Capitolo 2

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UNA PARTITA COMBATTUTA.

Draco aprì gli occhi di scatto, il sole era ormai alto e la partita contro i Grifondoro sarebbe cominciata presto, si guardò intorno e immediatamente i ricordi del suo ménage a trois gli tornarono in mente, come al solito le ragazze non erano nel suo letto.
Si alzò strisciando i piedi sul pavimento e dopo essersi lavato e vestito uscì dalla sua stanza ma si bloccò immediatamente.
Il professore di Babbanologia era lì difronte in tutta la sua inutilità.
«Professor Twilyn come mai è qui?» chiese in tono ironico il ragazzo.
«Signor Malfoy sono qui per dare a voi del settimo anno la lista delle coppie, sarà entusiasta di sapere la sua compagna immagino.» disse porgendogli un foglio che prese svogliatamente.
Lesse le prime righe per poi scorrere velocemente al suo nome.
«Sta scherzando spero!»
«Non sono mai stato così serio. Lei e la Signorina Granger farete un ottimo lavoro.»
Non gli diede il tempo di rispondere che girò i tacchi e se ne andò.
La situazione dai Grifondoro non fu da meno, Hermione Granger camminava per tutta la Sala Comune disperata continuando a imprecare contro un pezzo di carta che le era stato consegnato da professore poco prima.
«Harry! Sono in coppia con quell'idiota di Malferret, devi batterlo oggi così saprò come rispondere alle sue inutili battutine, ti prego!»
«Ci proverò Herm, stai tranquilla.» rispose il ragazzo prima di dirigersi al campo con tutta la squadra.

La telecronaca quel giorno toccava a Zachariah Smith un idiota dei Tassorosso che odiava i Grifondoro. Madame Bumb si avvicinò a Harry e Draco e li fissò «Datevi la mano, e che e sia chiaro voglio una partita pulita.» poi fischiò l'inizio della partita e tra gli spalti s'innalzarono urla di gioia.
«La partita comincia, chissà se quest'anno Weasley riuscirà a fare qualcosa di buono come portiere.»
Harry e Draco stavano sorvolando il campo per cercare il boccino, nessuno dei due però riusciva a trovarlo.
«Stuart Harrington punta agli anelli, Thomas cerca di colpirlo con un bolide ma colpisce Finnegan ad un piede, idioti, e Harrington segna! 10 a 0 per Serpeverde!»
Le urla dalla curva verde-argento s'innalzarono di prepotenza e Harry si guardò intorno per capire la situazione.
«Ginny Weasley tenta il tiro ma Finning para!
I Grifondoro sembrano molto giù in questo periodo.»
Draco Malfoy puntò a salire più in alto, doveva trovare il boccino prima di Potter solo così Serpeverde sarebbe potuta finire prima in classifica.
Un forte boato dalla curva Rosso-Oro gli fece intuire che Grifondoro aveva pareggiato .
«Sono ormai due ore che questa partita va avanti a quanto pare i cercatori sono fuori allenamento... Harper segna! 270 a 230 per Serpeverde! La squadra di Potter dovrebbe impegnarsi un po' di più!» in un attimo Ronald Weasley s'impadronì di una delle due mazze e colpì un bolide mirando la torretta di Zachariah colpendolo in pieno stomaco, forti risate coprirono il campo metre un'indignata Minerva McGranitt guardava il portiere.
Un luccichio dorato passò dinnanzi al cercatore verde-argento che con un repentino scatto iniziò a seguirlo.
«A quanto pare Draco Malfoy ha trovato il boccino! Potter è meglio se ti rifai gli occhiali!»
Harry inseguì in contemporanea a Draco il boccino, erano entrambi molto vicini, iniziarono a darsi spallate e cercarono di disarcionarsi a vicenda. Entrambi si sbilanciarono troppo e caddero a terra, nel campo ci fu un silenzio tombale, Hermione come tutti i ragazzi in quel momento si era alzata in piedi e tratteneva il fiato, un braccio si levò verso l'altro stringendo nel pugno il boccino e Smith urlò
«Serpeverde Vince! 420 a 230! Malfoy ha preso il boccino d'oro!»
Tutta Grifondoro tornò seduta, Hermione invece scese nel campo e si avvicinò a Harry
«Ehy tutto bene?» chiese vedendolo ancora seduto sul prato.
«Si Herm,tranquilla.»
Ron scese dalla scopa e si avvicinò ai suoi amici.
«Harry dannazione! Dovevi sporgerti di più!»
«Suvvia Weasley magari durante la semifinale metterete al tappeto Corvonero, sempre se ci arrivate alla semifinale, anche se dopo aver visto cone giocate ne dubito fortemente.»
«Vai a farti un giro Malferret!»
Le due squadre ora si stavano fronteggiando sul campo con l'aggiunta di qualche altro compagno.
«Granger ma non hai paura che qualche orrendo animale resti incastrato nei tuoi capelli?» Astoria Greengrass, una delle ragazze più odiate dai Grifondoro si era messa accanto a Malfoy e guardava con disprezzo la riccia lì difronte.
«Almeno io devo stare attenta ai capelli, tu non hai paura che qualche ragazzo resti incastrato in mezzo alle tue gambe?» esclamò pungente incrociando le braccia sotto al petto.
«Uuh Weasley dovresti soddisfare un po' di più questa ragazzina»
«Ragazzina ci chiami la sgualdrina che ti porti a letto Malfoy e per tua informazione non ho bisogno di essere soddisfatta da nessuno.»
«Ti dai al fai-da-te? Ammirevole!» rispose il biondo applaudendo lentamente in modo ironico mentre le guance della Grifona si tinsero di rosso.
«Ma come osi! Quello che faccio o NoN - disse sottolineando il NoN - faccio non sono affari tuoi!»
«Granger non preoccuparti il tuo segreto con noi è al sicuro. Ah! E per quello stupido progetto di Babbanologia ci vediamo domani alle 12:00 in biblioteca, tu fai tardi e io me ne vado.» detto questo senza aspettare risposta andò via con la sua banda di Serpeverde festeggiando la loro vittoria.

Hermione spalancò la porta della sua camera con rabbia e quando la richiuse vi si appoggiò a peso morto. Quell'idiota di Malfoy non solo l'aveva umiliata davanti a tutti aveva anche osato darle un ordine. Che grandissimo cretino! Decise di far scivolare via tutti quei problemi infilandosi nella vasca privata della camera da Caposcuola e fu grata alla McGranitt per averle assegnato quel ruolo, se fosse rimasta un prefetto a quest'ora non avrebbe avuto né la sua stanza singola né il suo bagno privato. Dopo aver riempito la vasca si spogliò e s'immerse all'interno per uscirne solo poco prima della cena.

Harry Potter si trovava nella sua stanza insieme a Ginny Weasley e aveva intenzione di migliorare la loro situazione a tutti i costi. Dopo la guerra si erano lasciati dato che secondo lei lui non le dava abbastanza attenzioni e se ne era reso conto anche lii.
«Perché mi hai fatto venire qui?» chiese sedendosi sul suo letto mantenendo uno sguardo serio e distaccato.
«Perché ti amo e sono stato un idiota, dovevo ascoltarti e starti vicino e invece ho fatto l'esatto contrario, non merito il tuo perdono e forse dovrei allontanarmi da te per sempre ma non posso, sei perennemente nei miei pensieri Gin...ti prego perdonami.» sussurrò alla fine, aveva bisogno di lei e aveva paura di averla persa per sempre.
«Harry, sei un cretino!» esclamò prima di sorridere e afferrargli i lembi della divisa per trascinarlo nel letto con lei. Si amarono e si accarezzarono in tutti i punti raggiungibili stringendosi sempre di più per via del letto singolo nel quale stavano.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora