Capitolo 29

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A Perfect Christmas Gift...

Harry, Ron e Hermione stavano camminando lungo la strada che portava ad Hogsmade, per Harry quella situazione era un po' strana dato che il due ragazzi al suo fianco avevano passato i primi dieci minuti a litigare e i successivi cinque a lanciarsi frecciatine inutili. Arrivarono ai Tre Manici Di Scopa i due ragazzi fecero pace mentre il Bambino Che è Sopravvissuto li guardava scioccato ma comunque contento.
«Cosa vi porto ragazzi?» chiese un giovane cameriere dai capelli castani e tutti arruffati.
«Tre Burrobirre con lo zenzero nella mia perfavore.» disse Hermione mentre tranquillamente si sedeva al suo tavolo.
«Che farai a Natale Hermione?» chiese Ron mentre si guardava intorno per individuare sua sorella che aveva promesso di raggiungerli lì.
«Resto a Hogwarts...» disse tristemente la ragazza mentre Harry le accarezzava la mano.
«Vieni alla Tana e passa il Natale con noi, mamma sarà contenta!» esclamò il rosso mentre afferrava il suo bicchiere e ingurgitava il contenuto velocemente.
«Non so, devo pensarci Ron...»
«Si certo.»

Le aprì la porta e la fece passare come un perfetto gentiluomo, Pansy sorrise contenta e si accomodò su uno dei tavoli liberi dei Tre Manici Di Scopa insieme a Yves Moreau, un Corvonero purosangue che non faceva parte delle ventotto famiglie sacre dato che non era britannico ma francese.
«Sei davvero gentile Yves» disse mentre un cameriere si avvicinava a loro per prendere le ordinazioni.
Si fermò ad osservarlo era davvero un bel ragazzo, aveva gli occhi verdi e i capelli castani, le spalle larghe e il fisico di un ragazzo che evidentemente ci teneva allo sport. Non giocava a Quidditch, lo trovava un gioco troppo noioso preferiva gli scacchi magici o un gioco che comunemente si faceva in Francia del quale però Pansy non aveva mai sentito parlare.
«Come mai sei ad Hogwarts e non a Beauxbatons?» chiese la ragazza mentre sorseggiava tranquilla la sua burrobirra calda.
«Beauxbatons è una splendida scuola ma i miei genitori si sono dovuti trasferire a Londra otto anni fa per lavoro così ricevetti la lettera da Hogwarts e accettai felice. Insomma ai miei genitori importa che non mi mischi con i Magonò. Sai le stupide convinzioni da Purosangue» disse Yves sorridendole e facendola quasi sciogliere.
«Hai un ottimo accento inglese però...»
«Ho studiato fin da bambino le lingue e la dizione di ognuna di loro. Parlo Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Italiano e avevo iniziato il Portoghese ma non sono molto portato per questa.» la ragazza rimase a bocca aperta osservandolo mentre sorseggiava la sua Acqua Viola in tutta calma.
«Io parlo solo l'inglese e il tedesco, sai mia madre è sempre rimasta affascinata dalla Germania tanto da comprarci un Maniero e per questo andavamo lì tutte le estati insieme ai Greengrass. Poi mia madre si ammalò e mio padre mon ci portò più in Germania. È morta subito dopo la fine della guerra, mio padre è ad Azkaban e...Salazar non so nemmeno perché ti stia raccontando queste cose, perdonami.» il ragazzo le prese la mano e accarezzò il dorso contento guardandola dritto negli occhi.
«Mi piace sentirti parlare, mi piaci tu in generale...»
«Non hai sentito le voci che girano su di me?»
«Si le ho sentite, ma non credo a una singola parola. Non ho mai approvato quegli epiteti per una donna, il fatto che ti piaccia il sesso non fa di te una facile.» alzò le spalle e le fece un occhiolino e Pansy si sentì al settimo cielo, magari per una volta aveva davvero trovato qualcuno che l'accettava per quello che era senza giudicarla.

Come al solito alle 18 del pomeriggio Hermione e Draco s'incontrarono nella Stanza Delle Necessità e quando la giovane Grifondoro entrò lì trovò il suo ragazzo che le sorrideva sorione.
«Che vuoi fare durante queste vacanze, Granger?» chiese prendendole le mani e portandola con se' sul divano in pelle da poco apparso lì.
«Ronald mi ha invitata a casa sua ma non so se andarci o meno, perché?» disse mentre si accomodava tranquilla e poggiava la sua pesante borsa sul pavimento.
«Non ci andrai. Io e te ci faremo un bel viaggio.» disse il biondo soddisfatto poggiano un gomito sullo schienale e osservando la ragazza che sbuffava divertita mentre si toglieva la sciarpa.
«Ah si!? E dove?» era divertita sia dal tono di voce che dal comportamento del ragazzo.
«In Australia.»
La ragazza alzò gli occhi di scattò e lo guardò con sorpresa, non poteva credere alle sue orecchie, il suo cuore si fermò per un attimo per poi ricominciare a battere più forte di prima.
«Non è vero...»
«La pozione funziona Granger, è perfetta! Consideralo il mio regalo di Natale per te!» esclamò contento mentre gli occhi della ragazza si riempivano di lacrime e in uno scatto fulmineo Hermione gli fu addosso a riempirlo di piccoli e dolci baci sul viso.
«Grazie, grazie, grazie. Non hai idea di quanto ti ami!» si bloccarono di colpo fissandosi negli occhi, Hermione si morse la lingua e arrossì furiosamente mentre il ragazzo le sorrideva tranquillo e le baciava la punta del naso stringendola di più a se'.

Daphne e Blaise avevano bisogno di poter stare da soli visto che ovunque andavano c'era sempre qualcuno a disturbarli così Blaise dopo aver minacciato di morte i suoi compagni di stanza era andato da lei e l'aveva presa tra le braccia e se l'era portata in camera.
«Tu sei pazzo!» esclamò divertita la ragazza mentre Blaise la poggiava sul letto delicatamente.
«Si, ma dobbiamo festeggiare!» esclamò prendendo una lettera e sventolandogliela davanti al viso.
«Cos'è» chiese provando a prendere quel pezzo di carta senza riuscirci.
Il moro infilò la mano nella tasca del suo mantello e dopo qualche secondo tirò fuori un cofanetto verde in velluto.
«Ho scritto ai tuoi e firmato il contratto prematrimoniale, sei ufficialmente mia.» le sussurrò sulle labbra per poi baciarla dolcemente.
«Ovviamente se lo vuoi.» continuò aprendo la scatola e mostrandole l'anello con zaffiro blu segno della famiglia Zabini mentre lei sorrideva felice.
«Si, certo che si» poi si baciarono ancora fino a sdraiarsi delicatamente sul letto felici come non mai. Blaise si prese tutto il tempo possibile per esplorare ogni centimetro del corpo della ragazza, la baciava, toccava e accarezzava come se fosse la cosa più preziosa del mondo poi delicatamente entrò in lei e la stanza si riempì dei loro gemiti sommessi e dei loro sospiri che si velocizzavano sempre di più. Arrivarono insieme all'apice felici come non mai di poter stare finalmente insieme.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora