09/09/18
Londra, United KingdomLa cosa bella di un nuovo inizio è il fatto che nessuno ti conosca, che nessuno ti possa giudicare immediatamente.
La vita era molto diversa rispetto a prima, per Remus e poteva ammetterlo, anche migliore.
Aveva ricominciato a piovere e non si fermava più. L'acqua come lacrime cadeva al suolo e bagnava la terra, creando anche delle pozzanghere che poi avrebbe dovuto schivare.
Questo faceva sí che la maggior parte del tempo la trascorresse in casa, mangiando e leggendo o mangiando e leggendo.
Qualche volta si vedeva un film, oppure una serie tv e non c'era sensazione migliore che quella di stare all'interno di qualcosa di caldo mentre fuori pioveva.Quel giorno mancavano ufficialmente 48 ore prima di iniziare la scuola.
Un po' ne aveva ansia.
L'estate che era trascorsa era stata la migliore della sua vita, nonostante fosse stata abbastanza impegnativa e particolare. Gli restavano dieci mesi, si disse. Non li avrebbe sprecati.
Aprì la finestra, che per le ferie prima dell'anno scolastico erano state così temibili, e si sedette sul cornicione.
Il tetto era spiovente, ma non aveva timore.
Guardando le nuvole sopra di sé, decise che, nonostante la pioggia, non avrebbe permesso che quella fosse una brutta giornata. Il brutto tempo non poteva oscurargli l'animo. Giusto?****
Rilesse il messaggio più volte. Era alquanto vago e senza dettagli.
Pensò che fosse successo qualcosa di grave, che non volevano rivelargli.
Però non rispondevano.
Richiamò per l'ennesima volta il numero, che per l'ennesima volta gli diede lo stesso risultato: Segreteria telefonica. Lasciate un messaggio...Mentre si scervellava per la preoccupazione, il telefonino emise un bip. Sullo schermo apparve il contatto di sua madre. Essendo che non voleva cadere nella preoccupazione più totale per degli scalmanati, decise di risponderle e poi trovare una soluzione.
《Pronto?》 Rispose, prendendo una penna a click in mano e iniziando a giocarci distrattamente.
《Remus. Buongiorno》 disse la voce calma della madre, gentile come al solito.
《È tutto okay? State bene?》 Chiese, disegnando un omino stilizzato sul foglietto.
《Sì, certo. Tutto bene. Ci siamo sentiti ieri, o mi sbaglio?》 Rise lei.
《Si》 rispose pacato Remus. 《Ma tutto può cambiare nel giro di poco, perciò...》
《La tua maledetta ansia, caro. Dovresti cercare di non pensarci troppo, finirai con non goderti niente, lo sai》
《Lo so, lo so》 il ragazzo annuì anche se lei non poteva vederlo. 《Comunque, se non è successo nulla di grave, cosa...》
La madre lo interruppe. 《Nulla di grave, Remus. Volevo solo dirti che a Londra -ho saputo- c'è anche la figlia di una mia amica. Nel caso, magari, vi incontrate e...》
Poi toccò a Remus interrompere la madre.
《Bene, perfetto. Che è questa cosa, ora? Oltre tutto, come potrei riconoscerla se Londra ha solo 10 milioni di abitanti e che questa ragazza non l'ho mai vista in vita mia e ad essere onesto, non mi interessa conoscere?》
La madre tacque per un po'. 《Dettagli secondari. Credo che abbia un anno in meno di te. Si chiama...》
Essendo che la madre non aveva intenzione di demordere, Remus alzò gli occhi al cielo e trovò una scusa per chiudere la telefonata. Aveva sentito di sfuggita il nome della ragazza e non gliene era importato assolutamente nulla.《Ma'. Ora devo proprio scappare. Peter ha appena distrutto un altro soprammobile》 le disse, appogiando la penna.
《Ma questo Peter fa così tanti pasticci? Anche ieri ne ha distrutto uno, no?》
《Beh... è estremamente pasticcione. Ora davvero scappo ad aiutarlo. Ci vediamo, mamma. Salutami anche papà. Vi richiamo presto》
《Un bacione. Certo, ci vediamo presto. E studia, eh, che tra poco inizia la scuola》
Lui sorrise e chiuse la telefonata. 《Lo farò》 disse prima.Poi sollevò la testa. Doveva trovare quelli stolti.
Riaccese il telefono e andò a rileggere i messaggi che gli avevano mandato.
Non c'era scritto dove fossero andati, ma sapeva che erano usciti insieme. Si sentivano molto bene, anche dal secondo piano.
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-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]
FanficC'era una volta una me che immaginava vagamente cosa sarebbe successo se la banda di amici che adoro di più fra tutte, i malandrini, fosse stata della nostra età e della nostra generazione. Allora mi è venuto in mente di scrivere cosa poteva essere...