Capitolo 29

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<Chiara non mi piace vederti cos!>
<Cosi come papà? Mi sto solo rilassando. >
<Da quando sei tornata sembri spenta. Facciamo così domani ti porto allo zoo. >dice sbattendo un pugno sul palmo come se avesse appena avuto un'idea geniale.
Lo guardo negli occhi e capisco che non sta scherzando <Lo sai che non ho più sei anni vero? >
<Resti ugualmente la mia bambina e voglio vederti felice. >Mi abbraccia forte e per poco una lacrima non abbandona il mio occhio.
<Sto bene devi stare tranquillo, però accetto il tuo invito di andare allo zio. >
Mi sorride e dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte va via.
So che posso sembrare esagerata, che non è morto nessuno, ma non so reagire in modo differente.
Sono delusa unicamente da me stessa perché non avevo capito che persona avevo al mio fianco.
Mi sento usata e gettata e non è affatto piacevole.
Credevo che tornare a casa mi avrebbe fatto bene ma è come se avessi sempre un conto in sospeso. In effetti non sono stata lasciata, non sono stata tradita, sono semplicemente stata gettata nel dimenticatoio senza alcuna parole e questo è difficile da digerire.

<Chiaaaaraaa! >
Mia cugina entra come un bisonte sradicando quasi la porta della mia camera e inciampando in una pantofola
La vedo cercare un appoggio per evitare la caduta, ma l'unica cosa che trova è la sedia che alla fine cade insieme a lei .
Da quando sono a casa si è trasferita qui e ogni giorno è un uragano in azione.
<Chiaaaaraaa. >Riprende a chiamarmi con la sua voce stridula.
<Sono qui e ti sento puoi smettere di urlare.>
<Fuori al cancello c'è un tizio strano. >
<Sarà il postino. >
<noo. >
È possibile che il suo tono di voce sia così esagerato?!
<Sarà un corriere. >
<No e ancora no! >
<OK basta non aprirlo. >
<L'ho fatto, ma lui continua a suonare. E se fosse un ladro o un serial killer? >
<Eh si perché busserebbe per avvertirti che sta per ucciderti. Non fare l'idiota. Vorrà venderti qualcosa va giù e digli che non vogliamo nulla. >
Prende un lungo sospiro e torna al piano di sotto.
Sento degli strani rumori e poi il suo salire le scale di corsa.
Pochi secondi dopo è di nuovo nella mia stanza con il fiatone e il terrore stampato in viso.
<Lui sa il tuo nome. > Afferma come se fosse qualcosa di brutto.
<Non ci vuole molto a saperlo. >
Il suono del campanello si fa sentire di nuovo e decido di controllare chi è.
Come si può essere tanto maleducati!
Scendo le scale e per poco non mi rompo l'osso del collo.
Apro il portone e guardo al di là del cancello,in automatico faccio un passo indietro e richiudo.
<Chiara.>lo sento chiamarmi dall'esterno.
<Vedi? Conosce il tuo nome.>Afferma meravigliata mia cugina.
<Fa finta che non esista. >
<Chiara>Ritenta lui. <Devo parlarti >
Continua a chiamarmi aumentando di volta in volta il volume della voce.
Già immagino le mie vicine dietro ai vetri delle finestre pronte a conoscere il nuovo gossip.
Per fortuna dopo un pò si arrende e smette di suonare.
Salgo il primo gradino e sento la porta aprirsi.
<Chiara. >La voce di mia madre mi blocca. <aspetta c'e qui un tuo amico che vorrebbe parlarti. >
Mi volto e dietro mia madre lo vedo entrare in casa.
<Tu sai che non dovresti far entrare estranei in casa vero? >
<Su su è un tuo amico. Io vado in giardino così potrete chiacchierare tranquillamente. >
<Ho di meglio da fare. >metto il piede sul secondo gradino ma il tossire di mia madre mi fa capire che è meglio risolvere la questione.
Sbuffando sonoramente mi avvicino alla cucina e prendo un bicchiere d'acqua.
Mia cugina nel frattempo ha preso posto vicino al nuovo arrivato e freme dalla voglia di conoscere i dettagli della storia.
<Carlotta. >Mia madre la chiama dalla porta finestra, ma lei è troppo impegnata a squadrate il ragazzo sconosciuto.
<Carlotta. >Ripete mia madre a denti stretti e non ottenendo alcuna risposta rientra in casa e trascina letteralmente Carlotta all'esterno.
Poggio il bicchiere e lui si volta verso di me.
<Ok Tal! Hai dieci secondi per parlare dopo di che andrai via. >Lo minaccio guardandolo in cagnesco.
L'assoluta certezza di non doverlo vedere mai più mi faceva sentire almeno un minimo felice e invece ha pure il coraggio di venire a casa mia.
<Volevo chiederti scusa.>
<Mmh mi sembra il minimo. Bene puoi andare. >
<aspetta Singto sta cercando di rintracciarti ma tu non rispondi mai.>
<Mi pare ovvio. >
<È tutta colpa mia.>china il capo per rendere più evidente il suo pentimento.
<Per quanto ti detesti non penso tu c'entri in tutto questo. Il tuo amico è... >
<Sono stato io a dirgli un sacco di bugie.>Mi interrompe guardandomi serio.
Le sue parole stuzzicano la mia curiosità così mi siedo di fronte a lui.
<ricordi quando chiesi il tuo telefono in prestito per contattare i miei? In realtà ho solo curiosato tra le tue foto e.. >
<E ? >Gli chiedo sempre più in preda all'agitazione.
<E ne ho inviate alcune sul mio cellulare. Più precisamente quelle con un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi. >
<Perché avresti rubato le mie foto con mio cugino? >
<Perché le ho fatte vedere a Singto dicendogli che quello è il tuo ragazzo e che le hai cancellate dal tuo instangram non appena hai iniziato ad uscire con lui. In più? >
<In più? > sono terribilmente shokkata.
<Ricordi quando ti facesti male al piede? >Annuisco pronta a sentire il seguito. <Ti dissi che stavi prendendo troppo seriamente "quell'infortunio" tu hai risposto "ma va chi la prenderebbe seriamente è una vacanza voglio solo divertirmi passano i giorni e tornerà alla normalità". Ecco per sbaglio ho registrato la nostra conversazione. >
<Per sbaglio? >Sono furiosa.
<Ok ok. L'ho fatto di proposito. L'ho fatta sentire a lui dicendogli che quella era la tua risposta alla mia domanda sulla vostra relazione. >
<Tu. >Mi avvicino pronta a sbranarlo. < Perché lo avresti fatto? >
Guarda la superficie liscia del tavolo e non dice una parola .
<Rispondi. > gli ordino ma lui continua a non guardarmi e a stare in silenzio.
Mi passo una mano tra i capelli cercando di mantenere la calma. Bevo un grande sorso d'acqua e...
<Sono innamorato di lui.>
Per la sorpresa sputo tutto il liquido su di lui.
Goffamente cerco di asciugarlo con lo scottex, ma penso di essere un pò troppo rude.
<Che cosa hai detto?>Chiedo per cancellare ogni dubbio.
<Che sono innamorato di lui e quando ho notato come ti guardava mi sono ingelosito e... >
<E hai cercato in tutti i modi di sabotare la nostra relazione? >
<Si! >Confessa dispiaciuto.
<Sei un fottuto genio del male. Non fraintendermi ti detesto però non posso non elogiare la tua intelligenza criminale. >
<Sei arrabbiata? >
<No! Sono così felice per ciò che hai fatto. >Affermo con sarcasmo. <Non ci sono scusanti per come ti sei comportato, ma come si dice "in guerra e in amore tutto è lecito" >
<Comunque non sono venuto qui solo per scusarmi, ma anche per darti questo.>
Estrae dalla tasca una busta e me la porge. All'interno c'è un biglietto aereo a mio nome.
<Singto ha creduto alle mie parole ma  dopo che sei andata via  si è pentito di averti allontana e quindi era pronto a venire qui in Italia per parlarti. Purtroppo però le riprese non gli hanno permesso di partire e così ho deciso che dovevo io rimediare a tutto. Per quanto lo ami resta sempre un mio amico e non mi piace vederlo abbattuto, soprattutto se il colpevole sono io. >
<Mmmmh meglio tardi che mai. >
<Verrai? >
<Dove? >
<In Thailandia? >
<No. >Rispondo di getto sorprendendolo<Poteva semplicemente venire da me per chiarire ogni suo dubbio, invece ha preferito nascondersi e questo non mi piace. Forse è meglio che sia finita così. La distanza e tutto il resto sarebbe stato troppo da affrontare. >
<Chiara... >
<Va bene così. >Lo interrompo prima che possa dire altro <Ti ringrazio per esser venuto qui a scusarti. >
<Ho capito! L'aereo partirà domani alle venti. Se cambi idea io sarò lì ad aspettarti. >
Si alza e va verso la porta <Mi dispiace davvero.>

<Ma stai dicendo sul serio.?>Marta è completamente su di giri. <Cazzo! Non avrei mai pensato che dietro al comportamento di Tal ci fosse tutto questo. Ci sarebbe da scrivere un libro. >
<Neanche io lo facevo così furbo. Gli hai dato un calcio nello stomaco per ringraziarlo? >
<Perché avrei dovuto? >
<Perché? Ha agito alle tue spalle e ti ha fatto lasciare con Singto. >Afferma Giulia sbattendo un pugno sul tavolo.
<Punto primo Singto avrebbe potuto non credergli ed evitare tutto questo. Secondo in qualche modo lo ammiro . >
<Cosa? >Giulia grida incredula e i clienti nel bar ci guardano curiosi.
<Ti vuoi calmare? Se rifletti bene quello che ha fatto non è da tutti. Voglio dire ha escogitato un piano diabolico degno del miglior pazzo criminale. Questo dimostra che tiene davvero a Singto. Quindi non posso essere totalmente arrabbiata con lui. Ha agito influenzato del suo cuore sofferente. In più si è fatto quindici ore di volo per venire qui e domani ne farà altrettante. >
<In effetti non hai torto. >Dice Marta pensierosa.
<<Voi siete pazze.>Ci guarda sconvolta cercando di non dare di matto. Comunque cosa hai intenzione di fare? >
<Niente. >Rispondo sorseggiando il mio caffè.
<Come niente? Hai l'opportunità di andare da lui e... >
<E non andrò. >
<Fammi capire bene. Tu perdoni Tal per tutte le malvagità fatte e non Singto che ha fatto un unico errore e cioè credere al suo amico? >
<Singto poteva credergli, ma avrebbe dovuto affrontarmi faccia a faccia e invece cosa ha fatto?! >
<Io penso che dovresti dargli almeno una possibilità. >
<È inutile che cerchi di convincerla credo che lei abbia già fatto la sua scelta vero?! >
Marta mi guarda negli occhi ed io annuisco. Prendo la mia borsa afferro il biglietto e dopo averlo lasciato sul tavolo esco dal bar.
Se pensi non valga la pena lottare a che serve sforzarsi?!

Dottoranda In AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora