CHAPTER 36

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Yoongi si recò dal penitenziario riferitogli dalla madre di Jimin, dove ci sarebbe stato il marito.
Non era molto lontano, infatti ci arrivò in 10 minuti.
Appena arrivò, scese dalla macchina e dopo averla chiusa si girò verso quell'enorme palazzo grigio con alcune macchie rosse sparse qua e là.
Rabbrividí alla vista di quel posto, ma si fece coraggio ed entrò.
A destra c'era una scrivania vuota, poi a sinistra c'era una stanza con tavoli e sedie, e di fronte vi erano le celle. Dato che non poteva andare da nessuna parte aspettò che arrivasse qualcuno, nel frattempo giró in quella stanza piccola. Sui muri non c'era niente apparte un quadro che raffigurava una persona con delle manette. Era cosí tanto concentrato sul quadro che non si accorse di una persona che era entrata nella stanza e si era avvicinata a lui.
Era una donna sulla cinquantina, alta, capelli neri e occhi azzurri e non aveva rughe. "Cosa ci faceva quella signora in quel posto?"-si domandò Yoongi.
"Prego, cosa le serve?"-le chiese lei, dopo un pò.
"In questo penitenziario c'è un signore condannato all'ergastolo?"
"Che io ricordi no, però aspetti, controllo"- andò verso la scrivania e prese dei fogli dal tiretto.
Dopo aver rovistato tra le scartoffie, la donna prese un foglio e si girò verso Yoongi e disse:
"Trovato! Si, c'è un uomo condannato all'ergastolo"
Bingo! Finalmente l'aveva trovato!
"Si puó vedere?"-le domando allora Yoongi, e la signora perplessa disse: "Di regola no, però potrei fare un eccezione, se è urgente"
"Si, per favore"-rispose lui, ringraziandola poco dopo.
La signora si diresse verso le celle ed entrò, uscendo poco dopo con a fianco un signore in manette, che sembrava tranquillo nonostante sapesse che non sarebbe piú uscito di là. La sua tranquillità fece cosí tanta paura a Yoongi che per un momento si era pentito di essere andato lí, senza neanche pensare alle conseguenze; ma ormai era arrivato e aveva davanti il padre di jimin, e voleva scoprire la verità.
Cosí prese coraggio e entrò nella stanza, sedendosi in una delle sedie nella stanza.
La signora fece sedere il padre di Jimin sedere e poi uscí dalla stanza, non volendo invadere la loro conversazione, rimanendo però vicino in caso fosse successo qualcosa.
Yoongii allora iniziò a parlare: "Ti ricordi di me?".
"Ma certo, il frocetto del cazzo che ha rovinato mio figlio. Cosí ti ho salvato nella mia memoria".
Yoongi era già nervoso e questo di certo non lo aiutò, ma continuó la conversazione mantenendo la calma.
"Mi scusi, ma io non sono ció che lei pensa. Non sono un frocetto del cazzo. Amavo Jimin alla follia, e lui amava me e il fatto che lei non era contento per suo figlio, sinceramente mi fa innervosire. Ma la cosa che piú mi ha dato alla testa non è il fatto che non accettava l'orientamento di suo figlio, ma il fatto che non ha avuto scrupoli ad ucciderlo, vero? Eh, è stato divertente per lei sapere di star rovinando la vita di due normali persone che si amavano come qualsiasi altra coppia al mondo".
Yoongi si fermò un attimo e chiese dell'acqua che subito gli arrivò.
Intanto il padre era rimasto scioccato dalle parole di quel ragazzo, perchè lui, è vero, non accettava il fatto che suo figlio fosse gay, ma infondo gli voleva bene, ma anche se l'avrebbe detto nessuno gli avrebbe creduto dopo tutto il male che aveva procurato a suo figlio.
Poi Yoongi riprese a parlare: "Ascolti, mi scuso per essere venuto fin qui e di averle detto queste cose, ma ora la cosa piú importante è questa: hai ucciso tu Jimin?".
Il padre si paralizzò e impallidí.
"Ma stai scherzando?! Ascolta, ok, odiavo mio figlio per il suo orientamento, ma infondo gli volevo bene. Non avrei mai ucciso mio figlio per un motivo cosí banale-"-Yoongi interruppe il padre-" gli volevi bene? Ma scherzi? Dopo tutto quello che hai fatto hai anche il coraggio di dire che gli volevi bene? Spero davvero tu stia scherzando perchè davvero tutto questo è surreale".
Yoongi si era alzato e si era messo a girare per la stanza, con lo sguardo sorpreso del padre puntato addosso; decise di fare ció che non avrebbe mai fatto in vita sua, se non in quel momento. Si avvicinò pericolosamente al padre di Jimin e gli strinse la braccia intorno al collo; il padre cercò di liberarsi, ma Yoongi era piú forte di lui cosí si arrese. "Cosa vuoi?"-gli chiese allora il padre.
"Devi dirmi la verità. Hai ucciso tu Jimin?".
Il padre di Jimin non rispose a Yoongi e lui ormai stanco di aspettare, strinse la presa sul collo; stava quasi per strozzarlo, ma...

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