-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]

<capitolo 31 'In un mondo rotto'>

...
Il rumore del vento fra i rami copriva ogni altro suono.  Quel fruscio così rilassante poteva davvero essere pericoloso? Nessuno avrebbe mai potuto pensarlo.
Infatti i ragazzi non si accorsero di quello che era successo là accanto.
Fu solo quando sentirono un rumore più acuto degli altri che lo notarono.
Erano urla, forti e di una tonalità agghiacciante. Non sembravano neppure umane.
I ragazzi si girarono in quella direzione, vedendo che anche molte altre persone si stavano dirigendo alla fonte degli strilli di terrore.
Essendo la confusione immensa, senza porsi troppi quesiti, si incamminarono lentamente. La folla era ammassata davanti ad una recinzione, e tante persone osservavano con malcelata curiosità che cosa stava accadendo. Alcuni di loro erano nella loro stessa situazione e avevano titubanza e confusione incise sul volto. Si fecero spazio per arrivare un po' più avanti, eppure non si vedeva nulla lo stesso. C'era davvero troppa gente. Neppure James, il più alto, non vedeva oltre il mare di teste davanti a lui.
Si udirono altre urla, più vicine.
《Che succede? Non riesci a vedere nulla?》 Chiese Lily rivolta al ragazzo.
James si alzò sulle punte, ma scosse la testa quando si accorse di non poter fare niente.
《Sembra grave, però》 rispose, osservando con attenzione le persone che riusciva ad intravedere.
《Non starebbero qui se non fosse grave, Jamie》 disse Peter, che aveva afferrato la difficile situazione di quel momento.
Il diretto interessato fece un cenno, rimanendo in silenzio. Nessuno sapeva niente, nel retro della folla.
Remus cercava invano di sbirciare da ogni angolo possibile, eppure non vedeva assolutamente nulla che potesse aiutarlo. Era quasi tentato di chiedere a qualcuno, quando si sentì toccare su una spalla.
Girandosi, vide Rocky.
Sorrise, sorpreso di vedere una persona familiare in un luogo qualsiasi di una grande città. 《Ehi, ciao》 lo salutò.
Rocky ricambió, ma aveva un sorriso teso sul viso. James e Lily si erano avviati per chiedere a vecchie conoscenze là attorno cosa stesse accadendo. Peter e Sirius salutarono il loro compagno di classe, ma Remus intravide nel suo sguardo, ben nascosto ma presente, uno strano scintillio che diceva molto. Decise che glielo avrebbe riferito.
《Sai che succede?》 Gli chiese dopo che Rocky ebbe salutato gli altri.
《Purtroppo sì, e non è una bella cosa》 rispose.
Remus guardò l'amico/a con curiosità. 《Puoi dircelo? Non hanno chiamato nessuno per fermare...》 indicò la fonte del chiasso. 《... questo?》
Rocky sospirò. 《Purtroppo, mi duole tantissimo dirlo, ma accade molto spesso. Vedi, in questa zona c'è una famiglia che è pericolosa, diciamo》 e così dicendo, guardò in alto, pensando a qualcosa che non espresse ad alta voce. 《Il problema è che hanno adottato parecchi ragazzi che avevano difficoltà, senza che nessuno si occupasse di vedere se i due avessero i requisiti adatti a ciò. E non li hanno, te lo assicuro》 continuò Rocky, passandosi una mano sul polso destro, dove vi era una piccola cicatrice che Remus non aveva mai notato. Socchiuse gli occhi, iniziando a capire...
《Vuoi dire che trattano male i ragazzi?》 Domandò Sirius con un'espressione neutra sul volto. Eppure Remus sapeva benissimo cosa stesse pensando il suo ragazzo. Sentì un vuoto allo stomaco, forte e pressante e si morse un labbro, preoccupato.
Rocky annuì titubante, poi sospirò nuovamente. 《Esatto. Nessuno ha mai visto nulla, mai. Sono due persone veramente orribili. Ma la parte peggiore è che...》 non riuscì a terminare la frase, interrompendosi mentre il volto sbiancava. Lo sguardo si posò fisso sulla figura che usciva correndo dell'edificio.
Era una ragazza, un'adolescente dalla pelle scura, alta e magrolina. Sul suo volto vi erano descritte probabilmente mille emozioni differenti, ma non si vedeva molto da là. Nessuno capiva pienamente.
Rocky invece sì. Strinse le labbra, mentre si scansò velocemente dalla folla e cercò disperatamente una via per superare il folto gruppo. Qualcosa fece intendere a Remus che Rocky voleva assolutamente raggiungere quella ragazza. Nel profondo,  sapeva che l'amico/a teneva a quella persona. E doveva aiutare.
Notò uno spiraglio a malapena visibile fra i rami di un cespuglio. Forse non ci passavano neanche. Però almeno se ci avesse provato...
Nel frattempo il tumulto nel gruppo era aumentato e alcuni volevano andare a chiedere cosa stesse succedendo alla ragazza che non aveva un bell'aspetto.
《Vieni》 disse rivolto a Rocky, trascinandolo verso il buco.
Capì immediatamente che forse avrebbe potuto allargarlo, con l'aiuto dell'amico/a, sempre più preoccupata. Mentre distrussero un'altra parte vecchia della recinzione, notò con la coda dell'occhio che Sirius lo stava guardando chiedendogli che stesse facendo. Remus pensó che avrebbe dovuto capirlo da solo, non poteva aspettare.
Insieme a Rocky, passarono nel giardino della casa e iniziarono a correre. Anche in quel momento comprese cosa lo sguardo di Rocky gli stesse dicendo: un grazie silenzioso.  Lo seguì mentre correva dalla ragazza, spaventata e intorpidita. Avvicinandosi, i due notarono che aveva un graffio sul ginocchio e i capelli zuppi di acqua, che ricadeva in mille rivoli sui vestiti sporchi.
Quando alzò gli occhi dietro agli alberi vicino i quali si era seduta e vide Rocky, il suo volto si illuminò completamente e subito Remus capì che quella ragazza teneva a Rocky come lui a Sirius. Sorrise fra sé, felice perché qualcuno avesse trovato speciale il suo amico/a che lottava ogni giorno per ogni singola cosa e che era una persona straordinaria, nonostante molti non capissero quasi niente di lui/lei.
La ragazza abbracciò Rocky, come se non volesse più far scappare via nessuno. Come se qualcuno a cui teneva fosse andato via. Rocky ricambió allo stesso modo e Remus si allontanò un po', per concedere un po' di privacy ai due.
La ragazza era davvero bella, con i capello color cannella e gli occhi grandi e nocciola, la pelle scura e dorata. Eppure aveva delle occhiaie orribili, simili alle proprie che aveva quando gli toccaca affrontare una notte insonne piena di incubi.