<Capitolo 19>

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Tornare a casa gli aveva sempre fatto male.
Erano la cosa più dura da sopportare, gli sguardi arrabbiati e perennemente delusi e i comportamenti che usavano con lui.
All'inizio, forse.
Ma dopo quasi sedici anni, si era abituato.
Non avrebbe mai capito perché ci fosse gente del genere, né perché fossero così chiusi al mondo che progrediva.
Poi aveva smesso di farci l'abitudine.
Essere la persona che gli altri volevano che fosse non era mai stato il suo scopo esistenziale. Lui, si era accorto, non voleva essere così.
E aveva voltato le spalle a tutti  prendendo una grande decisione, forse più importante del previsto. Era così difficile essere così. Tutti avrebbero dovuto saperlo.

A questo stava pensando Sirius mentre tornava a casa. Dopo qualche ora di attesa che stava facendo, non riusciva più a stare seduto perciò era uscito.
L'aria frizzante gli aveva restituito la piena lucidità, e il muoversi gli aveva fatto bene.
Fu ottimo aver fatto quella passeggiata, pensò, quando entrando nella villa dell'amico nell'aria si sprigionó un odore meraviglioso.
Poi una capigliatura spettinata fece capolino dalla porta.
《Hey, Sirius》 lo salutò James, tornato abbastanza in sé.
Era ancora arrabbiato e irritato per la presenza di quel tipo, ma vedendo Lily così delusa non aveva detto granché.
Un po' la comprendeva, ma come avesse fatto a diventare amica di Piton sarebbe rimasto per sempre un mistero.
Una mezz'oretta più tardi erano tornati a casa, passando prima nel bar che adoravano tutti e prendendo cornetti e pasticcini vari. Avevano bisogno di qualcosa che addolcisse gli animi.
In seguito, avevano aspettato Sirius, nonostante Peter non vedesse l'ora di divorare quei pezzi di paradiso.
Non che non se li meritasse. Lo avevano infatti trovato mentre spolverava i mobili della casa e il pavimento della cucina.
James era rimasto sconvolto, Remus sapeva che Peter aveva distrutto qualche tipo di soprammobile e stava cercando di corrompere James. Così ovvio.

Sirius si sedette sul divano e gli altri lo raggiunsero. James era -non stranamente-  più spettinato del solito e aveva sul volto uno strano punto interrogativo gigante e addirittura (lo conosceva così bene?) un accenno di irritazione?
Remus invece era troppo pensieroso. Molto di più del solito. Era successo qualcosa. Ora doveva solo capire cosa.

《Chiariamo una cosa》 esclamò, attirando l'attenzione dei suoi amici.

《Eh?》 Disse Remus, sciogliendosi dalla prognosi riservata in cui era caduto.

《Cosa, Sirius?》 Chiese un James ancora nervoso. Ora si spettinava i capelli.

Sirius rimase un po' stupito dal tono brusco dell'amico, ma seppe che non l'aveva fatto apposta.
Il ragazzo, infatti, aveva alzato lo sguardo e lo aveva osservato con occhi sgranati come se stesse pensando appunto al modo in cui si era rivolto a lui.

《Che è successo quando siete usciti?》 Domandò, curioso e ovviamente deciso a sapere il fatto.

《È vero》 riprese Peter. 《Sembrate essere stati tipo investiti da un camion》
Poi si interruppe. 《Non è che siete stati davvero investiti?》

James scosse la testa.
《No, ragazzi》 sospirò, più come se stesse pensando di prendersi a pugni da solo che come malinconia.

《E allora? Che è successo?》Domandò 8 nuovamente Peter, smettendo di camminare e sedendosi.
James si tolse gli occhiali per pulire le lenti. Lentamente spiegò loro cos'era successo nella libreria.

Sirius inarcó le sopracciglia, davvero stupito. 《Che cazzo di coraggio. Andare da Lily, quando c'eri...》 si interruppe. 《Aspetta. Non gli sei saltato addosso?》

James scosse la testa. 《Non potevo. Poi Lily non avrebbe apprezzato》
Peter annuì. 《Beh, ha ragione》

《È abbastanza strano, tutto ciò, comunque 》 disse improvvisamente Remus, stupendo un po' gli altri.
《Siete meno tranquilli di quanto mi sarei aspettato all'inizio, prima di arrivare. Non sapevo di aver dovuto assistere ad una riunione di guerra》 sorrise lievemente. 《Almeno, non cacciate la bomba nucleare》

《Nulla è semplice》 disse James, con un tono abbastanza fiero. 《Credo che lo abbia capito immediatamente》

《Sempre saputo. Odio essere all'oscuro delle cose》

《E come ha reagito Lily?》 Li interruppe Sirius, abbastanza coinvolto nella situazione.

《Lo ha praticamente cacciato. E se fossi stato in lei, avrei fatto molto altro. Ma ovviamente non è così》rispose James.

《Okay, ragazzi. Perfetto. Mi è piaciuto tanto parlare con voi di questa cosa. Ora mangiamo?》 Esclamò in tono lamentoso Peter, che non riusciva ad ignorare il profumo intenso nella sala.
Gli altri risero, anche se, nell'assaggiare quei dolcetti rimasero pensierosi e silenziosi come poche altre volte in tutta la loro vita.

***

Alla fine anche Agosto voló, portandosi con sé il caldo- umido londinese e quei rari giorni di sole senza nuvole.
Dopo quei due giorni molto intensi del mese passato, i tre (tolto Peter che stava bene) avevano ripreso la vita normale, tornando ad essere i soliti ragazzi scherzosi.
James era un po' cambiato però. Non faceva più scherzi particolarmente invadenti e talvolta lo trovavano seduto da qualche parte a riflettere o con il cellulare in mano sul quale evidentemente scriveva messaggi importanti.
Sirius lo aveva notato, e aveva chiesto quale fosse il motivo di quei momenti durante cui agiva come se fosse totalmente diverso rispetto a ciò che era.
Lui, evasivo, aveva detto che non era nulla di preoccupante.
Sirius però ci pensava, ma aveva deciso che James glielo avrebbe rivelato, prima o poi.
Si dedicò, perciò, al vagabondaggio nelle vie della città.
Non sapeva cosa fare, quando James usciva da solo, e Peter dormiva.
In più, non riusciva a chiedere nulla a Remus. Era da qualche giorno che ci pensava. Okay, no. Da un po'.
E non sapeva neanche quale fosse la propria idea. Si sentiva disperatamente confuso, la mente decideva di provocargli stranissime immagini allo stesso tempo e aveva paura di soffocare in quei pensieri.
Il camminare, quindi, gli faceva bene. Molto più che piangersi addosso o non sapere bene cosa fare, per lo meno.
Infine anche Remus era preso da qualche preoccupazione per la sua amica.
Era presente e la sentiva spesso, ma aveva notato che c'era qualcosa che non gli diceva. Ma, ad essere sinceri, probabilmente aveva capito di cosa di trattava. Addirittura sembrava quasi ovvio. E lo era. Solo, doveva trovare un modo per vedere se la sua ipotesi fosse corretta, perché talvolta la curiosità prendeva il sopravvento.
C'era, inoltre, anche un'altra cosa che lo rendeva molto titubante, più del solito, ed era qualcosa che sembrava quasi essere normale, per quel che significava "normale".
Ma, non essendo ancora capace di trovare un nome, una spiegazione a tutto quello, ovviamente non capiva come fare.

Un passo alla volta, si disse. Poi avrebbe finalmente fatto ciò che aveva in mente. E sì, lo fece.

Angolo autrice.
Ehilà! Scusate per il ritardo e scusatemi per i probabili errori che troverete nel capitolo. A proposito, serve come capitolo di passaggio, quindi credo che sia abbastanza noioso.
Ma comunque sarei lieta se vi piacesse e nel caso, lasciate un commento o una stellina per supportarmi un pochino.
Un bacio e alla prossima♡

-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora