Capitolo 32

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Conoscete quella sensazione di calore, pace dei sensi e strana voglia incontrollabile di sorridere?! Beh non so per quale motivo mi sento così da quando mi sono svegliata e per paura che sia solo un sogno ho deciso di non aprire gli occhi .
Stringo più forte il cuscino e quando lo avverto muoversi spalanco le palpebre incontrando gli occhi a mandorla di Singto che immediatamente alza le mani<Non prendertela con me sei stata tu ad essermi venuta addosso. >si difende.
<Bene allora mi allontano. >Prima però di riuscire a fare un passo mi afferra tra le sue braccia e affonda la testa tra i miei capelli.
<Ormai il danno è fatto. >Mi sussurra accarezzando la mia schiena <Oggi starò fuori tutto il giorno, siamo un pò indietro con le riprese,ma ho già chiesto a Tal di badare a te. >
<Non sono una bambina che ha bisogno di una baby sitter. >Mi fingo arrabbiata.
<Lo so ma non voglio che tu stia da sola va bene? >
Annuisco e approfitto ancora del suo calore.
<Ora devo proprio andare.>Mi informa dandomi un bacio sulla fronte <Cercherò di essere qui il prima possibile. >
In poco tempo si è lavato e cambiato e poi è andato via lasciandomi da sola.
Prendo il telefono e vedo alcune chiamate da parte di papà e sprofondo nel panico.
Già quello che ho fatto è da incoscienti, l'ho piantato in asso senza preavviso e ieri prima di crollare ho mandato un messaggio solo a mia madre per dirle che andava tutto bene. Immagino già mio padre con un lanciafiamme che cerca di salire su un aereo e che dopo essere stato cacciato fuori si fa il Mediterraneo a nuoto per venire a recuperare la sua adorata figlia.
Mi passo una mano tra i capelli e dopo avere trovato il coraggio necessario faccio partire la chiamata.
Il telefono squilla a vuoto così provo su quello della mamma, ma è la stessa identica cosa.
L'unica persona che mi resta è la nonna e faccio un tentativo.
Stranamente risponde al primo trillo. <stavo proprio aspettando che tu ti facessi sentire . >mi dice con un tono divertito.
<Ah si e perché? >
<Prima di tutto come è andata con lo stecchino lì? >
<Nonna. >La richiamo sbuffando<Si chiama Singto, o meglio non si chiama così, ma va bene così. >
<Mi stai facendo rimbambire, si chiama o non si chiama? Vabbé poco importa perché sempre uno stecchino rimane dovresti farlo mangiare di più. >
<Nonna non ricominciare con questa storia. >
<Ti sei svegliata storta? Voglio sapere com'è andata? Avete già in cantiere il mio nipotino? >
Mi lascio andare indietro cadendo sula materasso, riuscirà mai mia nonna a darsi un contegno?!
<Tutto bene. Dove sono mamma e papà. >
<Loro... Beh... Ecco... >Balbetta ed io inizio ad andare nel panico.
<Cosa è successo? >
<Nó cataclisma>Dice ridendo.
<Nonna? >La incito a rendermi partecipe degli ultimi avvenimenti tartassando le mie unghie.
<aspetta fammi mettere comoda così ti racconto tutto. >Sembra che la cosa la stia divertendo parecchio <Allora vediamo un pò da dove posso cominciare?! Ah si. Quando tuo padre è tornato dopo averti lasciata in aeroporto è entrato in casa con una faccia da cadavere, ha aperto il frigo e ha preso una birra scolandola tutta in un solo sorso. >Comincia a ridere così forte da iniziare a tossire.
<Si può sapere cosa hai? Siamo sicuri che la birra l'abbia bevuta lui e non tu? >
<Né io né lui>Mi fa sapere <Perché non era birra ma salsa di pomodoro. >
Sgrano gli occhi e cerco di non ridere. In effetti non è difficile scambiarle dato che a casa mia continuano ad usare quelle bottiglie.
<Comunque ha iniziato a sputare ovunque e cercando di prendere uno strofinaccio è ruzzolato al suolo. Proprio in quel momento è entrata tua madre che vedendo la scena ha lasciato andare le buste della spesa facendo una bella frittata. Frittata perché veramente ha rotto tutte le uova sul pavimento. Ha iniziato ad urlare dicendo che c'era un assassino,ma quando si è alzato è andata anche peggio. Ha iniziato a correre per tutta la casa credendo di essere inseguita da uno zombie . >
Non so spiegare l'intricato mix di emozioni che sto provando al momento.
Se da un lato mi sento lo unica colpevole delle "disgrazie di mio padre" dall'altro avrei voluto davvero assistere alla scena e ridere a crepapelle.
<Pensava che la salsa fosse sangue. >Mi informa riprendendo a ridere.<È stata nà commedia. >
<Ok nonna ho capito, ma ora dove sono? >
<Allora tua madre è sulla sdraio in giardino a guardare tuo padre.>
<Guardarlo ? Perché mai? >
<Diciamo che è da più di mezz'ora che lui sta tagliando l'erba nel giardino. >
<OK ok. >
<Si ma non ha mai collegato la spina alla corrente e ancora non se ne è accorto.>Non l'ho mai sentita ridere tanto.
<Aspetta. E la mamma? Neanche lei se n'è accorta? >
<Certo che si. Si sta godendo lo spettacolo. Anzi penso lo stia filmando. >
Già lo vedo mio padre che poverino deve subire le angherie delle donne Lopasso<Voi due perché dovete essere così cattive? >
<Perché tu non puoi capire quanto è divertente. Dovresti fidanzarti più spesso. >
<Nonna mi stai facendo venire il mal di testa. >
<No tesoro Mettiti a dormire. Ti faccio chiamare da loro più tardi va bene? >
<Ok nonna e ti prego tratta bene papà. >
<Certo! Tu fai attenzione e salutami stecchino. >
Stacco la chiamata e mi massaggio le tempie, mi dispiace davvero per mio padre e sapere di essere la causa dei suoi problemi mi addolora.
Inspiro a pieni polmoni e decido di andare a lavarmi, ma prima che possa entrare nel bagno sento il campanello suonare.
<Non pensavo saresti arrivato così presto. >Dico aprendo la porta, ma quello che mi trovo davanti non è Tal certo a meno che si sia fatto crescere i capelli e abbia cambiato sesso.
La ragazza davanti a me mi squadra da capo a piedi e dopo aver fatto un'espressione di disgusto mi chiede <E tu chi sei?>
<No tu chi sei? >Sono sconvolta con quale coraggio osa rivolgersi a me con questo tono.
<Cosa ci fai a casa del mio Singto?>
A casa del....? Mi prendo qualche secondo per riflettere e cercare di capire se ho sentito bene.
<Dov'è il mio Singto? >chiede di nuovo persino più acida di prima.
<Tuo?>
<Non sei neanche in grado di rispondere ad una semplice domanda? >schiocca la lingua sotto al palato e dandomi una spallata entra in casa.
La osservo mentre con nonchalance su un tacco venti controlla tutte le stanze e sento ogni fibra del mio corpo pronta allo spargimento di sangue.
<Bene non c'è. Vado a cercarlo altrove. >e così come è venuta va via lasciandomi di fronte alla porta chiusa e a pugni stretti.
Mi volto per andare in camera a prendere il telefono, ma sento di nuovo bussare<senti tu senza seno e senza culo che cavolo... >Mi interrompo quando mi accorgo che ho sbagliato di nuovo persona.
<I tuoi buongiorno mi sorprendono sempre di più. >Dice Tal allargando le braccia.
<Chi era quella? >Gli chiedo furibonda.
<Chi? Senza tette né culo? >
<Esatto! La conosci? >
<non so di cosa tu stia parlando. Hai visto un alieno? . >Mi sorpassa e va a sedersi sul divanetto ignaro di quello che potrebbe succedere. <Che poi voglio dire tu non è che hai un gran bel décolleté. >
Mi volto e alzando il mento lo guardo tetra.
<Come non detto. Chiedo perdono. Puoi dirmi cosa è successo che ti rende già di prima mattina rabbiosa da far paura. >
Prendo un lungo respiro e inizio a raccontare <Prima una tavola da surf ha bussato alla porta e... >
<Aspetta>Mi interrompe guardandomi stranito <da quando le tavole da surf si muovono? Spero davvero sia il fusorario ad averti fatto uscire completamente fuori di testa,altrimenti mi dispiace davvero per il mio amico. >
<È mai possibile che tu debba sempre prendere tutto alla lettera? Ricomincio Daccapo .  Hanno bussato alla porta e convinta che fossi tu ho aperto, ma c'era quella tizia. Dov'è il mio Singto? >Cerco di imitare la sua voce stridula.
<Wow che colpo di scena. >
<Perché sembra che la cosa ti diverta? >
<Perché è così. >
Mi avvicino a lui con un sorriso sinistro <Vuoi morire proprio oggi? >
<Ehi non prendertela con me se il tuo ragazzo già ti tradisce. >Sgrano gli occhi e prima che possa saltargli addosso e soffocarlo alza le mani. <Ok ok prima di tutto calmati. Davvero non so chi sia la ragazza della quale mi hai parlato, ma sono certo non sia un'amante. Lui mi racconta sempre tutto e al momento ci sei solo tu nei suoi pensieri. >
<E come faccio ad esserne sicura? >
<Aspetta che torni e chiedi direttamente a lui. >
Caccio un ulro di rabbia<Ha detto che tornerà tardi e secondo te posso aspettare tutto questo tempo? Il mio fegato sarà ridotto a brandelli. >
<Prima di tutto andiamo a fare colazione ne parleremo là ok? >
<Si ma ho bisogno di una vera colazione. >
<Che intendi? >
<Voglio burro e zucchero e burro. >
<Lo hai ripetuto due volte e in più non ho capito cosa tu voglia mangiare. >
<Voglio un doppio cornetto, anzi triplo ripieno di cioccolata. Ci sarà qualche locale italiano nei paraggi no? >con uno sguardo disgustato annuisce.
<Bene andiamo. >Prendo chiavi e borsa e apro la porta, ma noto che Tal non si schioda dal divano<Vieni o no?! >
<Beh per quanto metterti in imbarazzo è uno dei miei hobby preferiti, questa volta mi sentirei a disagio anche io. >
Incrocio le braccia al petto e aspetto di sentire una delle sue solite stupidaggini.
Dopo aver sbuffato indica il mio corpo.<Vuoi davvero uscire in pigiama? >
Lascio andare un sospiro di fristrazione, lancio la borsa su una sedia e corro in bagno. Ho bisogno di uscire da questa casa prima che distrugga qualcosa e in più ho bisogno di ingurgitare più cioccolato possibile e cercare di riprendere un pò di autocontrollo.

Dottoranda In AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora