Capitolo 6

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UNA DOMENICA SENZA RIPOSO.

La mattina dopo nella Stanza del Caposcuola la situazione era improponibile.
C'erano bottiglie di Fire Whisky ovunque e Pansy e Astoria seminude addormentate sul divano difronte al suo letto, mentre Blaise e Daphne erano stesi sul pavimento.
Il biondo non ricordava niente della sera precedente, tutto quello che gli tornava in mente era la Granger fasciata in quell'abito rosso e l'alcool che si trovava alla festa.
Blaise aprì gli occhi e si alzò in piedi guardando confuso l'amico che gli rispose con il medesimo sguardo.
«Wow mi sa che ci abbiamo dato dentro stanotte»disse il moro guardandolo e dandogli una pacca sulla spalla.
Il biondo von un colpo di bacchetta aggiustò i suoi vestiti e uscì dalla Sala Comune per prendere un po' d'aria.

Quella domenica mattina i corridoi di Hogwarts erano vuoti tutti si stavano dirigendo verso il campo di Quidditch per la partita Tassorosso-Corvonero. Hermione Granger non era tra quelli, stava camminando con calma nel corridoio del quinto piano con il libro di Artimanzia tra le mani e ovviamente non guardava dove metteva i piedi. Girando l'angolo andò a sbattere di testa contro una colonna e l'eco di una risata le giunse alle orecchie.
«Granger dovresti prestare più attenzione a dove metti i piedi» il principe delle Serpi si parò di fianco a lei e la scrutò con superiorità.
«Ero immersa nella lettura, cosa di cui tu non sai neanche il significato.» rispose guardandolo negli occhi con aria di sfida, Draco rise amaramente.
«Sai Mezzosangue dovresti tenere a bada quella lingua biforcuta che ti ritrovi, dici cose talmente tanto inutili che neanche la persona più paziente del mondo riuscirebbe a sorbirsi.»
La ragazza stava per ribattere ma un rumore li distrasse, due ragazzi, un Corvonero e una Tassorosso, erano appena arrivati in quel corridoio e non si erano accorti di loro, la ragazza era in lacrime mentre l'altro la strattonava con forza.
«Ti ho detto mille volte che non devi parlare con loro e tu continui a farlo!?»
«Scusa Trevor non lo farò più, lasciami ti prego.»
«È ovvio che non lo farai più, vuoi forse che ti lasci? Chi ti prenderebbe se ti lasciassi mh? Nessuno ecco chi! Sei una ragazza insulsa.» e la colpì forte sulla guancia.
Hermione sussultò e con gli occhi accesi dalla rabbia stava per urlare contro quel ragazzo ma Malfoy la precedette, afferrò il ragazzo dal colletto e lo strattonò lontano dalla ragazza. Lei allora si avvicinò alla Tassorosso e cercò di tranquillizzarla.
«Malfoy! Non immischiarti, non sono affari tuoi!» disse il Corvonero cercando di scrollarselo da dosso.
«Hai ragione non sono affari miei, ma una cosa te la voglio dire, toccala di nuovo e ti pentirai di essere nato.» disse il biondo spingendolo verso il muro.
«Va tutto bene, stai tranquilla, non ti farà più del male ora.» disse la riccia abbracciando la bruna che continuava a singhiozzare.
«Ma a te che importa, neanche sai come si chiama! Ah! Te la vuoi portare a letto vero? È per questo che difendi quella tro...» un pugno sulla mascella non gli permise di finire la frase.
«Ascoltami Wennels non m'importa un accidente della tua ragazza ma m'importa se la malmeni, sarò anche un bastardo ma non ho mai alzato un dito su una donna e ti conviene imparare a fare lo stesso e ora vattene da qui.»
Trevor Wnnels rimase in silenzio e guardò la sia ragazza tra le braccia della Grifondoro.
«Joanne vieni, andiamo via.» disse allungando la mano verso la ragazza che stava per avvicinarsi a lui.
«No!» urlò la riccia tenendo stretta la ragazza
«Lei non viene, resta qui con me» disse guardando in cagnesco il Corvonero che per la rabbia diventò rosso.
«Joanne te lo dico un'ultima volta, se me ne vado non mi rivedrai più, vieni.»
«Joanne non andare con lui, sembri una ragazza intelligente, lui non è il ragazzo per te, lascialo.»disse tranquillo Malfoy guardando la ragazza.
«Trevor...io...non vengo.» disse lei continuando a singhiozzare.
«Bene!» rispose lui andandosene via.
«Joanne sei una bellissima ragazza, troverai qualcuno che ti merita davvero fidati.» le disse Hermione asciugandole le guance.
«Grazie a entrambi, io...non avevo il coraggio di lasciarlo. Siete brave persone. - si girò verso Draco e sorrise - anche tu Serpe sai essere buona.» a quelle parole il biondo storse il naso e alzò gli occhi al cielo.
«Non dire mai più una cosa del genere.» rispose incrociando le braccia al petto mentre la Grifondoro rideva sotto i baffi.
La bruna salutò con la mano e andò via lasciando i due Caposcuola da soli.
«Mezzosangue se vuoi scusarmi, devo andare via di qui, l'aria è terribile in questo momento.» girò i tacchi e andò via.
Hermione scosse la testa e se ne tornò in camera.

Ginny Weasley si trovava nel letto della sua camera con il suo ragazzo e entrambi erano estremamente felici in quel momento.
«Ancora non mi hai detto come hai fatto a salire nel dormitorio femminile.» disse lei accarezzando il petto del ragazzo.
«Ho letto di un incantesimo utile che immobilizzava le scale stregate, mi è stato utile no?» rispose lui baciandole la testa.
«Si ti è stato utile, come va tra Ron e Hermione?» chiese sollevandosi sui gomiti.
«Male, Hermione lo ha rifiutato di nuovo...non la capisco lo amava...»
«Harry andiamo, Ron è così...Ron! Lui non potrebbe mai stare bene con una come Hermione. Sarei stata felicissima se fossero tornati insieme ma a quanto pare lei non lo reputa adatto...tutto qui.»
«Bhe dobbiamo rispettare la sua scelta, nel frattempo che ne dici di un secondo round?» disse il Grifone sorridendo.
«Signor Potter da lei questi atteggiamenti non me li sarei mai aspettata, accetto!» rispose ridendo e iniziarono a baciarsi.

Tornato nella sua stanza Draco trovò una lettera da parte di sua madre nella quale vi era scritto che lei e sua sorella Andromeda andavano d'accordo più che mai e che Teddy non vedeva l'ora di rivederlo. Il biondo sorrise e anche se non voleva ammetterlo ma adorava quella piccola canaglia combina guai. Prese una pergamena e la sua piuma e rispose alla madre che a Natale sarebbe tornato a casa volentieri e la mandò con Alphard il suo gufo reale e sorrise.

Quel pomeriggio i Tassorosso festeggiavano felici per la vittoria ottenuta contro i Corvonero e speravano di avere la meglio contro i Serpeverde nella partita di fine novembre.
Blaise Zabini e Daphne Greengrass nel frattempo erano occupati in un intenso litigio di coppia.
«Non puoi continuare cosí Blaise!» urlò lei esasperata.
«Senti io non voglio che tu stia con altri ragazzi!» rispose lui allargando le braccia.
«Bhe io non voglio che tu stia con altre ragazze ma a quanto pare entrambi dobbiamo mettere la bacchetta sul comodino e stare in pace!»
«No! Sono un idiota. Il mese scorso non avrei dovuto dirti quelle cose, la verità è che ti amo Daphne e che ti voglio a tutti i costi.» la bionda sorrise e si avvicinò al moro e lentamente lo baciò.
«Finalmente!» esclamò qualcuno alle loro spalle e entrambi si voltarono.
«Dra! Un po' di privacy!» e a quel punto tutti e tre scoppiarono a ridere.

«La partita contro Corvonero la faremo a Gennaio vero Harry?» chiese il rosso buttandosi sul divano.
«Si Ron e ci alleneremo come non mai! Non possiamo permettere che le Serpi arrivino in finale senza di noi.» rispose seguendolo e sprofondando tra i cuscini.
«Possibile che parliate sempre di Quidditch voi due!? Comunque devo raccontarvi una cosa che è successa con Malfoy oggi.»
Dopo aver raccontato il tutto Hermione attese le reazioni dei suoi migliori amici che non tardarono ad arrivare.
«Strano pensavo che Malfoy fosse tipo da sberle in faccia anche con le ragazze.»
«No Ron, questo non l'ho mai pensato, ma magari ha un minuscolo lato buono anche lui.»
«Si forse hai ragione Harry, andiamo a cena?»
«Oh si muoio di fame»

In Sala Grande i ragazzi chiacchieravano tra di loro e il mormorio diventava sempre più forte a seconda della casa, Hermione era seduta accanto a Ginny e di fronte a loro c'erano Harry e Ron.
La riccia senza pensarci fece saettare il suo sguardo tra le serpi e quasi davanti a lei vi era Draco seduto tra la Parkinson e la Greengrass più piccola, di fronte Blaise e Daphne e tutti stavano tranquillamente parlando. Ma in quel momento due occhi grigi si alzarono nella sua direzione e per qualche istante entrambi rimasero a fissarsi.
«Hefione cofa guaddi!?»
«Ronald! Almeno ingoia prima di parlare»disse la Grifona ridendo al comportamento del suo amico.
«Sai Ron a volte mi chiedo se davvero siamo parenti.»
«Upf siete antipafite» rispose lui addentando un'altra salsiccia facendo ridere tutti i suoi amici. La rosso dopo aver alzato gli occhi al cielo guardò la sua migliore amica lanciandole uno sguardo interrogativo, la riccia le fece segno che le avrebbe raccontato tutto più tardi.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora