Ritornammo verso il centro, scivolando via nella notte sempre più buia, fino a che non fermò la moto ad una baracchina che vendeva panini bollenti e birra ghiacciata, posta al lato di una strada poco trafficata.
Non mi chiese se andava bene mangiare lì, si fermò e basta, dando per scontato che approvassi.
Ma la verità era che l'avrei seguito anche all'inferno, quindi quella baracchina andava più che bene.Addentai un morso di un enorme hot dog che tracimava maionese e puzzava di fritto che non sapevo come avrei finito e alzai lo sguardo verso di lui:
-E' la seconda volta che mi porti a cena fuori e scegli tu il locale - feci una smorfia, guardandomi intorno - se così si può chiamare ... e per la seconda volta il livello è piuttosto scarso.
-Tanto tu non mangi quasi mai nulla, quindi non fa molta differenza dove andiamo a cena – rispose alzando le spalle.
-Molto carino dire una cosa del genere ad un'ex anoressica – arricciai il naso e lo guardai con aria di rimprovero.
-Sarai anche un'ex anoressica, ma è vero che mangi ancora pochissimo: se fossi una che ama i piaceri della tavola, sarebbe molto diverso e mi prenderei anche il disturbo di cercare un ristorante all'altezza, ma con te non ne vale proprio la pena.
-Il mio stomaco è abituato ad essere sazio con poco, non so che farci. Non è colpa mia – feci spallucce, minimizzando, come sempre: per me non era mai facile parlare del mio problema alimentare, che ero certa di non aver ancora del tutto superato. Avrei dovuto imparare ad accettarmi, ma tutta quella situazione complicata e contorta ave- va riportato a galla fantasmi che credevo sepolti da tempo.
-Promettimi che mangerai – mi guardò di tempesta e di sabbia, cambiando del tutto il registro della conversazione.
-Te lo prometto – risposi d'istinto, senza pensarci neanche un secondo: mi sarei buttata nel fuoco per lui, potevo promettergli questo ed altro.
-Se mi prometti di mangiare, la prossima volta ti porterò a cena in un bel ristorante, coi camerieri, i sottopiatti, i calici di cristallo e tutto quello che vorrai. Così sarai contenta. – mi indicò bevendo un sorso della sua birra. Appoggiò il bicchiere di plastica sul tavolino alla buona al quale ci eravamo appoggiati per mangiare, all'aperto, sotto le stelle per poi puntare lo sguardo su di me, per vedere se quella promessa mi aveva reso felice.
-Ti ci voglio proprio vedere... - lo stuzzicai, facendo finta che la sua richiesta non mi avesse turbata.
-Pensi che non sappia scegliere un locale raffinato?
-Penso che non sei il tipo che fa queste cose.
-In che senso?
-Non sei romantico, non mi sembra che tu abbia l'istinto del corteggiatore.
-Non ti voglio mica corteggiare – rispose piccato.
-Certo che no. Non avresti speranze.
-Sì, brava. Buonanotte. - fece con aria di sufficienza - Parli così solo perché sei abituata alle smancerie di Alessandro, ai regali, alle sorprese, alle improvvisate di notte, con te ha dato il meglio di sé, lo so bene. Non ho bisogno di queste sceneggiate per piacere ad una donna.
-E come fai a conquistarle? - chiesi piluccando il pane con la punta delle dita.
-Non lo so - ammise alzando l'angolo della bocca - non so neanche se le ho mai conquistate davvero.
Scossi la testa, era proprio un ragazzino insicuro.
-Non dire così, sai che non è vero.
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Segreto
RomanceRebecca è superficiale, infantile ed annoiata: nella vita, non ha mai lottato per nulla, tanto meno per amore. L'incontro casuale con due ragazzi cambierà la sua vita per sempre, ma saprà gestire sentimenti per lei sconosciuti?