<Capitolo 2>

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Fu quella persona a svegliarlo.
Esattamente cinque secondi prima era caduto a terra, distruggendo un oggetto di vetro e così facendo aveva svegliato il povero ragazzo dal suo sonno profondo di cui necessitava.
Per fortuna che aveva dormito un po', perché -si rese conto con stupore- non avrebbe potuto fare nulla senza.
Remus si alzò dal letto, accorgendosi di avere addosso ancora le cose spiegazzate dal viaggio e la valigia era poggiata incurante sul pavimento.
Decise momentaneamente di lasciare tutto là per vedere chi era stata la fonte del rumore.
Aprendo la porta, si trovò faccia a faccia con una testa piena di farina.

《Ma che cavolo...》 esclamò immediatamente.
《Shhh. Ma dico, vuoi farmi uccidere?》 Commentò la montagna di farina.

Remus socchiuse gli occhi,notando che in effetti era una persona e non un impasto di pizza a parlare.
Sotto tutta quel disastro, una figura magra e più bassa di lui lo stava fissando senza alcun ritegno.
《Tu sei il ragazzo dell'Irlanda, vero?》

Remus pensò immediatamente che fosse uno scherzo del destino. Chi diavolo si presentava così ad un nuovo arrivato?
Non sapeva se doversi arrabbiare oppure no, ma in tal caso non avrebbe fatto bella figura.

《Sí. Tu sei un amico di James?》 Domandò, capendo di stare nel giusto.

《Esattamente. Sirius Black in persona》
Si presentò il ragazzo. 《Posso entrare un momento?》

Remus non capì per quale motivo rispose di sì. Quel ragazzo sembrava decisamente anormale. Ma poi, aveva veramente risposto di sì?

Il tipo si diresse verso al bagno della stanza e aprì l'acqua del rubinetto.
Aspettando in piedi davanti al letto, ancora lievemente stordito da tutto ciò, Remus non sapeva neppure chi fosse lui e doveva fare i conti con persone stranissime. La testa gli scoppiava.

《Senti, vorrei che ti sbrigassi. Ne ho abbastanza di...》 dopo aver pronunciato quelle parole, dal bagno uscì completamente una persona diversa.
Prima non lo aveva notato bene, ma ora che ne aveva la possibilità non sapeva più cosa significasse esprimersi.
Il ragazzo aveva i capelli neri e di media lunghezza, mossi e sicuramente perfetti se non avesse avuto ancora farina fra i capelli.
Gli occhi erano grigi luminosi come pochi, dello stesso colore delle perle o delle rocce, contornati da ciglia scure e lunghe.
Aveva una bellezza disarmante e rilucente come un diamante, delicata e splendida.
Si posava su di lui, calzandogli a pennello.
Remus continuò a guardarlo, non riusciva a togliergli gli occhi da dosso.
Eppure quel ragazzo non accennava minimamente a distogliere lo sguardo o ad arrossire, pienamente consapevole di quanto attirasse l'attenzione.
A quel punto, Remus distolse lo sguardo.

《Beh, ciao. Ora va meglio. Non penso ti sarebbe piaciuto conoscermi con della farina addosso. Sei vivo?》 Si espresse l'altro, notando un qualcosa di strano nel modo di fare di Remus.

《Perché hai della farina addosso?》 Chiese quest'ultimo, notando la maglietta nera con il logo di qualche band ancora macchiata.

Sirius seguì la direzione del suo sguardo fino alla macchia e scrolló le spalle.
《Uno scherzo finito male. Non è assolutamente nulla di preoccupante》 rise fra sé.

《La vittima perciò non è stata colpita?》 Domandò mezzo ironico Remus.
《Oh,certo. Ma ci sono andata di mezzo anche io》
《Ha più senso, ora.》 Ammise, capendo che la sua vita stava per avere una bella svolta. 《Immagino che la tua vittima sia stata James》
Sirius puntò i suoi occhi profondi sull'altro.
《Cavolo, mi hai beccato. Era così ovvio?》 Domandò, con un accenno di sarcasmo nel tono della voce.
《Mah, sembrate così estroversi entrambi che ho capito immediatamente il vostro grado di amicizia》

Sirius si avvicinò un po' di più a Remus.
《Ottimo Sherlock. Non so cosa tu abbia capito in più, ma mi piacerebbe scoprirlo》
Gli diede un'ultima occhiata, poi si avviò verso la porta. Poi si girò, con una domanda che Remus si aspettava già dall'inizio.
《Ah, aspetta. Non so neanche come ti chiami》
《Forse perché non me lo hai nemmeno chiesto. Comunque, sono Remus Lupin》
《Okay, Remus》 calcò lievemente sul nome, come per vedere il suono pronunciato da lui. 《Ci vediamo fra poco》
E chiuse la porta.
***

La cena era pronta, l'aria era piena della fragranza di rosmarino e altre spezie, cosa che fece brontolare lo stomaco di Remus.
Non appena Sirius era uscito dalla porta, si era fatto la doccia e aveva messo le sue cose nell'armadio. I libri che aveva portato erano in bella vista sopra la libreria. Non erano tantissimi, solo una ventina circa, i suoi preferiti.
Speró di avere l'opportunità di ampliare la collezione, uno di quei giorni.
Ad un tratto sentì dei colpi alla porta, poi la figura magra e spettinata di James fece capolino.

《Hey, è pronto a tavola. Vieni?》
Remus annuì, e si fece condurre al piano terra.
《I miei genitori purtroppo sono stati chiamati per lavoro, quindi saranno un paio di giorni fuori. Ti dispiace?》
Non se lo sarebbe aspettato, in effetti. Però sicuramente sarebbe accaduto di nuovo in futuro.
Ai suoi non era mai successo, ma perché non sarebbe potuto accadere a una famiglia ricca?

《Nessun problema, certo. Sono una persona che neanche dovrebbe stare qui,tecnicamente》 ripose con onestà il ragazzo.

《Che dici? È bello vedere gente nuova. Per me sarà un'esperienza positiva e spero anche per te. Quindi rilasssati e goditi questo paese nuovo,okay?》 Commentò sorridendo James, giocherellando con una pallina.

Remus sorrise, avvertendo una sensazione piacevole dentro di sé.
Scesero in cucina, una bella stanza dai colori caldi e tranquilli quando notarono una padella in fiamme e un discreto odore di fumo proveniente da qualcosa che stava bruciando.

《Cacchio》 commentó James.
《Razza di pazzi. Che avete fatto?》
E quando Remus sentì la risposta, sentí che sarebbe stata più dura del previsto.

¡Hola! Oggi è il mio compleanno e volevo scrivere un altro capitolo. Spero che vi sia piaciuto. Ora vado, non vedo l'ora di mangiare la torta:)

-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora