SERPI E GRIFONI.
Quando Draco aprì la porta della camera trovò seduta sul suo letto Pansy Parkinson con solo l'intimo nero addosso.
«Finalmente sei tornato» sussurrò lei avvicinandosi ancheggiante a lui.
«Ho dovuto fare quello stupido compito con la Mezzosangue, per quell'idiota babbanofilo d'insegnante.» rispose mettendo le mani sui fianchi di lei mentre la ragazza iniziò a slacciargli la cravatta sorridendo mellifluamente.
«Ah, mi sei mancato in quest'ora sai?»
«Davvero Pansy?»
«Si»
Poi non parlarono più, i due ragazzi finirono sul letto a ricoprirsi di baci e facendo del passionale e intenso sesso.
Loro avevano ciò che i babbani definiscono una amicizia da letto, si volevano bene, erano praticamente cresciuti insieme ma erano solo amici da letto, quando uno aveva bisogno di sfogarsi andava dall'altro per dar vita a una danza intensa e passionale piena di grida e sudore, poi una volta finito il tutto si separavano come se nulla fosse successo.Hermione tornò nella sua Sala Comune con le pergamene e una faccia a dir poco distrutta.
«Giornata pesante con il furetto?» chiese il suo migliore amico guardandola dal divano dove vi si buttò a peso morto.
«Sono stata lì ad aspettarla per 15 minuti e quando è arrivato se n'è uscito con la frase "avevo cose più importanti da fare" Aaaaahrg lo desto!» esclamò portandosi le mani sul viso.
In quel momento Ronald entrò e si sedette accanto all'amico sorridendogli spegnendo poi il suo sorriso quando incontrò lo sguardo di Hermione.
«Ciao Ron...»
«Herm... come stai?»
«Bene»
Harry Potter capì che era il momento di andarsene così senza dire niente si alzò dal divano per dirigersi dalla sua ragazza.
«Hermione senti, so che ne abbiamo già parlato ma, che ne dici se...ecco ci riprovassimo? Io e te intendo»
Hermione trattene il fiato per un attimo.
Lei e Ron erano stati felici durante le prime due settimane di fidanzamento ma quando le cose avevano iniziato a farsi serie si erano riscontrati molti problemi.
Non lo amava, di questo ne era certa ma gli voleva tremendamente bene.
Inizialmente ridevano e scherzavano insieme, non litigavano mai e qualche volta avevano provato a spingersi un po' oltre ad un singolo bacio.
Ma la cosa non funzionava, non provava più gusto nel discutere con lui, le dava ragione solo per non sentire le sue urla oppure per poter andare a giocare a Quidditch fuori in giardino.
Era tremendamente impacciato, quando provavano ad andare oltre Ron non sapeva dove o cosa fare, non riusciva a farla sentire protetta, amata e voluta, anzi il contrario.
La faceva sentire impacciata, goffa, brutta e questo non riuscì a spiegarselo inizialmente ma la risposta era una, non lo amava.
«Ron io ti voglio bene ma non me la sento di ricominciare questo - disse indicando loro due - tu meriti qualcuno che ti ami davvero e quella non sono io, sei come un fratello per me e perdonami per questo rifiuto.»
«Herm...»
«Non dire niente Ronald ti prego, non c'è bisogno. Scendiamo a pranzo?»
«Oh ehm...si certo». La mattina dopo fu alquanto noiosa e i ragazzi non avrebbero avuto lezione insieme almeno fino al pomeriggio.Stavano camminando lungo il corridoio tutti e quattro sorridenti quando un urlo divertito arrivò alle loro orecchie.
Pevees.
«SALVEE COME STA IL TRIO DEI MARMOCCHI PESTIFERI E LA RAGAZZINA INNAMORATA? Oh ma guarda ci sono anche i serpentini che strisciano, ma pevees può aiutare e...»
Ma si fermò quando Draco Malfoy lo richiamò
«Pevees vattene.» raggelante, freddo, coinciso.
Il Poltergeist non se lo fece ripetere e saettò via per il corridoio con il viso triste e spaventato.
Delle ragazzine del terzo anno guardavano Malfoy ammaliate, era un bel ragazzo, alto, biondo, dalla camicia bianca potevano intravedersi i muscoli sodi, era intelligente e in più aveva quel fascino da bello e dannato che tutte le ragazze gli ammiravano.
Lui le guardò e fece un cenno con la testa che le fece arrossire e scoppiare a ridere.
Oche.
Pensò Hermione guardandole con gli occhi a fessure.
«Chi non muore si rivede, serpi»
«Ciao piattola, come va la vita da pezzente?»
«Decisamente bene. E come sta il nuovo marito di tua madre Zabini? Ancora è vivo? Strano è già passata una settimana.»
«Attenta a come parli di lui Piattola»
«Taci Greengrass»
«Oh Potter non osare parlare con mia sorella in quel modo.»
Draco alzò la mano e tutti i ragazzi si ammutolirono immediatamente.
«Mezzosangue tu hai qualcosa da dire? Oppure quel coso che tu chiami gatto ti ha mangiato la lingua»
«Non perdo fiato con gente come te Malfoy, ora noi ce ne andiamo così che voi viscidi possiate parlare di quanto schifo facciate uno all'altro, ipocriti.»
«Uh la Mezzosangue tira fuori gli artigli, Weasley mi sembra di avertelo già detto, soddisfala meglio magari la rigidità da novantenne frustata le scivola via»
Hermione guardò il biondo davanti a lei con gli occhi chiusi in du fessure, inspirò ed espirò.
«Papà sta bene ad Azkaban vero? Non dovresti essere lì a fargli compagnia?» rispose.
Cattiva, fredda, pungente.
Tutti in quel corridoio spalancarono la bocca a quelle parole ma Draco rise, all'esterno, perché all'interno una voce gli diceva di prendere la sua bacchetta e insegnarle chi era che comandava.
«Pensi di aver toccato un nervo scoperto ragazzina? Pensi di avermi ferito con queste parole vuote? Nulla di quello che esce da quella sudicia bocca da babbana può toccarmi, tu per me sei insignificante quasi quanto un moscerino. Slytherin andiamo in classe il babbanofilo ci aspetta.» rispose tranquillo prima di voltarsi e salire le scale tranquillamente come se quella conversazione non fosse mai avvenuta.
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Dramione||la leggenda di Icaro
FanfictionSettimo anno a Hogwarts. Voldemort è morto e la guerra finalmente si è conclusa. Tutti i ragazzi sono pronti a tornare a Hogwarts dove non tutto è come prima. Hogwarts è pronta ad aprire le porte ad un nuovo amore? Ai litigi? Alle rotture? * * * Dr...