Capitolo 40

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Nightmare and Love...

Daphne e Pansy erano amiche fin dal primo anno di Hogwarts e fortunatamente avevano uno splendido rapporto. Avevano deciso di far entrare nel loro "gruppo" anche Hermione dato che era diventata la ragazza di Draco, volevano provare a capire cosa avesse attirato così tanto l'attenzione del loro amico, e tentarono di guardarla in modo diverso, così si chiusero nella Stanza Delle Necessità per poter parlare tranquillamente tra di loro.
«Allora...Yves?» chiese la bionda sorridendo alla ragazza che la guardava con aria sognante.
«È meraviglioso, stiamo insieme da un mese ormai e non ha ancora provato ad andare oltre a semplici baci. Ha detto che vuole aspettare che io mi senta sicura» rispose la mora incrociando le gambe sul letto e prendendo uno dei cuscini tra le mani.
«E tu sei sicura?» chiese di nuovo Daphne prendendo la sua bacchetta e facendo apparire un vasetto di gelato.
«Io non lo so...insomma...Theo...» Hermione stava ascoltando il loro discorso e ricordandosi delle parole di Draco sulle famiglie purosangue decise di prendere parola.
«Ti manca quando non c'è?» chiese di getto lasciando le due ragazze a fissarla interdette.
«Si» rispose sincera con la bocca ancora schiusa.
«Ti mancano i suoi baci, le sue carezze, i suoi abbracci oppure la sua voce e il suo profumo?»
«Si...»
«Senti le farfalle nello stomaco e la testa in una completa confusione quando lui ti è accanto?»
«Si...»
«Sei innamorata allora...»
«Stiamo ancora parlando di Yves oppure ci siamo spostate a Draco?» chiese divertita Daphne osservando entrambe le ragazze scoppiando a ridere.
«Penso entrambi» rispose sincera Hermione continuando a mangiare il gelato che si stava lentamente sciogliendo.
«Sai Granger non sei poi così male!» esclamò Pansy ridacchiando in direzione della riccia.
«Neanche voi due!» rispose con tono divertito prima di cominciare un grande discorso sui suoi migliori amici.

Ron aveva deciso di tagliare i ponti con Hermione a meno che lei non decidesse di lasciare il biondo che a parer suo si stava solamente prendendo gioco di lei.
«Harry come puoi accettare quella stupida relazione!?» era arrabbiato e deluso dalla mancanza di ragione del ragazzo che aveva davanti.
Insomma Hermione con quell'idiota di Serpeverde, per di più un mangiamorte che l'aveva trattata male per anni e ora bastavano due carezze per farla finire tra le sue lenzuola. Assurdo.
«Ron, Hermione è felice, penso che sia l'unica cosa che conta in questo momento.» rispose pacato il ragazzo dai capelli corvini mentre si dirigeva a passo spedito verso la biblioteca per ultimare un compito di divinazione che avrebbe dovuto consegnare tre giorni prima.
«Come può essere felice con quello!?»
«Hai guardato i suoi occhi o il suo sorriso quando incrocia lo sguardo di Malfoy? Brilla come non faceva da tempo. La guerra l'aveva piegata tanto da farla quasi spezzare e noi non ce ne siamo accorti. Lui la sta rendendo felice e non ho alcuna intenzione di rovinare questa felicità.» ora era evidentemente infastidito dal rosso che continuava a seguirlo e a guardarlo contrariato.
«Io anche posso renderla felice!»
«Ti sei mai accorto che lei stesse soffrendo!? No! Perché eri troppo impegnato a pensare al Quidditch e a quello che volevi fare una volta finita la scuola. Ci siamo comportati da idioti e adesso lei è spensierata.»
«Ma Harry...!»
«Non voglio piú parlarne Ron!»

Blaise guardava il suo migliore amico intento ad aggiustare uno dei suoi ritratti che da un po'di tempo non gli mostrava più, soprattutto perché erano anni che non disegnava.
Si avvicinò lento e gli strappò di mano il quaderno mettendosi a sfogliarlo restando bloccato al ritratto di Hermione del venticinque dicembre.
«Siete stati a letto insieme!» esclamò guardando a bocca aperta l'amico che nel frattempo cercava nella sua testa il modo migliore per occultare un cadavere senza che nessuno se ne accorgesse.
«Blaise fatti gli affari tuoi!» esclamò cercando di riafferrare il suo quaderno senza molto successo.
«Certo che la Granger c'ha proprio un bel seno...» disse pensieroso continuando ad analizzare l'immagine che aveva davanti.
Con uno scattò fulmineo Draco si impadronì di nuovo dei suoi ritratti e rifilò uno scappellotto al suo migliore amico.
«Non osare fare strani pensieri sulla mia Mezzosangue» sibilò geloso chiudendo con un incantesimo il quaderno in modo che nessuno sarebbe più riuscito ad aprirlo a parte lui.
«L-La tua Mezzosangue!?» chiese balbettando non credendo alle sue orecchie.
«Sì, Blaise. La mia Mezzosangue qualche problema?»
«Ti sei innamorato di lei!» esclamò il moro più felice che mai.
«Io credo proprio di sì.» disse sorridendogli prima di dargli una pacca sulla spalla e uscire dalla stanza.

Si incontrarono nella Torre d'Astronomia subito dopo la ronda, stavano lì fuori stretti uno all'altro ad osservare contenti le stelle.
«Weasley è un idiota, mi ha quasi sfregiato!» esclamò adirato il biondo dopo che la ragazza gli aveva parlato del suo strano comportamento.
«È geloso...» rispose la riccia continuando a guardare dritto davanti a se'.
«Lo stai giustificando?» chiese scioccato guardandola portandole due dita sotto il mento e costringendola a sollevare lo sguardo verso di lui.
«Non lo sto giustificando. Lui non è così lo conosco è un bravo ragazzo solo che era accecato dalla rabbia.»
«Anche io mi arrabbio di solito Granger ma non vado in giro a spaccare vasi in testa alla gente!» stava alzando il tono della voce senza neanche rendersene conto.
«Sto solo cercando di spiegarti...» cercava di stare calma ma in quella circostanza era davvero difficile, il ragazzo era estremamente cocciuto.
«No! Stai cercando di giustificare l'idiota! Senti non mi va più di parlare, se vuoi andiamo nella Stanza Delle Necessità e dormiamo a meno che tu non preferisca Weasley in stanza con te?»
«Non fare lo stupido.»
Si alzarono e andarono nella Stanza Delle Necessità sdraiandosi poi nel grande letto addormentandosi velocemente, senza toccarsi, uno lontano dall'altro.

«Se muore durante l'interrogatorio, tu sarai il prossimo» disse. «Un traditore del proprio sangue per me viene subito dopo un Mezzosangue. Portali di sotto, Greyback, e controlla che siano ben rinchiusi, ma non fare altro...non ancora»
Rimasero da sole nel salone, fu un attimo e si trovò a terra in lacrime mentre un dolore atroce le attraversava il corpo.
«dove l'avete presa!?» chiedeva mentre la torturava con ferocia.
«L'abbiamo trovata! Lo giuro l'abbiamo trovata!» piangeva. Non voleva farlo ma non riuscì a impedirselo, il dolore era atroce e la paura aveva iniziato a farsi sentire.
«non ci credo! Cos'altro avete preso nella mia camera blindata!?»
«niente! Non abbiamo preso niente!Quella spada è un falso, la prego! »
«Bugiarda!» le si scaraventò addosso e con un pugnale incise il suo braccio, lentamente mentre come una pazza rideva.
Mudblood.

Si alzò a sedere di scatto ansimando e piangendo, era parecchio tempo che non aveva questo tipo di incubi, stava tremando convulsamente, si portò le mani tra i capelli e tentò di regolarizzare il suo respiro.
Due braccia l'afferrarono per la vita e la tirarono verso di loro, in poco tempo Hermione si trovò stretta al petto del suo ragazzo che le accarezzava i capelli lasciandoci un casto bacio.
«Va tutto bene adesso.» sussurrò accarezzandole le spalle e baciandola dolcemente.
«Mi dispiace...io non volevo svegliarti, scusami ti prego...»rispose flebilmente stringendosi di più a lui.
«Hermione stai tranquilla, non devi dispiacerti per questo!» esclamò convinto mentre continuava a coccolarla e rassicurarla.
«Stringimi ancora ti prego»
E così fece, la strinse a se' con possesso e si sdraiò con lei crollando nuovamente tra le braccia di Morfeo.

Dramione||la leggenda di IcaroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora