capitolo 16

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<Non è che anche qui ci sono i pesci gatto giganti come in quel fiume?>Chiedo alquanto preoccupata cercando di notare qualche essere vivente nell'acqua.
Lui scuote la testa,poi mi guarda serio<No ma sono stati avvistati degli squali.>
Io mi aggrappo con forza al sedile sgranando gli occhi<Squ.... Sq... squali?>
Singto ride fermandosi<È un lago artificiale non ci sono squali ne pesci mangia uomini puoi stare tranquilla.>
Lo guardo arrabbiata<Hai iniziato anche tu a prendermi in giro?>
<Scusa scusa è stato più forte di me e poi il tuo viso spaventato mi fa venire voglia di proteggerti.>
Si gira e ricomincia a far muovere la barchetta. Nel frattempo io sento il viso andare letteralmente a fuoco.
Navighiamo ancora per un po' poi ci avviciniamo alla fila immensa di cigni che si muovono con le onde.

Scendo dalla barchetta aiutata da Singto con  gambe che sembrano gelatina. Avete presente quando per la prima volta fate l'ellittica in palestra e  siccome sentite gli occhi di tutti addosso continuate a farlo fino a quando scendete e non ricordate neanche come si cammina? Beh quella è la sensazione che sto provando in questo momento.
Mi appoggio al legno della recinzione cercando di apparire il più normale possibile e guardo in direzione della riva.
<Dove sono tutti?>
Chiedo a Singto che intanto mi osserva con circospezione.
Si avvicina,mi porge la mano ed io lo guardo interrogativa.
<Sembra che le tue gambe non vogliano collaborare.>fa un cenno in direzione dei miei arti inferiori.
Sorrido imbarazzata davanti a mio tentativo fallito e afferro la sua mano,in realtà quasi la arpiono.
Voi direte stai camminando mano nella mano con un ragazzo e allora? Sai che novità? Il problema è che nonostante questa non sia la prima volta e che persino con il mio fidanzatino delle elementari passeggiavo così non riesco a capire perché  le farfalline,grandi quanto elefanti, nella mia pancia sembra stiano partecipando al carnevale di rio con tanto di samba e costumi a tema.
Ci sediamo sulla panchina con la mia mano ancora stretta nella sua.
<Avresti dovuto dirmi che non stavi bene.>Mi rimprovera un po' preoccupato.
<In realtà non stavo male sopra al cigno,solo quando sono scesa le mie gambe sono diventate budini.>
Lui mi sorride e annuisce col capo.
<Vado a prendere qualcosa da bere.>
<Grazie,vuoi che chiamo gli altri per dir...>
<Non è necessario lasciali fare ciò  che vogliono>Mi fa l'occhiolino e si incammina alla bancarella poco lontano.

Ok!ok! Chiara cancella quel sorriso ebete dal tuo viso perché non ha direttamente detto che vuole stare da solo con te. Ha solo detto che non è necessario che gli altri ci raggiungano.
Certo però se non gli avesse fatto piacere avrebbe trovato una scusa per andarsene quindi se non è un messaggio implicito questo....
<Ecco a te.>mi porge un grande bicchiere ed io lo ringrazio sorridendo.
Do un sorso alla bibita<Wow è davvero buono.>
<Ti piace? È caffè al caramello con panna,è il mio preferito.>
<È davvero buono e rinfrescante.>
Ci rilassiamo entrambi sulla panchina ed io ne approfitto per ritrovare stabilità fisica.
<Per i prossimi due giorni sarò fuori Bangkok per degli incontri.>Mi informa guardando il lago di fronte a noi e sorseggiando la sua bibita.
<Ancora con questi incontri con le fan>. Dico scocciata e aggiungendoci anche uno sbuffo.
Come mia madre mi dice sempre dovrei contare fino a cento prima di parlare.
<Non ti piacciono?>Mi chiede rivolgendo stavolta lo sguardo su di me.
<Ma figurati tizie super eccitate che si lanciano addosso e ti spogliano col pensiero,mi sembra fantastico. >
È più forte di me non li sopporto.
Lui mi guarda divertito ed io spero davvero che la connessione cervello-bocca abbia avuto qualche problema.
<L'ho detto ad alta voce?>Chiedo preoccupata ero convinta di averlo solo pensato.
<Si lo hai fatto.>Risponde sorridendo.
<No che non l'ho fatto.>
<Oh si invece vuoi che ripeta le tue parole?.> si sta davvero divertendo mentre io vorrei evaporare all'istante.
<No > Affermo sicura.<È stato tutto frutto della tua immaginazione. Io non ho detto ne pensato nulla.>
Si appoggia allo schienale della panchina con aria divertita  e annuisce con vigore.
<Sai non sono male è bello sapere che alle persone piace ciò che fai,la loro è solo una dimostrazione di affetto.>
Ingurgito la mia bibita e mi sento un'idiota.<Ecco io.. certo hai ragione non fare caso a me spesso la mia bocca parla da sola.>
Arriccia il naso trattenendo una risata<Non preoccuparti mi piace il fatto che dici sempre quello che pensi è questo che ti rende adorabile.>
Vi ricordate le mie farfa-elefanti? Adesso si sono date alla musica metal e ci stanno andando giù di brutto.
Ovviamente nei momenti più importanti quella mia capacità di non stare mai zitta viene meno e faccio l'ennesima figuraccia.

Singto poggia il bicchiere sulla panchina e rovista nel suo zaino alla ricerca di qualcosa.
Dopo qualche secondo e con estrema delicatezza estrae una fotocamera completamente nera.
<Wow sembra professionale > mi ritrovo a dire osservandola.
<Lo è.> Dice orgoglioso.
<Ho visto diversi post in cui sei con la fotocamera,è un tuo hobby?>
<Si mi fa sentire parte integrante della natura è come se tu fossi solo dietro all'obiettivo e tocca a te cogliere il momento giusto > mi informa felice.
Si alza e inizia a fotografare il paesaggio che ci circonda.
Mi fermo qualche attimo ad osservare il suo viso felice,si vede lontano un miglio quanto gli piace.
Il fatto che gli altri non siano qui mi sta permettendo di conoscerlo meglio e ahimè mi piace sempre di più.
Mai mi era capitato di provare tante emozioni insieme e lui è in grado di innescare un miscuglio di sentimenti che non so neanche come contenere.

<Chiara?>Persa com'ero nei miei pensieri non mi ero accorta si fosse avvicinato a me e mi stesse chiamando.
Gira la fotocamera così da permettermi di vedere il display e la foto che mi ha fatto di nascosto.
<Cancellala.>Gli dico vergognandomi.
<No perché dovrei?>
<Perché è orribile.>
Lui mi guarda con un sopracciglio inarcato e si mette ad aggeggiare con la macchinetta<Guarda è per questo che mi piace la fotografia perché in un solo scatto riesci ad immortalare sentimenti,stati d'animo. Ad esempio qui si capisce che stai pensando a qualcosa che ti fa stare bene.>
Sgrano gli occhi e spero vivamente non abbia capito che la cosa che mi fa stare bene è lui.
<Ok.>Gli dico cogliendolo di sorpresa<Non la cancellerai,ma adesso sarò io a fartene una.>
Lui sorride e senza tentennamenti mi da la fotocamera.
La afferro con la costante paura di farla cadere e dopo aver capito più o meno come funziona gli scatto una foto.
<Non è la stessa cosa.>Dico frustrata.
<Tu sei troppo fotogenico.>Mi lagno mentre gli passo il suo tesoro.
Lui osserva la foto sorridente<Allora facciamone una insieme .>

Perché al momento riesco a sentire le campane suonare a festa?! Starò morendo?!.

Non aspetta una mia risposta e poggia la fotocamera sulla panchina,solo dopo aver controllato che l'inquadratura sia perfetta mi dice di avvicinarmi di più al lago così da farci come sfondo.
Preme un pulsante e a passo svelto si mette al mio fianco.
Il momento è alquanto imbarazzante perché non so che posizione assumere e prima che possa mandare in fumo il mio cervello ecco che quel mostro si presenta proprio vicino ai miei piedi.
Ebbene si un lucertolone gigante si ferma davanti a me e con un urlo strozzato mi arrampico letteralmente su Singto.
Lo guardo completamente rossa dall'imbarazzo<Scusami... ecco.... io.... È che quel coso è spuntato dal nulla e io...>
Lui sorride tenendomi stretta<Tranquilla non è successo nulla.>
Guardo ancora l'essere mostruoso che sembra non voglia muoversi da lì e mi osserva con fare indispettito. Sento una gocciolina di sudore calare dalla fronte e mi stringo ancora di più a lui.

Che mi stia approfittando della situazione? Io? Mai non potrei mai.
È solo la paura che mi costringe a farlo. :)

<Pensi che andrà mai via?>Gli chiedo un po' agitata dallo sguardo assassino di quell'essere.
Non è solo una mia impressione ho la sensazione che proprio mi detesti e non veda l'ora di amputarmi un piede.
<Non ne ho idea sembra si stia divertendo e poi non mi da fastidio.>
<Si lo so che non ti da fastidio il lucertolone ma...>
<No intendevo che non mi da fastidio stare così.>
Abbasso la testa con le guance che vanno a fuoco e il cuore a mille.
Dopo un attimo di assenza completa mi accorgo che l'animale annoiato cammina verso gli alberi.
In fretta abbandono il corpo di Singto ripetendo mille volte le mie scuse,senza avere il coraggio di guardarlo.
Lui si avvicina alla panchina e recupera la sua fotocamera. In tutto questo mi ero completamente scordata della foto e non oso immaginare quale schifo possa essere.
Lo raggiungo e cerco di curiosare.
<Guarda è bellissima.>
Osservo meglio l'immagine in penombra,il sole infatti riflettendo sulla superficie del lago rende i nostri corpi quasi delle ombre.
Ritraendo il momento esatto in cui mi sono avvinghiata a lui come un koala mentre la lucertola da terra ci guarda curiosi.
<Hai ragione ed io che pensavo fosse uscita male.>
<Ehi ragazzi.>Sento alle mie spalle.
Ci voltiamo entrambi a guardare i nostri amici che ci raggiungono.
<Dove eravate finiti?>Sono andati via senza dire una parola.
<Chi noi? Eravamo davvero stanchi di osservare la vostra scena mielosa che abbiamo deciso di fare un giro.>Risponde il solito Tal che avvicinandosi al mio orecchio aggiunge.<Ringraziami è merito mio se la coppietta felice ha potuto passare un pomeriggio romantico.>
Si allontana per ridere insieme a Pete.
Questa volta però devo ammettere che non ho alcuna voglia di strangolarlo e darlo in pasto ai pesci cani perché effettivamente è grazie a lui se ho potuto conoscere meglio Singto,quindi per una volta eviterò di ucciderlo con il pensiero.

Dottoranda In AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora