<Capitolo 15>

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Camminare fa bene alla salute, così dicono.
Forse fa bene quanto l'essere sereni e felici, se vogliamo metterla così.
Camminare è libertà, certe volte. Puoi permettere di andare dove vuoi, senza catene e senza vincoli che trattengano.
Però in quel caso, la libertà ha un prezzo.

I quattro ragazzi a passo svelto -per quanto le fratture di entrambi potessero permettere- entrarono in un vicolo ben illuminato e protetto.
Lily si era avvicinata così impercettibilmente a James che solo una mente ben osservatrice avrebbe colto la differenza. Lei sapeva che il ragazzo non era nel pieno della forza e che aveva fatto un qualcosa di diverso, se non migliore, delle sue solite cazzate.

Mentre da dietro il silenzio era calato su entrambi.
Si sentivano solo i loro respiri e più volte Sirius si era dovuto fermare, nonostante Remus sapesse che non era per male fisico ma quello dentro di sé.
Ad un tratto si udì lo squillio di un cellulare.
Remus lo cacciò dalla tasca, per controllare chi fosse il mittente.
Quando vide il nome di 'Peter', si ricordò della sua presenza.
Pensò che non era stato giusto averlo lasciato da solo nella grande villa. Era davvero triste, la cosa. Perlomeno avrebbe dovuto sapere come stesse.
Non lesse il messaggio e fece immediatamente la telefonata.
'Povero Peter' pensò per la novecentesima volta.
Sirius lo guardò un momento, con un'espressione sull 'aspetta un attimo e vedrai la risposta. Ahah' e 'ahi'

《Peter?》
《Remus》 disse la voce di Peter.
Remus non riuscì a comprendere quale fosse il tono di voce dell'amico.
《Davvero, scusami tanto. Avrei...》
《Remus》 ripeté Peter.
Lui smise di parlare, pensando che Peter stesse per sputargli tutto l'odio che stava provando in quel momento per averlo lasciato solo.
E invece: 《Dov'è quella ciambella alla marmellata che avevi stamattina?》
Remus quasi sorrise a quelle parole.
Quasi. 《Credo che sia nel frigo in basso. Mangiala pure》 rispose, certamente più sollevato.
《Okay, grazie, Rem. A dopo. Salva Sirius e James anche da parte mia》disse con gioiosità e chiuse.

《Cosa?》 Ululò Remus a telefonata ormai finita. 《Era già successo e tu lo sapevi? Bastardo!》 Commentò, infilandosi il telefono in tasca.

Sirius rise. 《È successo parecchie volte, perché tu lo sappia. E la tua faccia ha raggiunto un pericoloso livello di rosso, sai? Ah, ora è viola》 si interruppe. 《Non vuoi mangiarmi, vero?》

Remus fece un sorrisetto del tipo 'staremo a vedere, idiota'. Forse era per quello che si trovavano così d'accordo.

《Okay, okay》Sirius alzò le mani. 《Non ho la forza fisica per ridere. Mi fa male tutto》

Remus lo guardò male. 《Chissà perché, genio della lampada. La tua intelligenza è mozzafiato》

Sirius fece per rispondere, ma Remus lo fece tacere.
《Accidenti, non voglio sentirti parlare del tuo ego perfetto in questo momento. Torna ad essere serio
Purtroppo il ragazzo si accorse tardi dell'errore commesso.
Sirius sorrise sornione.

《Qualunque cazzata tu dica, non mi interessa. Me ne vado》disse Remus e fece per andarsene.

《No, aspetta. Scherzavo》 lo fermò il ragazzo. 《Scherzavo》
Remus rallentò il passo, procedendo nuovamente all'andatura dell'amico.

Si mise le mani in tasca, mentre il silenzio calava come un sipario.
Ed era un po' imbarazzante. Perciò Remus attese che fosse Sirius a parlare.
Se non l'avesse fatto, non avrebbe avuto importanza.
E stava anche per dirglielo, dire che poteva rilassarsi e non parlare se non avesse voluto e che non era un obbligo ma Sirius lo precedette.

《Partiamo con questo concetto. Non sempre la famiglia è un insieme di persone che stanno sempre bene o dove i componenti si comprendono e si aiutano a vicenda.
Se ci pensi, non è quasi mai del tutto così》 sospirò, fermandosi un momento, mentre, come se lo avesse fatto apposta, una ciocca gli ricadde nuovamente sull'occhio, come se stesse recitando.
A dirla tutta, per Remus Sirius era davvero un artista, perché davvero lo sembrava.  Specie quando lo guardava.

Scosse un attimo la testa per scacciare quegli strani pensieri che erano fin troppo incoerenti con ciò che stava accadendo.

Sirius poi riprese.《Per farla breve, la mia famiglia è fatta da persone grandiosamente disgustose, che amano far del male, odiano le persone che non sono 'al loro livello', sono razzisti, e chi più ne ha più ne metta. Non stavo bene con loro, Rem. E mi odiavano.
A me stava bene, perché volevo che fosse così. Ogni mia più piccola fibra di me si ribellava a quelle ingiustizie. Più passava il tempo, più mi accorgevo di quanto fosse  ingiusta la vita che mi costringevano a fare, ed è orribile non poter decidere chi tu sia e lasciarglielo fare da chi vuole sotterrarti. Così ho smesso di fare cose da poco conto. E me ne sono andato l'anno scorso da James. La sua è una famiglia. Io ero solo una persona nata nella parte sbagliata. Credo sia ingiusto, Rem》

È tutto così ingiusto.

È sempre tutto così sbagliato da sembrare quasi normale.

E ci passiamo tutti sopra,
Senza preoccuparci di chi calpestiamo.

Davvero ci possiamo definire persone con dei sentimenti, se non siamo capaci neppure di accettarci per come siamo e per ciò che facciamo?

Pensavo fossero solo le scelte a determinare la nostra personalità e ora capisco che non è così.

Non è mai così.
E non sono l'unico a pensarlo, vero?

《Già, Sir. Credo...》 esitò un momento, cercando le parole che stentava a trovare.

《...che sia una brutta cosa. Specialmente essendo la tua famiglia》 il ragazzo scosse la testa, abbassando gli occhi e diventando pensieroso.

《La famiglia non è chi ti cresce, ma chi ti vuole bene. E davvero, non ero me stesso con loro. È meglio così, decisamente. Guarda!》  Sirius spostò lo sguardo da Remus verso una struttura che lo aveva attirato, nonostante il breve accenno a coloro che lo avevano odiato lo aveva trafitto. Quella situazione era pungente e non solo perché aveva tanti lividi.
Era perché ognuno di quelli gli ricordava la spiacevole sensazione di rancore, buio, tristezza e tanta sofferenza che i suoi primi sedici anni erano stati.

Si poteva resistere così tanto con quel dolore impregnato addosso?
Probabilmente sì, e nonostante fosse passato più di un anno da quando tutto era cambiato, nel suo cuore c'era ancora qualcosa da sistemare.
Magari, speró, prima o poi ci sarebbe riuscito.

Intanto avrebbe fatto come sempre, vivendo giorno per giorno e secondo per secondo.
Come avrebbe detto sicuramente Remus se glielo avesse chiesto.
Si soffermó sul volto del ragazzo accanto a lui, notando che ora non lo osservava più, e gli occhi così scintillanti erano persi sicuramente in qualche pensiero oscuro che la sua mente attiva stava elaborando.

Sirius speró che non fosse stato troppo netto. Quando udì il tintinnio di un paio di chiavi e Lily che si girò verso di loro, capì che alla fine erano arrivati.

Non aveva più sentito dolore.

Angolo autrice.
Ciao a todos. Spero che non sia un giorno tragico.
Bene, ecco a voi il capitolo, etc...
Se vi piace, magari mettete una stellina, così la prossima volta sarò più motivata a scrivere. ♡


-a la Luz de la Luna- Marauders AU  [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora