Dottoranda In Amore

capitolo 22

<Oh no!>Urlo alzandomi di scatto tipo la mummia che si sveglia dal suo sonno durato millenni.
<Cosa è successo?>Mi chiede Marta con la voce impastata di sonno.
<Niente è solo che stavo pensando e sono giunta ad una conclusione.>
<Lo sai che ore sono?>stavolta sento nella sua voce un filo di rabbia.
Guardo il display del cellulare<Sono le tre di notte perché?>
<Perché? Lo sai cosa si fa a quest'ora?>
Evito di rispondere perché mi sembra una domanda alquanto sciocca.
<Le persone normali dormono. Invece tu che fai? Urli come una dannata,quindi se non c'è un killer con una maschera bianca e un motosega che sta cercando di farti fuori ti uccido io.>
<Punto primo se ci fosse uno con la motosega lo sentiresti di sicuro e poi che ne è dei miei sentimenti?Non hai proprio un cuore>Dico accendendo la luce e causando sospiri di frustrazione.
Vedo Giulia scattare come un vampiro che è stato appena esposto alla luce solare.
Prende il cuscino e se lo porta sul viso per non essere disturbata.
Mi volto verso Marta e per poco non mi viene un infarto <Si può sapere cosa hai messo in faccia?>Le chiedo osservando quella strana cosa che la fa somigliare al tizio di scary movie.
<È una maschera di bellezza.>mi informa scocciata.
<Cavolo fai paura.>
<Bene allora dormi.>
<Non posso ho troppi pensieri.>
<Oh posso solo immaginare l'alto livello cognitivo di questi pensieri.>
<Ascolta! Singto mi ha detto che gli piaccio>affermo con un sospiro.
<Buon per te,ne sono davvero felice,ma ora dormiamo.>Si sistema sotto il lenzuolo sperando di aver messo fine alla conversazione.
<Questo è tutto quello che hai da dire?>.
<Solo tu non ti sei accorta che gli piaci quindi non mi meraviglia.>
<Ok ma non è questo il punto.>
<E sentiamo qual è almeno potrò dormire in santa pace.>
<Lui è un attore.>Mi lamento.
<Si questo lo sappiamo o hai intenzione di intrattenerci ancora esaltando le sue mille qualità,la sua bellezza eccetera eccetera?>.
<Tu non capisci! Lui è un attore e se stesse recitando con me?>
<Perché dovrebbe farlo?>
<Beh metti che stia facendo delle prove?>
<E perché dovrebbe farle proprio con te?>
<Perche io sono una povera allocca italiana che è cascata di fronte al suo sorriso dolce e al suo viso pulito.>
<Spegni la luce e mettiti a dormire.>Mi ordina rimettendosi a dormire.
<Ehi non dovresti consolarmi? Invece mi stai trattando malissimo.>
<Ti sto trattando come tratterei chiunque mi rompa le palle alle tre di notte per dirmi solo stronzate.>Afferma secca
<Ohi ohi come siamo volgari.>
<Martaaaa.>urla facendo svegliare anche Giulia che si gira nella mia direzione e mi fulmina letteralmente con lo sguardo.
Alzo le mani in segno di resa.<Ho capito! Non uccidetemi ora mi metto a dormire buonanotte.>
Speravo di poter parlare un po' con loro,anche perché al ritorno da casa di Tal quando sono uscita dal bagno loro erano già nel mondo dei sogni.
Noto la lucina verde lampeggiante sul telefono e lo prendo.
Sblocco il display e immediatamente si spegne.
Mancava solo il cellulare scarico penso sospirando e sdraiandomi di nuovo.

Quando cinque minuti fa ho aperto gli occhi i letti delle mie due amiche erano già vuoti. Non mi meraviglierei se fossero già scese a fare colazione,negli ultimi giorni sono alquanto strane.
Entro nel bagno e saluto il mio inseparabile amico squamoso. Ogni giorno penso che la nostra separazione è sempre più vicina e sento un nodo alla gola.
Mi lavo con calma,raccontandogli gli avvenimenti di ieri sera.
In realtà per oggi non abbiamo programmato nulla e loro ancora non si fanno vedere.

Sento i nervi a fior di pelle anche per quello che è successo poche ore fa perché speravo di poter parlare con Singto di ritorno all'hotel ma con noi in macchina c'era anche Pete e quindi è saltato tutto.
Non solo ho fatto la figura dell'idiota,non sono neanche stata in grado di dirgli quello che provo io .
Vorrei picchiarmi da sola mentre,seduta sul pavimento osservo l'armadio quasi completamente svuotato. Non è possibile che ogni volta in cui io debba uscire non trovo mai niente da mettere.
Il mio sguardo poi si posa sull'anta semi aperta che mi lascia intravedere qualche vestito di Marta.
Stando attenta a qualsiasi rumore proveniente dall'esterno apro l'armadio e cerco alla svelta un vestito che possa piacermi.