CHAPTER 31

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Appena aprì gli occhi, la luce che entrò dalla finestra mi accecò, cosí mi alzai e feci per chiudere la tenda ma qualcosa mi fermò; mi girai su mè stesso e poi capì: non ero nella mia camera. Tornai sul letto e mi sedetti, un dolore al fondoschiena mi fece rialzare. "Oddio, che male!"-esclamai, massaggiandomi il punto dolente. Ero nudo e per di piú in una stanza non mia e il problema è che non ricordavo niente di quello che era successo ieri, ma sapevo solo di aver fatto una cazzata. Cercai di ricordare qualcosa, ma avevo un vuoto di memoria;ricordai solo che dopo aver alzato un pò il gomito decisi di rimanere qui a dormire perció son salito sù al secondo piano e sono entrato in una stanza a caso, inciampando su delle scarpe...
e poi ho visto un ragazzo... Speravo non fosse successo quello che immaginavo... Ma in quel momento ciò che volevo, era tornare a casa. Uscì dalla camera dopo essersi vestito e attraversò il lungo corridoio fino ad arrivare alle scale; scese al primo piano, e vide che era vuoto, non sembrava proprio il pub in cui ieri mi ero ubriacato e strusciato in mezzo alla pista, con persone che non conoscevo. Pian piano arrivai alla porta, la aprì e così feci anche con l'altra, uscendo finalmente da quel posto. Iniziai a camminare verso casa mia, zoppicando un pò, e appena girai l'angolo ero già arrivato. Non sapevo perchè, ma appena arrivai davanti alla porta, suonai il campanello, ricordandomi poi che in casa non ci fosse nessuno, ma mentre cercavo le chiavi la porta venne aperta e dall'altra parte c'era Yoongi. Lo gaurdai, e nel frattempo la domanda che balenava nella mia mentre era: perchè è qui? Non dovrebbe essere a s Busan? "
Volevo correre ad abbracciarlo, baciarlo e dirgli che mi era mancato, ma come potevo dopo averlo "tradito". Yoongi mi guardò dall'alto in basso, si avvicinò e mi abbracciò, poi si staccò e mi chiese preoccupato: "Jimin, dov'eri? Ti ho cercato dappertutto"-"Da quando sei qui?"-gli chiesi e lui mi rispose:"Da ieri sera; ero in hotel e ti ho chiamato un sacco di volte, ma tu non rispondevi e mi stavo preoccupando, perciò ho preso il primo volo e sono tornato qui". Mi sentivo una merda, era tornato per me e io che avevo fatto? Anche se non era colpa mia, non ci sarei neanche dovuto andare in quel pub. Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi e corsi in bagno; avanzai verso il lavandino e mi vidi allo specchio. Ero pallido in viso e potevano vedersi tranquillamente i lividi da sotto la maglia, lui gli avrà visto? E se si, cosa avrà pensato? Non volevo che Yoongi pensasse che l'avevo tradito, però non potevo neanche dirgli ciò che era successo, non sapevo come l'avrebbe presa; se mi lasciava o invece mi diceva che non era colpa mia, ma per adesso non volevo rischiare. Riportai il mio sguardo sull'immagine riflessa allo specchio e mi feci pena da solo. Io, Park Jimin, mi ero fatto sottomettere in questo modo da un ragazzo qualsiasi; proprio io che invece ero il primo ad agire... Decisi di farmi una doccia per rilassarmi e per svuotare la mente. Sotto l'acqua calda piansi tanto e le lacrime salate si mischiavano all'acqua dolce che scorreva sul mio corpo. Dopo 10 minuti a godermi l'atmosfera calma creatosi, uscì dalla doccia e mi vestì con calma sapendo che dopo sarei uscito ad affrontare la realtà. Non ero ancora pronto quando uscì dal bagno e non lo ero neanche quando Yoongi si avvicinò a me chiedendomi cosa fosse successo e perchè fossi tornato a casa in quelle condioni, ma soprattutto da dove fossi tornato. Non ero ancora pronto a dare delle spiegazioni ma Yoongi le meritava, come io meritavo di rimanere da solo, a piangere sul latte versato. Ma tanto si sa, che non sarebbe servito a niente, perciò presi Yoongi per mano andando verso il divano. Ci sedemmo ed io guardai Yoongi: "Vorrei prima di tutto iniziare col dire che mi spiace molto e che non avrei mai voluto dirti questo ma non volevo neanche tenertelo nascosto"-iniziai, già con le lacrime che minacciavano di uscire, ed io che le rimandavo dentro-" Ecco, ieri dopo aver terminato la chiamata, ho deciso di uscire per prendere aria, ricordandomi poi che dietro l'angolo si trovasse un pub, quindi ci sono andato con l'intenzione di bere qualcosa e tornare a casa... "-e quì arrivò la parte più difficile. Vedevo Yoongi che mi guardava, ascoltando ciò che gli stavo dicendo e mi incitò ad andare avanti. "Bhe, ho alzato un pò il gomito e avevo deciso di rimanere a dormire lì, solo per quella notte, perciò sono salito al secondo piano entrando in una stanza a caso, e non potevo pensare ci fosse qualcuno, nelle condizioni in cui ero. Vidi un ragazzo steso sul letto che dormiva e-e me ne stavo per andare q-quando mi sono s-sentito tirare dal braccio, e-e mi av-veva buttato sul letto, e-e poi è v-venuto verso di me e-e-"-non ce la feci e scoppiai a piangere fiondandomi tra le braccia di Yoongi che mi abbracciò dicendomi di stare tranquillo. Le sue carezze mi calmarono e mi allontanai da lui per poterlo guardare negli occhi: "Y-yoongi, n-non s-sei arrabbiato c-con me? "-gli chiesi con il labbruccio e gli occhi lucidi. Lui mi gaurdò e rise:" Perchè dovrei essere arrabbiato con te? Non è stata colpa tua, ti credo, ma solo una cosa, promettimi che non andrai più in quel pub... Ti prego"-mi pregò, guardandomi negli occhi e non potevo fare altro che dirgli di si, era l'unica cosa che potessi fare in quel momento. Dopodichè mi fiondai di nuovo tra le sue braccia, e lui mi issò sulle spalle e mi portò in camera da letto. Mi adagiò sul morbido materasso e io mi misi sotto le coperte al caldo, mentre Yoongi si andava a mettere il pigiama. Dopo tornò e si mise nel letto accanto a me abbracciandom, ed io mi addormentai cullato dalle sue braccia e dal suo profumo di menta.

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