Capitolo 18

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Friends in the basement

Harry stava camminando lungo il corridoio del sesto piano ripensando alla sfuriata avvenuta poco prima fra lui e Ginny.
«Sei tornato amico con Ronald solo a patto che io e te non andiamo a letto insieme!? Dimmi che scherzi!» aveva esclamato a gran voce la ragazza guardandolo negli occhi mentre lui l'implorava di abbassare la voce.
«Ginny lo sai com'è Ron, e sai anche che è il mio migliore amico...io ti amo ma non voglio chiudere i rapporti con lui» le disse abbassando lo sguardo davanti a quello accusatorio di lei.
«Io non voglio stare con un ragazzo che ha paura di mio fratello, che ha paura di amarmi!» esclamò cominciando a piangere facendogli stringere il cuore in una stretta terribile.
«Gin io non ho paura di amarti!» le disse avvicinandosi e cancellando con i pollici le lacrime di lei.
«A me sembra di si! Ronald con noi due non c'entra niente! Tu e io siamo liberi di viverci!»
«Devo pensarci Gin...»
«Cosa...» fu il sussurrò di lei che morì nella stanza quando lo vide andar via.
Ginny aveva ragione, Ron non c'entrava niente lui voleva viversela quella relazione come qualsiasi persona nel mondo, era innamorato di lei e voleva farci l'amore anche tutti i giorni se possibile, l'amava e Ronald non poteva mettersi in mezzo.
Entrò in camera sua dove trovò Ron sdraiato sul letto a giocare con una pluffa in miniatura.
«Dobbiamo parlare» disse Harry deciso mentre il rosso si faceva attento mettendosi seduto.
«Dimmi» disse con un'alzata di spalle lui.
«Io amo Ginny, sono pazzo di lei e qualsiasi cosa tu dirai non cambierà la situazione. Sei il mio migliore amico e ti voglio bene, ma non puoi impedirmi di amarla anche se lei è tua sorella. Io voglio farci l'amore ancora e ancora perché lei per me è qualcosa di etereo e meraviglioso! Godric tu non hai idea di quanto io l'ami! E non voglio litigare con te per questo!» Ron lo guardò negli occhi e si alzò in piedi.
«Ho sbagliato amico, ho esagerato ma è mia sorella minore! Sai che anche io ti voglio bene e non impedirò la relazione tra te e Ginny...scusami» i due continuarono a fissarsi per un po' prima di abbracciarsi e scoppiare a ridere.

Aprì gli occhi lentamente trovandosi in una stanza che vedeva poco per via della luce soffusa, percepì qualche secondo dopo i colori rosso-oro della stanza e si sollevò di scatto trovandosi a contatto con due iridi castano-ambrate che li scrutavano curiose.
«Mezzosangue spiegati.» disse brusco assottigliando lo sguardo
«Malferret sei tu quello che deve spiegarsi, il Marchio Nero si muove, l'ho visto ieri sera...cosa significa e soprattutto chi è stato?»
Il biondo si portò una mano alla testa e si massaggiò le tempie.
«Cosa ne so io Granger!?»
«Bhe non sono io la Mangiamorte dei due» si morse immediatamente la lingua quando gli occhi del ragazzo la incenerirono.
«Senti la prossima volta se non vuoi un Mangiamorte vicino non aiutarmi!» provò ad alzarsi ma un giramento di testa lo fece franare sul pavimento.
«Malfoy non intendevo dire...» cominciò a dire mentre si avvicinava per aiutarlo.
«Cosa!? Non volevo dire quelle brutte cose ti prego scusami!?» le disse facendole il verso mentre si risedeva sul letto. La ragazza si avvicinò cauta e si sedette accanto a lui.
«Sul serio, mi dispiace è che tu mi fai imbestialire a volte...davvero non sai chi è stato?» aggiunse con un tono dolce tanto da far voltare verso di lei il biondo che ora la guardava stranito.
«Perché stai cercando di avvicinarti al mio mondo Granger?» disse a voce bassa guardandola negli occhi.
«Credo che tu possa essere diverso da quello che mostri, sono convita che tu sia nel profondo una brava persona. Voglio capire chi sei davvero Draco» sussurrò il suo nome e il biondo credette d'impazzire, non aveva mai sentito il suo nome pronunciato da lei senza disprezzo, quando voleva la Mezzosangue trasformava la sua voce saccente in qualcosa di meraviglioso...scosse la testa cercando di scacciare via quei pensieri.
«Non c'è niente da capire su di me che quindi vedi di smetterla sei irritante.» provò di nuovo ad alzarsi e questa volta ebbe successo, si avvicinò alla porta e uscì velocemente da quella Sala Comune.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora