<Capitolo 4>

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Le pizze finalmente arrivarono, con un aroma così delizioso da essere paradisiaco. Oppure era il suo stomaco vuoto a far sembrare tutto fantastico all'olfatto.
Divorò la pizza in meno di dieci minuti, appoggiando poi i soldi del suo cibo sul comodino di James, che aveva anticipato.
Non era male, si disse, in riferimento al cibo, ma sapeva che altrove sarebbe stata ancora più buona.
Un giorno avrebbe voluto provare la pizza italiana, la più buona del mondo.
Quella sì che sarebbe stata veramente pizza.

《Cavolo, sei velocissimo a mangiare》esclamò James, a metà della sua.
Peter alzò lo sguardo della fettina che aveva in mano, ancora la seconda e Sirius l'aveva quasi finita.
Forse lo aveva rimesso di buon umore.

Remus sorrise in risposta, non trovando nulla da dire. Quello era un dato di fatto e se ne sarebbero accorti anche nei giorni a seguire.
Si alzò dalla tavola, sgranchendo le lunghe gambe. Stranamente, era diventato più alto del padre già di per sé assolutamente non basso e la madre quindi era piccolina in confronto al figlio. Non sapeva neppure perché fosse cresciuto così tanto, ma non si sarebbe lamentato. L'altezza non gli aveva dato una protezione dai raffreddori e la febbre che molto spesso lo colpivano.
Guardò l'orologio e, vedendo che ormai era decisamente tardi, decise di andare a dormire.

《Io vado in camera. Sono stanchissimo. Scusate se non vi aiuto a togliere le briciole e le posate, ma non mi reggo quasi in piedi》 si scusó lui.

《Oh, tranquillo. Vai pure, qui facciamo io e Peter》 disse James, mentre continuava a mangiare la pizza. 《Beh, una volta finita》 sghignazzò fra sé.

Remus si chiese perché Sirius non avrebbe dovuto fare nulla, ma poi come se lo avesse letto nel pensiero gli disse dei turni che avevano stabilito quando non c'erano i genitori.
Avrebbero inserito anche lui, ma di questo Remus ne fu felice. Non avrebbe voluto starsene con le mani in mano.

Salì le scale scricchiolanti. Quella casa era un vero gioiello e un po' gli dispiaceva creare confusione.
Raggiunse il piano delle stanze, ma la mente stanca non gli fece ricordare quale fosse la sua.
Allora provò la prima che gli capitò vicino.
Scoprí due cose: la stanzetta che aveva aperto non era la sua. E secondo: quella non era una stanzetta.
Era enorme, con le pareti di un grigio perla magnifico, tende rosse e bordate di oro, come il lenzuolo del letto matrimoniale e altri oggetti piccoli della stanza.
C'era il parquet, di un castano lucido e brillante, alcune piante sparse qua e là.
Ma furono i poster e il profumo dolce della colonia a fargli capire chi fosse il proprietario.

Chiuse gli occhi un secondo, indietreggiando. Doveva uscire, eppure non poté fare a meno di ispirare un'altra volta sola l'odore penetrante che aleggiava nell'aria.

《Quindi ti piace. Pensavo che ti infastidisse》 commentò qualcuno.
Remus si girò spaventato, però capì subito che la figura nascosta nell'ombra era Sirius, con un sorrisino sulla faccia e gli occhi affilati e profondi che lo fissavano.

《Sí, si può dire così》 rispose Remus, raggiungendo all'entrata.
Notò che l'altro ragazzo era più basso di lui di parecchi centimetri, cosa che non aveva notato qualche ora prima.
Dovette inclinare la testa in basso per guardarlo bene, e ciò lo fece sorridere interiormente. Era quasi divertente, la situazione.

《Scegli bene i tuoi profumi, immagino. Hai buon gusto》

Sirius ricambiò lo sguardo, ora più allegro rispetto a prima.
《Anche tu, se sai riconoscere uno dei profumi più belli scelto, ovviamente, da uno dei più belli》

《Quanta modestia》 ripose pacatamente Remus, iniziando a capire il narcisista che aveva davanti.
Scosse le testa e si incamminò fuori da là.

《La tua stanza è quella a sinistra》 gli disse la voce di Sirius, appogiato allo stipite della porta. I capelli gli nascondevano il volto, perciò Remus dovette ringraziare solo quelli.
Poi entrò nella sua stanzetta, si cambiò e si lanciò nel letto.
Si addormentó in fretta, mentre il tempo scorreva lentamente per arrivare alla sua prossima giornata che avrebbe dovuto affrontare.

Angolo autrice
Aggiorno anche oggi. Allora, probabilmente so che questa storia è davvero, davvero inutile ma allo stesso tempo sentivo di doverlo fare. E la continuerò a scrivere, nonostante non possa piacere. Non so perché l'ho detto, ahaha.
Au revoir a tutti♡

-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora