Lily si voltò verso di loro, indossando un mezzo sorriso sul viso.
《Siete fortunati che non ci sia nessuno. E, soprattutto, che non ci sia mia sorella》 disse spalancando gli occhi teatralmente.《Non c'è nessuno che stia con te, Lils?》 Domandò Remus, un po' più indietro degli altri.
Lei annuì. 《Sì, ovviamente. Non lascerebbero mai una minorenne da sola. Questo senz'altro. È solo che...》 si interruppe, ancora con quel particolare sorriso sul volto. 《...beh, è difficile da spiegare. Comunque》 continuò. 《Entrate. Vi preparo un thè e disinfettiamo quelle ferite》 aprì la porta, mentre l'allegria sfumava in preoccupazione e la serietà che richiedeva quella situazione.
《Per favore, evitate di sgocciolare sangue sul tappeto, è costoso》
James, che aveva appena messo piede sull'oggetto, fece un micro salto per poi quasi scivolare a terra, portando con sé anche un vaso sul mobile dell'ingresso.
Però con nochalance riaggiustò tutto quello che aveva spostato e fece finta di nulla.
Alle sue spalle, Remus trattenne una risata, mentre Sirius lo sputtanava in silenzio, facendo cenni con le mani. Mimava in maniera davvero assurda.
James fece loro un brutto gesto.
Ovviamente scoppiarono a ridere.Lily li condusse nel bagno, dove prese le bende e il disinfettante, poi glieli passò.
《Stai scherzando?》 Commentò James, al gesto della ragazza.
Lei lo guardò con un'espressione fiera e abbastanza furbesca.
《Ti avevo detto che avrei preso l'occorrente, ma non che ti avrei toccato》James perse il sorriso.
Remus scoppiò nuovamente a ridere.
Sirius toccò una spalla di James, scuotendo la testa.
Si scambiarono un'occhiata complice, entrambi memori degli anni precedenti, quando la gioventù aveva costruito ciò che in seguito sarebbe stata la loro grande amicizia.
Ovviamente questo non aveva escluso il fatto che James ci avesse provato incessantemente con Lily ma per lui era "chi la dura, la vince"
In realtà la sua cotta per la ragazza continuava ancora in quel momento nonostante fossero passati anni non certo trascorsi in maniera dolce. Anno dopo anno era andato, lento e inesorabile e aveva fatto sì che molte cose erano andate distrutte.
Però, in fondo, tutto era rimasto uguale. Erano loro ad essere cambiati.《Dai, scherzavo. Passamele. Per stavolta ti aiuto》 disse la ragazza, avvicinandosi a James che teneva le bende.
Nel frattempo che la ragazza disinfettava le ferite- rivelatesi poi essere taglietti abbastanza insignificanti- Sirius si sedette a terra, mentre uno strano mal di testa lo aveva catturato.
Non gli era piaciuto affatto quando aveva riconosciuto suo fratello.
D'accordo, ormai era come se non fossero più niente, ma in loro scorreva ancora lo stesso sangue. Questo non era cambiato. E non lo avrebbe mai fatto.
Era solo che avevano scelto diverse strade ed entrambe portavano al dividersi, nonostante avesse provato a sistemare il guaio; ma come si richiude una ferita che ti ha tagliato in due il braccio?Era ciò che gli faceva davvero male, compreso il fatto che lui era rimasto a guardare, con quegli occhi grigi così freddi mentre suo fratello aveva impedito che loro facessero del male, ed era come se in quel momento tutto ciò che aveva sperato si era distrutto come una pallina di vetro, spargendo i resti accanto a sé.
Allora aveva chiuso gli occhi, restii a farlo, e si era reso conto che l'unica cosa possibile da fare era resistere.Non sarebbe stata l'ultima volta.
《Sirius? Ci sei?》 Domandò una voce, che sembrava così lontana.
Il ragazzo aprì gli occhi, che non si era accorto di aver chiuso, come non si era reso conto di aver assunto una posizione rannicchiata, senza farlo apposta.Non si era pentito di aver usato le mani.
《Sì, ci sono》 rispose, rialzandosi.
Aveva una macchia rossa che si stava allargando lungo la manica e si sentiva la testa davvero pesante.
《Posso andare a prendere un bicchiere d'acqua, Lily?》 Domandò, con tono stranamente distratto alla ragazza che stava incerottando l'amico.Lei annuì, osservandolo per qualche secondo, durante i quali sembrava diventare qualcuno di più rispetto alla studentessa che non li sopportava, quando andavano a scuola insieme.
《La cucina è a destra delle scale. Attento a non cadere. Non sembri molto stabile》
Lo sapeva.
Ma non voleva esserne consapevole.Poi Remus lo aiutò ad uscire, mentre lo tirava verso la cucina.
《Ti aiuto, Sir》 disse, rispondendo ad una domanda indiretta e che lui, chissà come, aveva compreso.
Forse lui stesso era un po' andato.
Poi gli sorse un pensiero che si scontrò con la nebbia di quel momento.Remus ha sempre avuto gli occhi di quel colore?
Più dorati e meno castani del previsto, proprio quegli occhi lo stavano osservando mentre si sedeva su una poltroncina vicino al tavolo.
Il ragazzo prese un bicchiere d'acqua e un fazzoletto bagnato e si avvicinò nuovamente a lui, inginocchiandosi per arrivare alla sua altezza.《Scusami》 disse. Poi passò il tovagliolo sulla prima ferita sul volto, che naturalmente bruciò.
Sirius si morse le labbra, quando Remus glielo passò nuovamente su tutti gli altri graffi sul viso e anche su quelli che aveva sulle braccia, e quando gli pulì dal sangue anche le nocche, piene di lividi.
Alla fine gli mise un cerotto.《Spero che tu non mi stia odiando. Fa male, non serve che tu apra bocca. Fai delle smorfie buffe》 Sorrise, quando notò che Sirius lo stava fissando.
《Grazie》 disse, lui. Si toccò la testa, che continuava a fare fastidio.
《Tranquillo, non appena Lily mummifica James ce ne torniamo》 Remus buttò i fazzoletti sporchi nella spazzatura.
《Se, ovviamente, non lo ha ucciso prima》 disse, attraversando la cucina e sedendosi vicino a lui.Sirius sorrise, confortato da quella presenza dolce e tranquillizzante che lo circondava.
Non avrebbe permesso che gli avrebbe portato via tutto.
《Remus》 chiamò Sirius dopo un po', ancora rannicchiato sulla poltrona di un colore così chiaro da sembrare bianco, nonostante non lo fosse. Tutto sembrava diverso, se guardato da una prospettiva differente.
Si osservò per qualche istante ancora le proprie mani, che avevano fatto la stessa cosa che non voleva essere.
《Non è colpa tua, Sir. Sei irresponsabile, ma cattivo?》 Scosse la testa. 《Non lo sei. Non lo sarai mai. Hai sempre creduto in ciò che fai, e la vostra azione è stata notevole. C'è tutta la differenza del mondo, se ci pensi. Buono o cattivo. È relativo, ma non come te. Quello lo definisci tu》 Remus gli parlò, e nel suo tono di voce non c'era nient'altro che calma e sincerità. La rabbia che provava era sicuramente dovuta alla brutta situazione in cui li aveva trovati.
Forse capisce davvero.
E forse, a quel punto, avrebbe avuto le energie per alzarsi di nuovo, se davvero lo avesse voluto.
Speró che non ci sarebbe voluta una gru, perché era anche notevolmente stanco.
Aveva anche fame. Però quello non c'entrava.
Alla fine, nell'attesa dei due amici (spariti chissà in quale universo) Sirius appoggiò la testa sul bracciolo morbido e lasciò vagare i pensieri, finché questi non ebbero trovato la strada per tornare indietro.Angolo autrice
Buona domenica a tutti!
Come al solito, spero vi piaccia anche questo capitolo e, se la risposta fosse affermativa, lasciate una stellina.
Alla prossima♡
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-a la Luz de la Luna- Marauders AU [Completa]
Hayran KurguC'era una volta una me che immaginava vagamente cosa sarebbe successo se la banda di amici che adoro di più fra tutte, i malandrini, fosse stata della nostra età e della nostra generazione. Allora mi è venuto in mente di scrivere cosa poteva essere...