-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]

L'ultimo viaggio☆

Le stelle brillavano in cielo, finalmente.
Erano giorni che le nuvole oscuravano il cielo e i cuori, offuscando la vista su quello spazio infinito e perfetto che non si poteva far a meno di amare.

Una figura solitaria sorrise alla luce della luna, i cui raggi le accarezzavano il volto pallido, un po' provato dalle fatiche, ma ancora giovane e bello come anni prima, se non -a detta di qualcuno- ancora più interessante.

Quella figura sorrise, pensando a ricordi che non riusciva a non amare, pensando a ricordi prezioni e indissolubili della sua mente e della sua vita, che non sarebbero mai svaniti.

Dopo aver osservato ancora per qualche istante il mondo addormentato, come amava fare tempo prima, si girò e ritornò sulla sua strada, immerso nel silenzio carico di mille anime solitarie vagabonde nel mondo dei sogni.

***

Remus si svegliò, o meglio, si alzò dal letto dopo una notte insonne.
I raggi del primo sole di luglio battevano sulle finestre e, come se lo facessero apposta, illuminavano, con ostentazione, quei maledetti bagagli vicino alla porta, che lo aspettavano.

Il ragazzo sospirò. Ormai era giunta l'ora di tornare a casa.
Chiuse gli occhi per qualche momento, sentendosi lacerato all'interno del suo cuore, della sua mente, del suo corpo.
Accanto a sé, premuto vicino a lui, dormiva pacificamente il suo ragazzo, con quei suoi lunghi e spettacolari capelli corvini semi sciolti che gli provocavano il solletico.
Più volte gli aveva chiesto di legarli in maniera più resistente, ma si era accorto che: uno, Sirius non gli obbediva di sua spontanea volontà, prendendolo come il solito gioco-sfida, da cui voleva (ovviamente) uscire vincitore lui e due, Remus amava accarezzarglieli e adorava l'odore delicato e pungente che emanavano. Non per quello glielo avrebbe mai rivelato.
Sirius era particolarmente puntiglioso e precisino sulla questione 'capelli'.
Non voleva montargli l'ego ancor di più, saggiamente agendo.

Remus gli sorrise con affetto, amore e malinconia. Probabilmente il suo ragazzo gli sarebbe mancato davvero tanto, decisamente troppo.

Ricordò molti dei momenti che avevano passato insieme in quegli ultimi mesi, le passeggiate, le uscite nella grande città che ormai era diventata casa sua, i musei che Sirius odiava, ma che aveva imparato ad amare solo per amore di Remus.

Non erano mancati momenti dolci, come il loro bacio sotto la pioggia, durato più a lungo di quanto fosse conveniente.
Di conseguenza, avevano ottenuto un bel bacio tra ammalati, un ricordino di quella frizzante esperienza.

Sirius, inoltre, amava essergli sempre accanto. Non era il tipico fidanzato geloso e possessivo, ma gli piaceva non lasciarlo quasi mai, perché... beh, passare il suo tempo con Remus era fantastico... ma per Sirius c'erano troppi ragazzi e ragazze che lo guardavano.
(A quel punto Remus si metteva a ridere e minimizzava la cosa, affermando la sua più completa dimostrazione del contrario. Non era possibile, a sua detta, che qualcuno potesse trovarlo bello.
Dalla sua, Sirius aveva quasi ucciso un passante per aver fissato due secondi di troppo Remus e a quel punto i due avevano fatto un bel discorsetto. Remus aveva sospirato di disappunto)

Insomma, c'erano tante cose. Lo sapevano entrambi che non bastavano nemmeno delle ore per descrivere cosa provassero l'un per l'altro, poiché il loro legame andava ben oltre ciò che immaginavano.
Non c'erano parole, inoltre, che potessero esprimerlo.
E quindi, si limitavano ad accarezzarne in silenzio il suono sussurrato sulla punta della lingua, silenzioso come un respiro e fragile come l'universo.

Buio, come la lontananza.

***

I capelli neri erano sciolti sulla schiena, come inchiostro versato per errore dal calamaio, in cerca di nuove frasi che riuscissero ad esprimere ciò che sentiva nel petto, invano.