giusto in tempo per presentarti il tuo collega,Isaac Miller, ti presento la ragazza più testarda che io conosca."

"Tu non sei bravo a fare le presentazioni Luke, piacere Isaac, io sono Eve Turner"

Ci stringiamo la mano, e a quei tempi, non potevo sapere che la mia anima e quella di Isaac erano più simili di quel che sembravano, tanto da formare una propria tonalità di nero una volta insieme.

Et voilà! Che impressione vi ha dato Eve? Ho stuzzicato la vostra curiosità almeno un pochino?
Sopra la nostra protagonista
Commentate e votate
Baci baci
Manu

Black Soul "Peccato d'amore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora