-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]

<Capitolo 25>

Dire che il tempo volò come fanno gli oggetti in una tempesta era esatto, in quanto fino a fine novembre non videro neanche un accenno di sole e quel periodo così tempestoso svanì immediatamente dalle loro vite. Solo Dicembre si salvò.
Ma tornando un momento indietro, la situazione era rimasta tranquilla praticamente tutto novembre, nonostante non ci fosse niente di divertente da fare, oltre a studiare e uscire qualche volta, quando non faceva freddo.
Ma, togliendo quello, dovettero ammetterlo tutti: fu un Halloween divertente. Se non ci fosse stata la cognizione del tempo, sarebbe stato difficile cogliere ogni momento, molto di più rispetto al raccogliere qualche fiorellino.
Insomma, era più come tentare di afferrare ogni filo di erba dal prato. Abbastanza difficile, per non dire impossibile.

Però fu davvero una bellissima festa, organizzata da quei quattro.
Come sempre, James e Sirius non potevano bruciare la loro unica occasione di fare baldoria (nonostante non fosse così. Facevano sempre cose assurde)
Per quanto riguardava gli altri due, Peter era felice di farla, perché era tradizione e poi aveva l'occasione di mangiare bene (perché a quanto pareva nella mensa scolastica non mangiava come avrebbe voluto)
Per Remus la situazione era quella: voleva solo dormire. Cosa non era chiaro dei propri desideri agli altri due non lo sapeva, ma d'altronde non poteva rifiutarsi. Era pur sempre un ospite anche se aveva iniziato a sentirsi parte di quella combriccola.
Aveva aiutato ad addobbare la casa, e in quei giorni aveva l'aspetto di un luogo frizzante e non troppo elegante, ma le decorazioni non influivano granché. Più che altro doveva fare attenzione a non colpire i festoni con la testa o a non rovinare nulla di ciò che era attaccato alla porta. La mattina di Halloween, prima di andare all'istituto, la casa era diventata un cimitero. Qualcuno aveva messo più scheletri di quanti ne avesse visto in tutti i negozi, lucine arancioni e nere che brillavano come occhi di creature infernali ma soprattutto c'erano zucche. Zucche ovunque.

Non vide James e Sirius, non senti nessun rumore nella grande villa e non capiva il perché, finché non comprese che avendo lavorato tutta la notte per finire di organizzare la festa, non sarebbero andati a scuola quel giorno.
Remus allora andò da solo. Non sapeva neppure dove fosse Peter.
Quel giorno la città sembrava diversa, nonostante Londra avesse sempre facce nuove che Remus amava scoprire.
Forse era il fatto che fosse un giorno diverso dal solito che faceva emergere la concezione particolare delle cose.
Non lo sapeva.
Si sentì lievemente solo, ma ad un tratto riconobbe Lily che veniva nella sua direzione.
Sorrideva e mostrava una felicità che la faceva brillare. Si avvicinò quasi correndo al suo amico.
《Hey》lo salutó, aggiustandosi la camicetta sotto il giubbino e respirando più profondamente. Si scostò i capelli dal viso e lo guardò. Subito comparve di nuovo il sorriso.

《Hey》rispose lui, ricambiando il sorriso sebbene in maniera meno marcata.
Si erano sentiti spesso a telefono, e avevano trascorso tempo a rimettere a posto tutta la libreria e facendo l'inventario. Un lavoro abbastanza duro per due adolescenti, ma non importava. Stavano bene.
Poi studiavano fino a sera e mangiavano biscotti, per cui andava davvero bene.

《Sei da solo?》 Guardò meglio il vuoto vicino a lui, non vedendo nessun altro. Era strano, non usciva quasi mai senza la sua compagnia.

Lui annuì, non sapendo cosa dire.
《Non so dove siano, ad essere onesto》

《È strano》 disse lei, assumendo un'aria pensierosa. 《Francamente non mi convince tanto questa situazione. E poi mi dispiace che tu stia da solo》
Lui fece un mezzo sorriso, per ringraziarla. 《Beh, è una delle prime volte che sto da solo qua, ma non la prima in generale. Non avevo una gran compagnia quando andavo a scuola nel mio paese》

《Sì, lo so. È per questo che non vorrei che stessi da solo. Cioè, ti capisco bene, e credo che sia assurdo che non pensino a te oggi》

《Forse Halloween ha la priorità》 tentò di dare una risposta a un quesito piuttosto strano.