Capitolo 33

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<Hai intenzione di svuotare il negozio? >Mi chiede guardando con disgusto la carrellata di dolci che ho appoggiato sul tavolo <Se continui così non riuscirai neanche più ad uscire dalla porta. >
Lo guardo prendendo un sorso di caffè e cercando di far andare giù un boccone un pò troppo grande che per poco non mi uccide.
<Sei un'ingorda! Almeno stai masticando? >il suo desiderio di allontanarsi da me è quasi palpabile.
<Se non stai zitto tra un pò mangio anche te. >Lo minaccio ingurgitando l'ultimo pezzo di cornetto.
Tal chiama il cameriere chiedendogli il conto e una busta.
Dopo aver pagato infila i miei dolci nel sacchetto.
<Dove stai andando ladro? >
<cosa ti fa credere che io abbia voglia di esplodere? Sono stanco di stare qui dentro continuerai a mangiare come un maiale in macchina, senza fare alcuna briciola. >Mi guarda assottigliando gli occhi <Lascia stare tanto mangeresti anche quelle. >si volta e va via.
Mi affretto a raggiungerlo perché conoscendolo sarebbe capace di lasciarmi qui senza alcun pentimento.
Entro in auto proprio nel momento in cui fa partire il navigatore.
<Dove andiamo? >Gli chiedo cercando di leggere sul display.
<Lo vedrai quando saremo arrivati. >
Decido di non fare altre domande, tanto non mi risponderebbe e mi metto comoda.
Dopo un pò sento strani suoni e facendo più attenzione capisco che si tratta di Tal. Sta borbottando tra sé e sé qualcosa di incomprensibile.
Apro gli occhi e lo guardo timorosa.
<Oh ce l'hai fatta! >quasi urla allargando le braccia <Ti sei addormentata non appena partiti e non hai voluto saperne di svegliarti. >
<Tanto se fossi star sveglia avresti avuto da ridire perché parlavo troppo quindi ho deciso di prevenire. >
<Non cercare scuse. >Fa un sospiro di frustrazione e mi guarda nuovamente <Mi farai diventare pazzo. >apre lo sportello e scende dall'auto.
Osservo il paesaggio intorno a me e noto solo alberi e alberi.
<Perché mi hai portata qui? Non avrai intenzione di uccidermi? >
<Ci stai andando molto vicina. >Mi dice sadico. <Scendi adesso. >
Faccio come mi dice e per mia fortuna ci sono diverse auto parcheggiate il he significa che non è un posto isolato.
Si incammina verso un sentiero di ciottoli e lo seguo di corsa.
Cotninua ad avanzare come se io non ci fossi e dopo qualche minuto ci ritroviamo davanti ad una cascata. <Wow. Che bello. >affermo avvicinandomi all'acqua,ma Tal mi afferra per un braccio e mi riporta indietro.
<Sei come una calamità naturale quindi non ti avvicinare perché alla fine cadrai dentro. >
<Cosa? Non sono così imbranata. >incrocio le braccia al petto arrabbiata.
Non perde neanche tempo a rispondermi, lo vedo togliersi i sandali e immerge i piedi nell'acqua. Mi siedo di fianco a lui e lo imito.
<È davvero fredda! >Dico tirandoli fuori.
<Devi solo abituarti. >
Ci riprovo e cerco di resistere un pò di più. Passando i minuti la sensazione di freddo diminuisce e mi rilasso.
Poggio la testa sulla borsa e osservo il cielo terso e privo di nuvole.
<Grazie. >Affermo guardando uno strano animale che si arriva su un albero.
<Con chi stai parlando? >
<Con te mi sembra ovvio. >
<Non lo faccio per te, ma per il mio amico. >
<Beh il tuo amico non ti ha mai detto di portarmi in questo splendido posto per tirarmi su il morale. >
E con questo colpito e affondato dato che non risponde e fa finta di essere immerso nei suoi pensieri. <nel profondo molto nel profondo anche tu mi vuoi bene. >Gli dico sorridente, ma anche questa volta resta in silenzio.

Siamo stati un pò di tempo a goderci il fresco degli alberi e il suono della cascata,poi Tal mi ha portata a mangiare in un ristorantino immerso nel verde.
Adesso invece siamo in macchina in ritorno verso casa.
<Poiché sei stato un bravo ragazzo oggi ti do la giornata libera. >Lui mi guarda perplesso <Accompagnami a casa non sei obbligato a stare con me tutto il giorno. Io mi riposeró. >
<ne sei sicura? >
<Certo. >
In poco tempo siamo sotto al palazzo e dopo averlo salutato entro nell'appartamento. In un attimo mi vengono in mente le immagini di quella tizia e sono già nervosa.
Mi libero delle scarpe e mi tuffo sul letto facendo partire la video chiamata.
<Ma guarda un pò chi c'è? >Dice ironica Marta.
<La pazza che fa le cose alle spalle delle sue amiche? >aggiunge Giulia.
<Su su non fate le offese. È successo tutto così velocemente. >
<già! Da non avere neanche il tempo di mandare un messaggio?>Mi rimprovera la mia amica.
<Hai ragione! Ma dopo che ho visto Singto. Beh ecco io... >
<Ti stai vantando del tuo fidanzato per caso? >
Alzo le mani in segno di resa.
<Comunque tutto ok con lui? >Mi chiede Marta curiosa.
<Certo. >Ometto volontariamente il brutto incontro di stamattina. Per fortuna loro non fanno ulteriori domande e i nostri discorsi vertono su altri argomenti.
Ci promettiamo di chiamarci domani e dopo averle salutate accendo un pò di TV.
Faccio zapping tra i canali e BAM!
Esce Singto bello come non mai che suona il violino.
Saprà davvero suonarlo? Poco dopo un bellissima ragazza si avvicina e si fanno gli occhi dolci a vicenda. Premo con forza il tasto di spegnimento e  osservo il display scuro.
Il mio umore è persino peggiorato!
Sbuffo un paio di volte e decido di chiamare mia madre.
<Tesoro! >Mi risponde dopo un paio di squilli con un sorriso gigantesco.
<Mamma tutto bene? >
<Certo amore. Va tutto benissimo e a te? Hai incontrato il tuo principe azzurro. >
<Si mamma in sella al suo cavallo bianco. >Ironizzo sorridendo.
<Dov'è? >la vedo muoversi con la testa nella speranza di vederlo. Forse si è scordata che è solo un telefono?!
<È a lavoro mamma, ma tornerà presto. E papà?>
<papà? >Mi chiede mettendo una mano davanti alla bocca cercando di nascondere la sua voglia di ridere.
<Mamma!!! >La rimprovero guardandola truce.
<No Chiara tu non puoi capire! Dovresti fidanzato più spesso, è così... Divertente. >
<Non lo è affatto e voi dovreste smetterla di prendere in giro mio padre. >
<Ehi ragazzina io non prendo in giro nessuno è lui che lo fa da solo. Prima ho persino cercato di aiutarlo mandandolo a fare dei servizi per sgomberare un pò la mente ma ha solo peggiorato la situazione. >
<Cosa vorresti dire? >sono già sugli attenti
<Gli ho detto :"Mi andresti a comprare gli assorbenti per favore?" e lui che ha fatto? È entrato da Sandro e gliene ha chiesto un pacco. >
Mi passo la mano sul viso senza parole. La cosa potrebbe non sembrare strana, ma il problema è che Sandro è il panettiere del paese!
<OH ma non è finita qua! Quando gli ho chiesto di dare da mangiare agli animali stranamente non ha fatto obiezioni così allarmata sono andata a controllare. La ciotola del cane era quasi vuota se non per qualche briciola di cibo per i pesci e nell'acquario. >
<No non me lo dire...>
<Era pieno di crocchette! Ho dovuto pulire tutto e se non fossi andata a vedere sarebbero morti tutti. >
Faccio un lungo sospiro di frustrazione e non so davvero cosa fare per rimediare a tutto questo.
<Mamma mi passa papà? >
<Certo amore.>La vedo alzarsi dal divano e andare in cucina <Ti vogliono al telefono. >
<Papà. >Lo chiamo con voce colpevole.
<Chiaretta come stai? >Mi chiede ma è come se non fosse completamente presente.
Quasi mi viene da piangere perché è solo colpa mia se è ridotto così.
Rifletto per un pò e per fortuna mi viene un'idea.
<Papà ascoltami. Devi andare urgentemente in camera mia e cercare una cosa. >
Lui si alza sale le scale ed entra nella stanza.
<Ok. Apri l'armadio, in fondo dietro allo scatolo delle scarpe c'è un piccolo cofanetto con un fiocco. Prendilo e aprilo. >
Lo afferra e dopo essersi seduto sul letto slega il filo. Apre la scatolina e sgrana gli occhi.
<In realtà lo avevo comprato per la festa del papà. Questo è per farti capire che sarai per sempre l'uomo più importante della mia vita. Non conta chi incontrerò il mio papà resterà sempre un pezzo del mio cuore. >
Non dice una parola continua a guardare il portafogli con incisi i nostri volti senza neanche sbattere le palpebre.
Navigando su Facebook mi uscì la pubblicità del negozio online che faceva questi tipo di cose e ho deciso di provarci. Il risultato è davvero bellissimo.
Nel frattempo mio padre si alza come un soldato al quale è stato ordinato di mettersi sull'attenti.
Scende le scale e si avvicina a mia madre e mia nonna comodamente sedute sul divano.
<Voi due avete questo.?>Chiede mettendo in mostra il portafoglio <No certo che no! Solo io ho avuto questo in regalo da mi figlia per dimostrare che sono la persona più importante della sua vita. >Afferma fiero come non mai.
OK! Avrà un pò esagerato perché anche la mamma e la nonna sono pezzi necessari nella mia esistenza, ma ciò che conta è che lui si sia finalmente ripreso e sia tornato ad essere il mio amato papà.
<Chiara scusami ma adesso devo andare a tagliare l'erba nel giardino. >mi informa serio.
<Davvero? >Gli chiede la nonna.
<Ma non l'hai tagliata ieri? >Stavolta è la mamma a parlare.
<Ieri ho avuto un piccolo problema col taglia erba ma ora è tutto risolto. >
<Che problem..... >
<Papà. >Interrompo volontariamente mia mamma che è fin troppo sadica<Meno male che ci sei tu altrimenti quella casa sarebbe un disastro. >Cerco di pompare il suo ego<Allora ci sentiamo domani va bene? Un bacio a tutti mi mancate. >
<Anche tu ci manchi ciao amore. >Dicono quasi in coro.
Poggio il telefono sul comodino e solo adesso mi rendo conto della mia situazione. Sono da sola lontana migliaia di chilometri dalla mia adorata famiglia alla ricerca di un amore che potrebbe anche non essere reale.
<Uffa! Chiara non è il momento dei ripensamenti o dei dubbi. >Mi dico schiaffeggiandomi il viso.
Sento il rumore delle chiavi che girano nella serratura e il mio cuore fa un salto perché per quanto quello che è successo stamattina mi rende sempre più nervosa, il fatto di essere qui ad aspettare il suo ritorno mi fa sentire un pò una mogliettina.
Mi avvicino alla porta pronta ad accoglierlo con un gran sorriso e mille domande.
Lui entra e subito dopo fa il suo ingresso Miss Piatta.
Resto immobile con gli occhi sgranati e il suo cuore in mille pezzi.
Ha avuto persino il coraggio di portarselo a casa con me presente?!

Dottoranda In AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora