Capitolo 5

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UNA DONNA ALLA FESTA.

«Signori e Signore attenzione prego, sta per fare il suo ingresso il tanto amato e temuto Principe Delle Serpi» Blaise Zabini nella camera del suo migliore amico stava annunciando a gran voce con fare teatrale il suo ingresso facendolo ridere sommessamente.
«Blaise puoi fare il serio per una dannata volta?» chiese il biondo scherzoso tirandogli un cuscino
«Serietà non fa parte del mio vocabolario per il momento, senti un po'-esclamò saltando giù dal letto e parandosi di fronte a lui- stasera, Stanza Delle Necessità, festa organizzata dai Tassi, ci andiamo?» chiese eccitato sfregandosi le mani.
«Assolutamente si!» rispose Draco ghignando compiaciuto.
«Perfetto, ho proprio voglia di divertirmi, sai da quando Daphne ha deciso di passarsi mezza scuola piuttosto che stare con me ho deciso di darmi alla pazza gioia.»
«Blaise non ti sembra di esagerare? Sei stato tu a dire a Daphne che non volevi una relazione stabile e che volevi solo qualcosa di occasionale, non puoi pensarla così ora.»
«Si volevo qualcosa di occasionale ma non volevo mica che la mia "quasi" ragazza facesse quello che faccio io»
«Bla cosí come tu ti vuoi divertire e passare da un letto a un altro lei vuole fare lo stesso e non puoi dirle niente.»
«Odio quando fai il moralista che ha ragione» disse il ragazzo alzando gli occhi al cielo.
«Io ho sempre ragione, quindi mi odi sempre Blaise?» chiese ridendo guardando l'amico.
«Assolutamente si, ti odio sempre.» un cuscino lo prese in piena faccia dando il via a una lotta con il suo migliore amico che si concluse in risate sul pavimento.

Ginny stava seduta nella Sala Comune con la testa poggiata sulle gambe del suo ragazzo che lentamente le accarezzava i capelli.
«Harry stasera I Tassorosso fanno una festa ti va di andarci?»
«Si certo, ci vuole proprio un po' di svago in questo periodo»
Lei sorrise e lo baciò.
«Sai mi sei mancato»disse poi nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e stringendosi a lui.
«Anche tu mi sei mancata amore» e si baciarono ancora almeno fino a quando...
«Harry! Ginny! Potete non fare queste cose qui in mezzo alla Sala Comune!?» Ronald Weasley era appena tornato dalla sua ronda e guardava il suo migliore amico adirato più che mai.
«Solo perché Hermione ti ha rifiutato non puoi venire qui a urlare contro di noi!» rispose la sorella scattando in piedi e fulminando suo fratello con lo sguardo.
«Si che posso sei mia sorella!»
«Si ma sono grande abbastanza per fare quello che voglio!»
Harry vedendo i due litigare decise di calmare gli animi e di alzarsi in piedi afferrando la mano della sua ragazza.
«Gin sta tranquilla ok!? Ron perdonaci non succederà più» disse lui guardando l'amico provando dentro di se' un senso di oppressione.
Sapeva benissimo che Ron non voleva vedere sua sorella in atteggiamenti intimi con un ragazzo ma non poteva fare una scenata ogni volta.
«Va bene Harry, non preoccuparti. Voi andate alla festa dei Tassorosso stasera?» chiese poi come se niente fosse successo.
I due ragazzi annuirono e il rosso sorrise per poi andarsene annunciando che anche lui ci sarebbe andato.

Hermione Granger era la Caposcuola più temuta di tutti i tempi, qualsiasi ragazzo o ragazza la vedesse nei paraggi miracolosamente iniziava a seguire le regole per poi infrangerle appena lei avesse svoltato l'angolo.
Un gruppo di Corvonero del quarto anno stava spettegolando su quale abito indossare alla festa di quella sera e appena videro la riccia smisero subito, così lei capì, qualcuno stava organizzando una festa senza il permesso della McGrannit.
«Chi!?» chiese in tono minaccioso alle ragazzine che la guardarono basite.
«Chi cosa?»chiese allora una biondina facendo finta di niente.
«Chi ha organizzato la festa di stasera?» rispose in tono ovvio.
Le ragazzine impallidirono ma prima che potessero rispondere una voce alle sue spalle le diede un mezza risposta.
«Non sono affari tuoi Mezzosangue. A quest'ora non dovresti essere già a letto? La mammina non ti ha detto che se tardi oltre le 21:30 la fatina ti reputa una bambina cattiva!?» Astoria e Daphne Greengrass insieme a Pansy Parkinson la guardavano con le braccia incrociate sotto al seno.
«Per tua informazione Greengrass la bambina tra le due non sono io. E da quanto ne deduco la festa l'avete organizzata voi serpi oppure i Tassorosso.»
Le ragazze ghignarono e Daphne prese le difese della sorella.
«Draco ha proprio ragione quando dice che dovresti rilassarti, cos'è hai paura che un uomo possa toccarti e farti sentire donna? Anche se da quel che vedo in te di donna c'è davvero poco!» tutte e tre risero.
Le guance della ragazza si tinsero di rosso fuoco e strinse i pugni lungo i fianchi.
«Il fatto che non metta in mostra il mio corpo non vuol dire che io sia meno donna di voi tre.» a quelle parole le Parkinson ghignò
«Bene allora, vieni alla festa dei Tassorosso e dimostraci quanto puoi essere donna.»
Hermione rimase senza parole per qualche secondo per poi chiudere gli occhi in due fessure e rispondere pacata.
«Io non devo dimostrare niente a nessuno!»
Le tre Serpeverde risero.
«Paura Granger?» disse Astoria in tono di sfida.
«Bene, ci vediamo stasera alla festa.» disse la Caposcuola girando i tacchi e andandosene alla torre.

«Tu cosa!? Vuoi venire alla festa dei Tassi!? Perché!?» chiese la rossa nella camera della sua migliore amica.
«La Parkinson e le Greengrass mi hanno sfidata e non sono riuscita a tirarmi indietro... Gin io non so cosa fare, non so neanche cosa mettermi.» disse in tono triste guardando l'amica.
«Ehi, raccontami cosa ti hanno detto e poi vediamo.»
«Hanno detto che in me di donna c'è poco e che non sono capace di dimostrare di esserlo. - gli occhi le si riempirono di lacrime, tirò su con il naso e guardò l'amica - E se avessero ragione Gin?» la rossa si alzò di scatto dal letto e le andò in contro sorridendo.
«Herm non dirlo neanche per scherzo, tu sei una donna meravigliosa e oggi lo dimostrerai a tutta la scuola. Metti il vestito rosso.» finì decisa guardando negli occhi l'amica.
«Ma il vestito rosso è scollato...» disse Hermione aprendo l'armadio e tirandolo fuori.
«È perfetto Herm. Tua madre ha fatto un acquisto ottimo» guardò l'amica soddisfatta.
Lei gonfiò il petto e rispose.
«L'ho comprato io, non mia madre.» e entrambe scoppiarono a ridere per poi prepararsi alla festa che sarebbe iniziata a breve.

Le tre Serpeverde tornarono nella loro Sala Comune ridendo felici, quella sera ci sarebbe stato da divertirsi.
«Ehilà fanciulle, possiamo sapere il motivo di tanta ilarità?» chiese Blaise Zabini avvicinandosi con il Principe delle Serpi.
«Abbiamo sfidato la Granger a presentarsi alla festa dei Tassorosso e dimostrare tutto il suo fascino femminile.» disse Astoria avvicinandosi a Draco sorridendo melliflua.
«E lei ha accettato?» chiese il biondo guardando la ragazza difronte a lui ghignando quando lei annuì.
«Bene stasera ci divertiremo parecchio allora. Andate a prepararvi.» disse infine tornandosene in camera sua.

La festa dei Tassorosso era iniziata da quasi un'ora e all'appello mancava solo la Granger.
«L'avevo detto che non sarebbe venuta» urlò Pansy ai suoi amici per sovrastare la musica.
Draco la guardò e sogghignò, la Granger aveva rinunciato ad una sfida, incredibile.
Proprio in quel momento la porta dei Tassi si aprì e la Granger fece il suo ingresso fasciata in un abito rosso con lo scollo a cuore lungo fino al ginocchio, la musica cessò.
Il biondo rimase a fissarla per un po' e si riprese solo quando Blaise lo richiamò.
«Dra la Granger ci ha fottuto tutti.»
La riccia si guardò intorno e le sue guance si tinsero di rosso, poi prese parola.
«State tranquilli non sono qui per fermare la festa. Continuate pure.» il silenzio continuò per qualche secondo prima che la musica ricominciasse più forte di prima e tutti tornarono a ballare.
«Herm sei bellissima, i Serpeverde ti stanno fissando.» disse Ginny alla sua amica indicando con un cenno del capo il tavolo con le bevande dove le Serpi erano poggiate.
Senza capire come e perché Hermione andò da loro e sorrise.
«Sono qui, siete contente.» e senza pensarci due volte afferrò il bicchiere di Draco e buttò giù tutto in un sorso per poi restituirglielo soddisfatta.
Draco sorrise e le si avvicinò piano.
«Due dita di vino elfico lo bevono i bambini Granger non pensare di aver bevuto chissà cosa.»
La riccia arrossì lievemente e se ne andò come se nulla fosse verso i suoi amici per poi ballare con Paciock.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora